Marco Antonio Campeggi
Marco Antonio Campeggi vescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Incarichi ricoperti | Vescovo di Grosseto (1528-1553) |
Nato | fine del XV secolo a Padova |
Nominato vescovo | 23 marzo 1528 |
Deceduto | 7 maggio 1553 a Bologna |
Marco Antonio Campeggi (Padova, fine del XV secolo – Bologna, 7 maggio 1553) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Padova da Giovanni Zaccaria Campeggi e Dorotea Tebaldi, fu fratello del vescovo Tommaso e del cardinale Lorenzo Campeggi.[1][2]
Si laureò a Bologna in diritto nel 1525 e seguì il fratello Lorenzo assistendolo negli affari e rivestendo per lui il ruolo di procuratore nell'amministrazione delle sue diocesi.[1][2] Venne eletto vescovo di Grosseto il 23 marzo 1528, quando il Campeggi si trovava in Francia ad amministrare i possedimenti del fratello nella diocesi di Soissons; non poté subito prendere possesso della diocesi, trattenendosi in Francia fino al 1530, quando sempre il fratello lo inviò in Spagna presso la diocesi di Huesca e Jaca.[1] Nel 1532 fu invece in Inghilterra ad amministrare i beni del cardinale Campeggi nella diocesi di Salisbury.[1] L'anno successivo fu nominato vicario generale e procuratore della diocesi di Maiorca dal nipote, il vescovo Giovanni Battista Campeggi.[1] Con il supporto del fratello, il Campeggi accumulò vari benefici ecclesiastici, arricchendosi e raggiungendo l'indipendenza economica.[1] Dopo essere stato anche canonico di Maiorca, e priore e commendatario di San Maurilio di Clasburgo, si stabilì definitivamente a Grosseto nella sua diocesi.[1]
Fu invitato a presenziare al concilio di Trento, ma non vi partecipò; prese parte invece alla prima sessione bolognese del concilio tenutasi nel 1547.[1] Due gli interventi significativi: il 18 novembre discusse alcuni abusi praticati circa il sacramento dell'ordine e criticò l'usanza di alcuni padri di rinchiudere le figlie in convento contro la loro volontà; il 5 dicembre si espresse contrario all'approvazione dei matrimoni clandestini, che necessitavano di essere formalmente proibiti.[1]
Visse gli ultimi anni tra Bologna e Grosseto.[1] Morì a Bologna il 7 maggio 1553.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k Gian Paolo Brizzi, CAMPEGGI, Marco Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 17, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1974.
- ^ a b Giovanni Antonio Pecci, Grosseto città vescovile; da Lo Stato di Siena antico e moderno (pt. V, cc. 33-192), trascrizione e cura di Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, Società Bibliografica Toscana, 2013, p. 148.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gian Paolo Brizzi, CAMPEGGI, Marco Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 17, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1974.
- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. 17, Venezia, 1862, p. 665.
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 3 Archiviato il 21 marzo 2019 in Internet Archive., p. 206.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 755.
- Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), Firenze, Lucio Pugliese, 1988.
- Giovanni Antonio Pecci, Grosseto città vescovile; da Lo Stato di Siena antico e moderno (pt. V, cc. 33-192), trascrizione e cura di Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, Società Bibliografica Toscana, 2013.
- (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. 3, seconda edizione, Venezia, 1718, col. 693.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Marco Antonio Campeggi, in Catholic Hierarchy.