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Walser

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Walser (disambigua).
Walser
Case walser a Pedemonte (Alagna Valsesia)
 
Luogo d'origineSvizzera (bandiera) Svizzera
Popolazione22.780
Linguatedesco, svizzero tedesco
ReligioneCattolicesimo; Protestantesimo
Distribuzione
Svizzera (bandiera) Svizzera10.000
Austria (bandiera) Austria8.080
Italia (bandiera) Italia3.400
Liechtenstein (bandiera) Liechtenstein1.300

I Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Definiscono la loro parlata Titsch, imparentato con Deutsch.

I Walser appartengono al ceppo degli Alemanni, e sono giunti attorno all'VIII secolo nell'alto Vallese; durante il XII-XIII secolo, coloni Walser provenienti dall'alto Vallese si stabilirono in diverse località dell'arco alpino in Italia, Svizzera, Liechtenstein, Austria e Francia.

Storia

In Italia comunità Walser sono presenti in Piemonte (in Valsesia e nell'Ossola) e in Val d'Aosta (nella valle del Lys e anticamente nell'alta val d'Ayas). L'emigrazione del XIII secolo, sulle cui motivazioni gli studiosi non hanno ancora raggiunto una spiegazione unanime e condivisa, avvenne probabilmente per una serie di cause concomitanti:

Caratteristici granai sostenuti da piccoli pilastri in pietra a Saas-Fee, nel Canton Vallese
Tipica casa Walser a Gressoney-Saint-Jean
  • La sovrappopolazione delle terre dell'Alto Vallese, che spinse i coloni Walser alla ricerca di nuovi pascoli per il loro bestiame e di terre incolte da sfruttare.
  • Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli (periodo medioevale caldo), che resero possibile la sopravvivenza anche a quote elevate: i ghiacciai si erano ritirati e molti valichi alpini erano percorribili per gran parte dell'anno. Si riscontrano evidenti tracce di questi passaggi nell'alta Valtournenche al rifugio Teodulo, e al colle delle Cime Bianche, testimonianze abbastanza evidenti del passaggio di queste popolazioni e delle condizioni climatiche più favorevoli di quel periodo.
  • Gli incentivi offerti ai coloni Walser da parte dei signori territoriali (nelle zone piemontese e valdostana soprattutto i conti di Biandrate e alcune grandi istituzioni monastiche) delle terre da colonizzare, che favorirono la creazione di nuovi insediamenti con la promessa di libertà personali e di un favorevole trattamento fiscale.

Il più antico documento scritto oggi conosciuto relativo alla fondazione di un insediamento Walser risale al 10 maggio 1253 e riguarda la colonia di Bosco Gurin, nel Canton Ticino.

Distribuzione territoriale dei dialetti alto-alemanni

Nei secoli successivi il clima cambiò radicalmente: alla fase di optimum climatico medievale fece seguito la cosiddetta Piccola era glaciale. I ghiacci tornarono ad avere la meglio e a coprire per molti mesi l'anno i valichi alpini. Diminuirono gli scambi tra le valli, si ridussero i pascoli d'alta quota a disposizione, calarono sensibilmente le rese agricole. Le singole comunità restarono isolate e le popolazioni walser furono costrette in molti casi ad abbandonare le tradizionali attività legate all'agricoltura e all'allevamento del bestiame, spingendo molti uomini ad emigrare in cerca di lavoro.

Nel corso dell'Ottocento, in mancanza di legami stabili tra le diverse colonie walser, gli studiosi pensarono che i walser fossero i discendenti dei soldati di una legione romana composta da tedeschi costretta da eventi bellici sfavorevoli a stabilirsi sulle Alpi. Solo un'attenta analisi dei dialetti alto-tedeschi da loro utilizzati permise di collegare le comunità walser italiane con le popolazioni che vivevano nell'alto Vallese.

Lingua

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua walser.

La lingua dei Walser è una particolare variante del dialetto tedesco meridionale, chiamata altissimo alemanno, ed è molto simile al dialetto svizzero tedesco nella sua forma più arcaica.

Tre sono le varianti note: Il titsch di Gressoney-Saint-Jean, il töitschu di Issime e il titzschu di Alagna Valsesia e Rimella in Valsesia.

Distribuzione geografica

Case walser in Val d'Otro (Alagna Valsesia)
La finestra di una casa Walser a Gressoney-La-Trinité

Svizzera

Italia

Balcone di una casa walser ad Alagna Valsesia
Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni italiani di lingua walser.

Colonie Walser dove si parla ancora il dialetto walser (Walsertitsch):

Colonie Walser linguisticamente estinte:

Liechtenstein

In Liechtenstein esiste una comunità Walser a Triesenberg, che include l'alta val Samina e Malbun.

Austria

Francia

In Francia esiste una comunità Walser a Vallorcine nel Chiablese nel dipartimento dell'Alta Savoia (regione Rodano-Alpi), anche se la parlata tedesca è scomparsa da secoli.

Musei Walser

Istituti di ricerca

La Fondazione Enrico Monti di Anzola d'Ossola da oltre un trentennio svolge attività di ricerca, promuove incontri e convegni, propone pubblicazioni sulle realtà walser in tutto l'arco alpino. Tra le molte pubblicazioni edite in tema si segnalano le numerose opere sui walser scritte o curate da Enrico Rizzi e citate in bibliografia.

In Valle d'Aosta sono presenti due istituti di ricerca e studio della lingua e della cultura walser, attivi nell'ambito della comunità dell'alta valle del Lys: l'associazione Augusta di Issime è il più antico, fondato nel 1967; mentre a Gressoney-Saint-Jean si trova il Centro di cultura walser - Walser Kulturzentrum des Aostatals, fondato nel 1982. La collaborazione tra gli esperti linguistici di questi due centri ha permesso la redazione di due dizionari del titsch di Gressoney-Saint-Jean e del töitschu di Issime, pubblicati nel 1988.

In Valsesia è invece presente il Centro Studi Walser Remmalju di Rimella.

Personaggi

Walsertreffen

Case walser nella frazione Zum See (Zermatt)

Le comunità walser disseminate lungo l'intero arco alpino si radunano, ogni tre anni, in una diversa colonia per il loro tradizionale incontro denominato Walsertreffen.

Calendario degli incontri

  1. Saas Fee Svizzera (bandiera)/Alagna Valsesia Italia (bandiera) e Rimella Italia (bandiera) (7-14 settembre 1962)
  2. Triesenberg Liechtenstein (bandiera) (19-20 giugno 1965)
  3. Gressoney-Saint-Jean Italia (bandiera) (7-8 settembre 1968)
  4. Klosters Svizzera (bandiera) (4-5 settembre 1971)
  5. Brand in Vorarlberg Austria (bandiera) (21-22 settembre 1974)
  6. Brig Svizzera (bandiera) (10-11 settembre 1977)
  7. Triesenberg Liechtenstein (bandiera) (13-14 settembre 1980)
  8. Alagna Valsesia Italia (bandiera) (24-25 settembre 1983)
  9. Mittelberg Austria (bandiera) (19-21 settembre 1986)
  10. Davos Svizzera (bandiera) (2-3 settembre 1989)
  11. Saas Fee Svizzera (bandiera) (4-6 settembre 1992)
  12. Lech am Arlberg Austria (bandiera) (1-3 settembre 1995)
  13. Gressoney-Saint-Jean Italia (bandiera) (11-13 settembre 1998)
  14. Brig Svizzera (bandiera) (21-23 settembre 2001)
  15. Galtür Austria (bandiera) (8-13 settembre 2004)
  16. Alagna Valsesia Italia (bandiera) (21-23 settembre 2007)
  17. Triesenberg Liechtenstein (bandiera) (10-12 settembre 2010)
  18. Großes Walsertal Austria (bandiera) (13-15 settembre 2013)
  19. Arosa Svizzera (bandiera) (15-18 settembre 2016)
  20. Lötschental Svizzera (bandiera) (2019)
  21. Ornavasso Italia (bandiera) (2022)

Note

Bibliografia

  • Testi sui walser in generale:
    • Enrico Rizzi, Walser: gli uomini della montagna, Valstrona, Fondazione arch. Enrico Monti, 1981.
    • Luigi Zanzi, Enrico Rizzi, I Walser nella storia delle Alpi: un modello di civilizzazione e i suoi problemi metodologici, Milano, Jaca Book, 1988.
    • Julius Studer, Le colonie tedesco-vallesane e walser delle Alpi, Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1990.
    • Enrico Rizzi, Storia dei Walser, Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1992.
    • Enrico Rizzi, I Walser, Atlante delle Alpi Walser I, Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 2003.
    • Enrico Rizzi, Storia dei Walser dell'ovest: Vallese, Piemonte, Cantone Ticino, Valle d'Aosta, Savoia, Oberland Bernese, Atlante delle Alpi Walser II, Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 2004.
  • Testi degli Atti delle giornate internazionali di studi walser:
    • Enrico Rizzi (a cura di), La questione Walser (Orta, 4 giugno 1983), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1984.
    • Enrico Rizzi (a cura di), Aspetti della ricerca sul medioevo nella regione dei Walser (Splügen, 31 marzo 1984), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1985.
    • Enrico Rizzi (a cura di), La casa rurale negli insediamenti walser (Alagna Valsesia, 15 giugno 1985), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1986.
    • Enrico Rizzi (a cura di), Contributi alla storia dei passi alpini (Splügen, 6 settembre 1986), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1987.
    • Enrico Rizzi (a cura di), I Walser nella storia della cultura materiale alpina (Macugnaga, 3-5 luglio 1987), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1988.
    • Enrico Rizzi (a cura di), Lingua e comunicazione simbolica nella cultura walser (Gressoney - St. Jean, 14-15 ottobre 1988), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1989.
    • Enrico Rizzi (a cura di), Diritto europeo dei coloni e insediamenti Walser nel medioevo (Davos, 22-23 settembre 1989), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1990.
    • Enrico Rizzi (a cura di), L'opera dei monasteri nella colonizzazione alpina (Briga, Naters e Sempione, 14-15 settembre 1990), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1992.
    • Enrico Rizzi (a cura di), 1291: la "Pace del Monte Rosa" nell'età della nascita degli Stati alpini (Macugnaga, 12-13 luglio 1991), Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 1994.
  • Testi sulla lingua dei walser:
    • Elisabetta Fazzini (a cura di), Studi alemannici I. I dialetti walser tra isolamento e contatto linguistico, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 1999.
    • Elisabetta Fazzini (a cura di), Studi alemannici II. I dialetti walser in Italia: contatto linguistico e scambio interculturale, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2003.
    • Elisabetta Fazzini, Costanza Cigni, Vocabolario comparativo dei dialetti "walser" in Italia, I (A-B), Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2004.
    • AA.VV. (Walser Kulturzentrum Greschôney), Greschôneytitsch und d'Eischemtöitschu, Gressoney-Saint-Jean, Walser Kulturzentrum Greschôney, 1988-1998.
    • Sergio Gilardino, I Walser e la loro lingua dal grande nord alle Alpi. Dizionario della lingua walser di Alagna Valsesia, Magenta, Centro Studi Zeisciu, 2008.
  • Testi sugli insediamenti walser del Piemonte:
    • Giovanni Giordani, La colonia tedesca di Alagna Valsesia e il suo dialetto, Varallo, Unione Tipografica Valsesiana, 1927.
    • AA.VV., Alagna Valsesia una comunità walser, Borgosesia, Valsesia Editrice, 1983.
    • Sergio Bellosta, Roberto Bellosta, Valle Vogna: censimento delle case di legno, Bolzano Novarese, Testori, 1988.
    • AA.VV., Storia di Rimella in Valsesia: "Alpes, Ville, Comune, Parochia", a cura di Augusto Vasina, Borgosesia, Centro Studi Walser Remmalju, 2004.
    • Ferruccio Vercellino, Insediamenti walser a sud del Monte Rosa. Liberi all'ombra del tiglio, Pavone Canavese, Priuli e Verlucca, 2004.
    • Arialdo Daverio, Alagna Valsesia. Censimento delle antiche case in legno, Varallo, Parco Naturale Alta Valsesia, Regione Piemonte, Unione Alagnese, 2005.
    • Enrico Rizzi, Luigi Zanzi, Teresio Valsesia, Storia di Macugnaga, Anzola d'Ossola, Fondazione arch. Enrico Monti, 2006.
    • Silvia Dal Negro, Vittorio Dell'Aquila, Gabriele Iannàccaro, Walser in Piemonte. Un'indagine sociolinguistica, Milano, Centre d'Études Linguistiques pour l'Europe, 2004.
  • Testi sugli insediamenti walser della Valle d'Aosta:
    • AA.VV., Gressoney e Issime. I Walser in Valle d'Aosta, Gressoney-Saint-Jean, Walser Kulturzentrum Greschôney, 1986.
    • Valentin Curta, Gressoney einst und jetzt, Gressoney-Saint-Jean, Walser Kulturzentrum Greschôney, 1994.
  • Testi sulla tradizione giuridica walser:
    • Mauro Mazza, Disciplina del potere locale e gestione delle proprietà collettive nel diritto consuetudinario dei Walser. Aspetti comparativi e di storia giuridica, Bergamo, Sestante, 2012.

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