Palazzo Ricasoli Firidolfi
Palazzo Ricasoli Firidolfi | |
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La facciata del Palazzo Ricasoli Firidolfi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | via Maggio 7 angolo via de' Vellutini |
Coordinate | 43°46′03.21″N 11°14′58.47″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1520 |
Piani | tre |
Realizzazione | |
Architetto | Baccio d'Agnolo |
Committente | Giovan Francesco Ridolfi |
Il Palazzo Ricasoli Firidolfi, poi Ridolfi, è un edificio storico del centro di Firenze, situato in via Maggio 7, angolo via de' Vellutini. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'attuale edificio risulta fatto costruire attorno al 1520 dal senatore Giovanni Francesco Ridolfi(ad occupare un'area già segnata da proprietà dei Velluti, dei Migliori e di altri) su un progetto che la letteratura dice riconducibile all'ambiente di Baccio d'Agnolo. Secondo la testimonianza di Giorgio Vasari, per questa casa Jacopo Sansovino aveva fatto una bellissima arme scolpita in pietra sorretta da due putti (segnalati come di "maraviglioso artifizio" da Francesco Bocchi), poi rimossa e da riconoscere in quella ora sul palazzo Ridolfi di questa stessa via al numero civico 17.
Nel 1756 un altro Gian Francesco Ridolfi vendette a Maria Lucrezia Firidolfi, nata Michelozzi, il palazzo, che rimase a questa famiglia fino al 1818 quando Lucrezia, ultima dei Firidolfi, si maritò con Gian Francesco Ricasoli, riunendo così in un nuovo ceppo famiglie che avevano una lontana comune origine.
Ai primi del Novecento la proprietà passò, sempre per via ereditaria, ai Ricasoli Corsini. Tanto la facciata quanto il cortile sono stati restaurati nel tardo Ottocento, su progetto dell'ingegnere Felice Francolini coadiuvato dallo stesso Alberto Ricasoli Firidolfi, anch'esso architetto e allievo di Niccolò Matas. Al 1904 è documentato un intervento di ripristino della gronda e, al 1928, la riduzione a sporto di una rosta su via de' Vellutini[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La facciata si presenta a tre piani organizzati su sei assi (il quinto tamponato), con finestre inginocchiate al piano terreno (di più tarda realizzazione, databili presumibilmente ai primi del Seicento) e ad arco ai piani superiori, queste ultime incorniciate da bugne di pietra serena e poste su un ricorso sempre in pietra di notevole aggetto. L'angolo con via de' Vellutini, marcato da bozze sempre in pietra, presenta un ferro porta bandiera con anello e, in alto, una mensola a foglie d'acanto con nastri svolazzanti che un tempo sosteneva lo scudo con le armi dei Ridolfi. Al centro del fronte un altro scudo mostra invece le armi della famiglia Ricasoli (fasciato di sei pezzi d'oro e di rosso, al leone attraversante d'azzurro, qui senza smalti) e dei Firidolfi (d'argento alla banda di rosso, caricata in alto di una stella a otto punte d'oro), in ragione del già ricordato matrimonio del 1818. All'estremità sinistra della facciata, in basso, si trova una buchetta del vino. Le finestrelle con grate che afferiscono alle cantine sono numerate, forse per una migliore gestione delle masserizie: in quella destra, numerata col 4, la grata ha un'apertura della forma di un fiasco, probabilmente pure usata per la vendita diretta del vino.
Il cortile è forse lo spazio più suggestivo del palazzo e quello che meglio restituisce la sua dimensione originaria: presenta tre lati porticati e uno con semivolte ad arco che sorreggono l'aggetto del piano superiore (recentemente il tutto è stato arredato con mensole e busti in gesso). Le colonne e i peducci in pietra serena hanno capitelli compositi particolarmente elaborati e di notevole fattura, nei quali ricorrono sia l'arme dei Ridolfi (d'azzurro, al monte di sei cime d'oro alla banda diminuita attraversante di rosso) sia una figura, interpretata come san Giovanni Battista, protettore del senatore Giovanni Francesco. I prospetti sullo stesso cortile sono decorati da ricorsi con dentelli e cornici in pietra: all'ultimo piano era una loggetta, ora tamponata e documentata dalle semicolonne che si stagliano sulle superfici intonacate.
Da un arco sul fondo, in asse con il portone, si accede a una piccola corte dove si conserva una fontana a muro decorata con spugne secondo il gusto manierista.
Negli interni la letteratura segnala una piccola cappella decorata con Scene del Nuovo Testamento (includenti ritratti di membri della famiglia Ridolfi) più volte ricondotta a Giorgio Vasari (anni 1560). Sull'altare della stessa si trova una Madonna col Bambino e san Giovanni del Rossellino. In altri ambienti varie guide della prima metà dell'Ottocento[2] segnalano una sala con pitture murali di Pietro Rabbuiati che "si riguarda dagl'intendenti quale capo d'opera di questo artista".
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Finestra inginocchiata
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Portabandiera con anello da cavallo
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Buchetta del vino
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Cancellata con stemma Firidolfi
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Fontana a muro
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Le bellezze della città di Firenze, dove a pieno di pittura, di scultura, di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizi, e più preziosi si contengono, scritte già da M. Francesco Bocchi, ed ora da M. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute, Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677, pp. 173-174;
- Guida della città di Firenze e suoi contorni con la descrizione della I. e R. Galleria e Palazzo Pitti, Firenze, presso Antonio Campani, 1828, p. 213;
- Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, pp. 251-252, n. 628;
- Nuova Guida Di Firenze, Firenze, Editore Ricci, 1845, p. 250;
- Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 215;
- Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 324;
- Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller, Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, X, pp. 4-7, tav. 9;
- Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 256;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 600;
- L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1912) 1911, pp. 114-115;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 306, n. LX;
- Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 289;
- Ettore Allodoli, Arturo Jahn Rusconi, Firenze e dintorni, Roma, Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato, 1950, p. 190;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 600;
- Mario Bucci, Palazzi di Firenze, fotografie di Raffaello Bencini, 4 voll., Firenze, Vallecchi, 1971-1973 (I, Quartiere di Santa Croce, 1971; II, Quartiere della SS. Annunziata, 1973; III, Quartiere di S. Maria Novella, 1973; IV, Quartiere di Santo Spirirto, 1973), IV, 1973, pp. 85-89;
- Eve Borsook, Ecco Firenze. Guida ai luoghi e nel tempo, edizione italiana a cura di Piero Bertolucci, Milano, Mursia, 1972 (ed or. The Companion Guide to Florence, London, Collins, 1966), pp. 294, 308-309;
- Leonardo Ginori Lisci, I palazzi di Firenze nella storia e nell’arte, Firenze, Giunti & Barbèra, 1972, II, pp. 711-718;
- Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 318;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 183;
- Carlo Cresti, Luigi Zangheri, Architetti e ingegneri nella Firenze dell’Ottocento, Firenze, Uniedit, 1978, pp. 103, 202;
- Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, con scritti di Janet Ross e Antonio Fredianelli, Firenze, Le Lettere, 1995, pp. 323-324;
- Mariella Zoppi e Cristina Donati, Guida ai chiostri e cortili di Firenze, bilingue, Alinea Editrice, Firenze 1997.
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 364;
- Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 450.
- Martin Hirschboek, Florentinische Palastkapellen unter den ersten Medici-Herzögen (1537-1609): verborgene Orte frommer Selbstdarstellung und konfessioneller Identität, Berlin, Dt. Kunstverl., 2011.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Ricasoli Firidolfi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, scheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).
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