Palazzo Martellini-Rosselli del Turco
Palazzo Martellini-Rosselli del Turco | |
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Palazzo Martellini-Rosselli del Turco | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | via Maggio 9 |
Coordinate | 43°46′02.48″N 11°14′57.8″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Piani | tre |
Realizzazione | |
Proprietario | famiglia Rosselli Del Turco |
Palazzo Martellini-Rosselli Del Turco è un edificio storico del centro di Firenze, situato in via Maggio 9, angolo via de' Velluti, via de' Vellutini e via Toscanella. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Di questo palazzo ci sono date le prime notizie da Donato Velluti che nella sua Cronica domestica del XIV secolo lo dice edificato da Bonaccorso di Piero Velluti attorno al 1260. Esso rappresenta la prima casa edificata in Via Maggio, che allora era detta in Casellina da un'unica casa esistente nella zona ove è adesso il tabernacolo del Canto alla Cuculia, ovvero l'attuale Palazzo Tempi-Mazzei, all'angolo tra Via Santa Monaca e Via dei Serragli.
Il palagio o casa dinanzi di Via Maggio appartenne poi a Gherardo Velluti, nipote di Bonaccorso e zio di Donato, autore della Cronica. Lo stesso Gherardo poi lo vendette ai biscugini Piero e Matteo Velluti, i cui figli lo possedevano nel 1367, anno in cui fu scritta la Cronica. Nel XVI secolo passò dai Velluti agli Ugolini, che già possedevano un palazzo all'angolo tra la stessa via Maggio e lo sdrucciolo de' Pitti. Il 17 luglio 1619 fu acquistato per 1250 scudi da Lionardo Martellini, a cui si deve l'inserimento probabilmente delle due grandi finestre inginocchiate e sicuramente dei due stemmi sulle cantonate. Nel 1627 alla morte di Lionardo il palazzo o casa grande di Via Maggio passò ai suoi figli Piero e Francesco. Quest'ultimo, divenuto unico proprietario nel 1633, morì nel 1636 lasciando eredi i suoi figli maschi Lionardo, Gio. Battista e Giovanni. Nel 1644 fu acquistato per 6000 scudi in conto residuo dotale dalla famiglia Pecori (poi Pecori-Giraldi) (Francesco Maria Pecori aveva sposato Alessandra Martellini, figlia di Francesco) che lo possedette (senza mai abitarvi ma affittandolo) fino al 1765. Successivamente, dopo vari passaggi di proprietà (Stefanini, Landini, Soldani Bensi, Ganucci, Favi, Harris), nel 1859 fu acquistato per 10500 scudi dai Rosselli Del Turco a cui appartiene tuttora. Il palazzo è stato dichiarato di interesse storico architettonico particolarmente importante con Decreto Ministero Beni Culturali ed Ambientali del 12 ottobre 1979.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La facciata si presenta solida, in uno stile cinquecentesco fiorentino molto vicino ai palazzi circostanti, grazie agli elementi in pietra che spiccano sull'intonaco.
Il pian terreno è caratterizzato da due portali ad arco gemelli al centro, caratteristica piuttosto insolita (infatti quello di sinistra per chi guarda fu probabilmente costruito nel XIX secolo per realizzare un fondo ad uso commerciale), sormontati da un'apertura rettangolare e affiancati da due finestre inginocchiate. Il piano superiore, segnato da un cornice marcapiano mondanata, presenta una fila di sette finestre ad arco con cornice in pietra col motivo "a raggiera", simili a quelle del secondo piano la cui lunetta però fu murata nel XIX secolo. Il tutto è inquadrato dagli spigoli evidenziati dalla pietra fino alla gronda, particolarmente sporgente. Agli angoli si trovano due stemmi scolpiti della famiglia Martellini (detta appunto Martellini del Falcone, poi Pontanari Martellini) che possedette il palazzo dal 1619 al 1644. Sempre nel XIX secolo, verosimilmente durante il periodo di Firenze capitale, alcuni locali del piano terreno dell'altezza di quasi 6 metri furono "tagliati" orizzontalmente con volte a vela semipiane per realizzare un appartamento al piano ammezzato o mezzanino, con apertura di 6 porte-finestre con parapetto in ferro battuto lungo la Via dei Vellutini. All'interno è un cortile con elementi in pietra serena (peducci, colonne e capitelli) dei primi del XVI secolo. La attuale scala principale dell'edificio risulta realizzata a metà del XIX secolo in pietra serena con 11 rampe di 9 scalini ciascuna e coperta da un grande lucernario in ferro e vetro.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 256;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 446;
- Isidorio Del Lungo-G. Volpi (a cura di) Donato Velluti. La Cronica domestica scritta tra il 1367 e il 1370, Sansoni, Firenze 1914
- Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, pp. 289-290;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 446;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 183;
- Sheryl E. Reiss, David G. Wilkins, Beyond Isabella: Secular Women Patrons of Art in Renaissance Italy, Truman State University Press, Kirksville Missouri 2001:
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 364.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Martellini-Rosselli del Turco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, scheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).