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Trattato di Bucarest (1913)

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Le modifiche territoriali previste dal trattato di Bucarest del 1913

Il trattato di Bucarest del 10 agosto 1913 è stato un accordo negoziato dai rappresentanti di Bulgaria, Romania, Grecia, Serbia e Montenegro per porre fine alla seconda guerra balcanica[1]. Il trattato modificava il precedente trattato di Londra del 1913 stipulato al termine della prima guerra balcanica.

Al termine della prima guerra balcanica, la Bulgaria, insoddisfatta di quanto era riuscita ad ottenere in Macedonia, lanciò un attacco contro i suoi ex alleati ma Grecia e Serbia respinsero l'offensiva e invasero la Bulgaria. Approfittando delle difficoltà bulgare, la Romania avanzò fino quasi a raggiungere Sofia e l'Impero ottomano riconquistò Adrianopoli e la Tracia orientale.

Isolata, la Bulgaria chiese una tregua ed intavolò un negoziato che si tenne nella capitale rumena, Bucarest. L'Impero ottomano non vi prese parte e concluse accordi bilaterali con la Bulgaria (il trattato di Costantinopoli) e con la Grecia (il trattato di Atene).

Le modifiche territoriali

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Una vignetta satirica sul trattato di Bucarest: il re Carlo I di Romania tiene sotto tiro Pietro I di Serbia e Costantino di Grecia mentre ruba la Dobrugia allo zar Ferdinando I di Bulgaria

La frontiera orientale della Serbia venne disegnata dalla sommità del Patarika e seguiva lo spartiacque tra i fiumi Vardar e Struma fino al confine greco-bulgaro, tranne per la valle di Strumica che rimase alla Bulgaria. Questa modifica quasi raddoppiò il territorio serbo che ora comprendeva anche le città di Ohrid, Štip, Kočani e Bitola (in Macedonia) per una popolazione complessiva di circa 1,5 milioni[1].

Il confine tra Grecia e Bulgaria venne disegnato dalla cresta del Belasica alla foce del fiume Mesta sul Mar Egeo, comprendendo larghe parti dell'Epiro e della Macedonia (compresa Salonicco); l'isola di Creta venne inoltre definitivamente assegnata alla Grecia[2]. Il territorio greco aumentò così da 64.750 km² a 108.610 km², con una popolazione che passò da 2,6 milioni a 4,3 milioni[3].

Le conquiste ottenute dalla Bulgaria nella prima guerra balcaniche vennero fortemente ridotte. Comunque il governo di Sofia ottenne il distretto di Blagoevgrad e una parte della Tracia occidentale. La Bulgaria tuttavia dovette smantellare tutte le fortezze costruite tra Ruse e Šumen.

La Bulgaria cedette alla Romania la Dobrugia meridionale, fino alle sponde al Mar Nero. Si tratta di un'area di circa 6.960 km² e una popolazione di 286.000 persone[4].

  1. ^ a b Anderson e Hershey, p. 439
  2. ^ Anderson e Hershey, p. 440
  3. ^ Anderson e Hershey, pp. 439-440
  4. ^ Anderson e Hershey, p. 439
  • Anderson, Frank Maloy e Amos Shartle Hershey. Handbook for the Diplomatic History of Europe, Asia, and Africa 1870-1914, Prepared for the National Board for Historical Service, Government Printing Office, Washington D.C., 1918.

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