Montenegro (piroscafo)
Montenegro | |
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Descrizione generale | |
Tipo | piroscafo passeggeri |
Porto di registrazione | Venezia Palermo |
Costruttori | Cantiere Ansaldo |
Cantiere | Sestri Ponente |
Impostazione | 28 giugno 1897 |
Consegna | luglio 1898 |
Destino finale | utilizzata come nave bersaglio e poi demolita nel 1938 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 4 830 |
Stazza lorda | 2 626 tsl |
Portata lorda | 2 800 tpl |
Lunghezza | 98,03 m |
Larghezza | 11,88 m |
Pescaggio | 6,59 m |
Propulsione | una macchina alternativa a vapore a triplice espansione Ansaldo, 1 618 cavalli |
Velocità | 10 nodi (18,52 km/h) |
Capacità di carico | quattro stive, 2 820 m³ |
Numero di cabine | 19 (cameroni esclusi) |
Equipaggio | 51 |
Passeggeri | 1019 |
Bruno Balsamo, pp. 81-84 Paolo Piccione, p. 225 | |
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Il Montenegro era un piroscafo passeggeri, appartenuto negli ultimi anni di servizio alla Tirrenia di Navigazione.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il Montenegro era un piroscafo misto merci e passeggeri. Lungo circa 98 metri e largo 12, aveva uno scafo in acciaio chiodato, due ponti continui e sette paratie stagne[1]. Poteva trasportare un massimo di 1 019 passeggeri, che avevano a disposizione nove cabine di prima classe (per un totale di 17 posti letto), dieci cabine di seconda classe (con 20 letti in totale) e cameroni di terza classe con un totale di 70 posti[1]. La nave aveva inoltre quattro stive per il carico, con un volume complessivo di 2 820 m³; ogni stiva era servita da due bighi[1].
Il piroscafo era spinto da un'elica singola, azionata da una macchina alternativa a vapore a triplice espansione della Ansaldo dalla potenza di 1 600 cavalli, e poteva raggiungere una velocità di servizio di 10 nodi[1].
Servizio
[modifica | modifica wikitesto]Il Montenegro fu impostato il 28 giugno 1897 sugli scali del cantiere Ansaldo di Sestri Ponente, dai quali fu consegnato alla Navigazione Generale Italiana nel luglio dell'anno seguente[2]. Fu quindi messo in servizio su una linea con scali a Venezia, Ancona, Bari, Brindisi, Saranda, Corfù, Patrasso, Il Pireo, Costantinopoli, Costanza, Galați e Brăila[2]. Nel 1900 il piroscafo fu requisito per effettuare trasporti di truppe verso la Cina durante la rivolta dei Boxer, venendo usata anche per il rimpatrio delle truppe nel 1902[1]. Il 16 giugno 1910 il Montenegro fu venduto alla Società Nazionale di Servizi Marittimi (SNSM) insieme ai gemelli Serbia, Bosnia, Bulgaria e Romania, rimanendo in servizio sui collegamenti tra Venezia, Costantinopoli e i porti del Mar Nero[2]. Tra settembre e ottobre 1911 il Montenegro fu nuovamente requisito per essere usato come trasporto truppe, in questo caso per la guerra italo-turca[2]. Restituita all'armatore nell'ottobre 1911, il 30 giugno dell'anno seguente fu venduto alla SITMAR, continuando a essere usato sulla stessa linea[2]. Sopravvissuto al primo conflitto mondiale, il 22 dicembre 1925 il Montenegro passò alla Florio Società Italiana di Navigazione, venendo destinato alle linee da Genova alla Sardegna[2].
Il 17 novembre 1928 il Montenegro si incagliò nei pressi dell'isola di Favignana; recuperata, fu messa in disarmo a Palermo[2]. Nel 1932 il Montenegro confluì insieme al resto della flotta nella Tirrenia - Flotte Riunite Florio - CITRA[1]. Nel 1935 fu nuovamente requisito, venendo stavolta impiegato come trasporto truppe verso l'Africa Orientale[2]. Nel febbraio 1937 il Montenegro passò alla neocostituita Tirrenia di Navigazione, che programmò di trasformarlo in motonave da carico, eliminando le sistemazioni per i passeggeri e installandovi il motore precedentemente montato sull'unità dell'Adriatica Egeo[1]. Il progetto però non fu messo in pratica e il Montenegro fu posto in disarmo e messo in vendita per la demolizione[1][2]. Fu però acquistata dalla Regia Aeronautica, che nel maggio 1938, durante la visita di Hitler in Italia, lo utilizzò come bersaglio durante la dimostrazione di un bombardamento aeronavale[1]. Rimasta semi-affondata presso Furbara, fu in seguito recuperata e avviata alla demolizione[1][2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Balsamo, Le navi della Tirrenia, Sorrento, Con-fine Edizioni di arte & cultura, 2018, ISBN 978-88-96427-73-6.
- Paolo Piccione, Le navi dei Florio - Storia delle attività armatoriali 1840 - 1931, Palermo, Nuova Ipsa Editore srl, 2018, ISBN 978-88-7676-699-2.