Benedetto Cerretani
Benedetto Cerretani vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Grosseto (1349-1383) |
Nato | inizi del XIV secolo |
Nominato vescovo | 2 novembre 1349 da papa Clemente VI |
Deceduto | 1383 |
Benedetto Cerretani (inizi del XIV secolo – 1383) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Membro della nobile famiglia senese dei Cerretani, fu priore della canonica di San Pietro a Cerreto.[1] Venne nominato vescovo di Grosseto il 2 novembre[2] 1349 da papa Clemente VI, succedendo allo zio Angelo Cerretani, deceduto il 13 settembre di quell'anno.[1][3]
Contribuì ad incrementare i rapporti tra la Repubblica di Siena e la curia grossetana.[1] In seguito ad alcuni abusi ai danni della diocesi nei territori concessi dalla stessa alla Repubblica senese per il transito dei mezzi di trasporto, il Consiglio generale di Siena deliberò che la curia vescovile potesse produrre 110 moggia di grano all'anno senza pagare la gabella.[1]
Il vescovo Cerretani morì nel 1383.[1]
Si dice che alla sua morte gli eredi sottrassero dall'archivio diocesano il documento ufficiale Sacrosanta Romana Ecclesia del 1138, in cui papa Innocenzo II ordinava il trasferimento della sede vescovile da Roselle a Grosseto.[1] Il documento è infatti custodito nel fondo "Cerretani" dell'Archivio di Stato di Siena.[4][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 2, Firenze, Lucio Pugliese, 1988, pp. 234-237.
- ^ La data è riportata in modo diverso dalle fonti: Eubel ha quella del 21 ottobre 1349 (Hierarchia catholica, vol. I, p. 269); Ughelli quella del 2 nonas septembris, ossia 4 settembre 1349 (Italia sacra, vol. III, col. 667). Ughelli e Eubel citano lo stesso documento, il regesto vaticano dei documenti pontifici.
- ^ Giovanni Antonio Pecci, Grosseto città vescovile; da Lo Stato di Siena antico e moderno (pt. V, cc. 33-192), trascrizione e cura di Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, Società Bibliografica Toscana, 2013, p. 117.
- ^ Alessandro Lisini, Inventario delle pergamene conservate nel Diplomatico dall'anno 736 all'anno 1250 (PDF), Siena, Archivio di Stato di Siena, 1908.
- ^ Ettore Pellegrini (a cura di), Storia ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto. Atti della giornata di studi in occasione della pubblicazione dell'opera di Francesco Anichini, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2017, p. 14n.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. 17, Venezia, 1862, p. 654.
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1 Archiviato il 9 luglio 2019 in Internet Archive., pp. 268–269.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 755.
- Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 2, Firenze, Lucio Pugliese, 1988.
- Giovanni Antonio Pecci, Grosseto città vescovile; da Lo Stato di Siena antico e moderno (pt. V, cc. 33-192), trascrizione e cura di Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, Società Bibliografica Toscana, 2013.
- (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. 3, seconda edizione, Venezia, 1718, coll. 667-669.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Benedetto Cerretani, in Catholic Hierarchy.