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Galium aparine

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Galium aparine
Galium aparine
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineGentianales
FamigliaRubiaceae
SottofamigliaRubioideae
TribùRubieae
GenereGalium
SpecieG. aparine
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineGentianales
FamigliaRubiaceae
GenereGalium
SpecieG. aparine
Nomenclatura binomiale
Galium aparine
L.
Nomi comuni

attaccamani
attaccaveste
attaccaroba
azzeccamme
caglio asprello
erba taca
grappaela
pelalenghe
rasparella
reseghetta
ruggemone
scattalingula
'mpiccicalora

Galium aparine L. è una pianta appartenente alla famiglia delle Rubiaceae[1], inconfondibile al tatto a causa dei peli ruvidi (simili a del velcro) che la rivestono in tutte le parti. Per questo viene chiamata anche "attaccamani" o "attaccaveste".

Fiori e frutti

Questa pianta ha il fusto quadrangolare e foglie lineari od oblunghe disposte in verticilli.[2]

I fiori, minuscoli, hanno la corolla bianca formata da 4 petali e sono riuniti in infiorescenze ascellari.

Il frutto, grande come un chicco di riso, è anch'esso coperto di peli uncinati che, rimanendo attaccate al pelo degli animali favoriscono la propagazione della pianta.

Distribuzione e habitat

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La specie è ampiamente diffusa in Eurasia[1]. In Italia è comune in tutta la penisola e nelle isole maggiori[2].

Cresce lungo i bordi stradali, nei campi incolti, dal livello del mare fino a 2500 metri di altitudine.

Viene usata per le sue proprietà contro alcune malattie cutanee[3][4]. I suoi germogli primaverili sono commestibili se lessati, anche se hanno un sapore molto amaro[5].

Il nome del genere ricorda che in passato probabilmente era usata come caglio[6].

  1. ^ a b (EN) Galium aparine, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 gennaio 2024.
  2. ^ a b Galium aparine, su actaplantarum.org. URL consultato l'11 gennaio 2024.
  3. ^ Gazzetta medica italiana: federativa toscana, 1855, p. 127. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  4. ^ Salvatore Satanassi, Stare in salute con fiori ed erbe: Manuale di autoproduzione per la salute e la bellezza, Humus Edizioni, 10 giugno 2012, ISBN 978-88-88140-24-7. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  5. ^ Scheda completa della pianta, su erbeofficinali.org. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  6. ^ (EN) Valentina Caminneci, Enrico Giannitrapani e Maria Concetta Parello, LRCW 6: Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean: Archaeology and Archaeometry: Land and Sea: Pottery Routes, Archaeopress Publishing Ltd, 7 settembre 2023, p. 458, ISBN 978-1-80327-149-1. URL consultato il 26 gennaio 2024.

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