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Feo Belcari

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Feo Belcari (Firenze, 14101484) è stato un poeta e drammaturgo italiano di carattere religioso.

Priore nonché membro dell'Arte della Lana, trovava la sua massima espressione nella piazze fiorentine dove recitava le sue "Sacre Rappresentazioni" spesso derivate dalle laudi drammatiche del Duecento. Tra le più riuscite si annoverano: L'annunciazione, Il dì del Giudizio, San Giovanni nel deserto, San Giorgio e soprattutto, nel 1449, Abram ed Isaac (Sacra rappresentazione di Abramo e Isacco [1449]), in cui seppe infondere oltre al moralismo anche l'atmosfera realistica del mondo che lo circondava[1].

Le sue storie generalmente iniziavano con un prologo e chiudevano con un monito declamato all'impronta rivolto agli spettatori.

Tra le sue composizioni scritte si ricordano sonetti moraleggianti e scritti in volgare quali: Vita di Frate Egidio, Vita del Beato Giovanni Colombini; quest'ultima si distingue per una particolare originalità e per la ricerca di uno spirito critico immerso in una struttura agiografica.

Inoltre ha realizzato diverse Laudi, piene di garbo pur nella loro prolissità.

Regola della vita spirituale, circa 1485
  1. ^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. II, pag.155

E con ogni umiltà abbiamo per amor di Cristo pazienza con tutte le persone e in tutte le avversità. : Feo Belcari, Vita di Giovanni Colombini, Roma, 1843, p. 55.

  • F. Ceccarelli, Feo Belcari e le sue opere, Siena, 1907

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