Attentato di Adora
Attentato di Adora attentato | |
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Data | 27 aprile 2002 |
Luogo | Adora, Har Hevron, insediamento israeliano in Cisgiordania |
Stato | Israele |
Responsabili | due militanti palestinesi |
Conseguenze | |
Morti | 4 civili |
Feriti | 7 |
L'attentato di Adora del 2002 fu un attacco terroristico contro i residenti dell'insediamento israeliano di Adora da parte di due militanti palestinesi, che entrarono nella comunità il 27 aprile 2002, e spararono alle persone nelle loro case e nelle strade.[1] Nell'attacco, poi rivendicato dalla formazione comunista del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina,[2] quattro civili, tra cui una bambina di 5 anni, furono uccisi e sette rimasero feriti.[3]
Adora si trova nei monti della Giudea, nel sud della Cisgiordania, a nord-ovest di Hebron.
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]L'attentato avvenne durante la Seconda intifada, dopo il mese di marzo 2002 in cui i militanti palestinesi avevano commesso almeno 12 attacchi terroristici con morti contro i civili israeliani.[4] Avvenne diversi giorni dopo che le forze israeliane uccisero il militante palestinese Marwan Zalloum, un leader delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa.[5] Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rivendicò l'attacco.[2]
L'attentato
[modifica | modifica wikitesto]L'attentato avvenne la mattina del sabato ebraico. Molti degli abitanti di Adora stavano assistendo alle preghiere del sabato nella sinagoga quando iniziò l'attacco.[1][6]
I due aggressori entrarono nell'insediamento tagliando la recinzione di sicurezza, ma nessun allarme venne attivato poiché la recinzione non era elettrificata.[1] Gli aggressori indossavano uniformi dell'IDF e giubbotti antiproiettile neri per confondere i soccorritori.[6] Erano armati con un M-17 e un Kalashnikov. L'elemento sorpresa permise agli aggressori di rimanere nell'insediamento per circa 15 minuti.[6]
Poco dopo le 9:00 uno degli aggressori entrò nella casa della famiglia Shefi e iniziò a cercare i membri della famiglia stanza per stanza. Trovò per prima la bambina di 5 anni Danielle Shefi nel suo letto, che uccise. Trovò poi i suoi fratelli Eliad (4 anni) e Uriel (2 anni), che sparò e ferì, poi trovò la loro madre, Shir Shefi, che sparò e ferì.[1][6]
L'aggressore si trasferì poi nella casa della famiglia Harari, dove non riuscì a entrare, quindi sparò nelle finestre.[1][6]
Il secondo aggressore tentò di entrare nella casa della famiglia Eliezer bussando alla porta, ma non riuscì ad entrare ed entrò nella casa di Greenberg, dove sparò a Vladimir e Katya Greenberg nei loro letti, uccidendo la moglie e ferendo il marito.[1][6]
Quando la squadra di sicurezza locale arrivò, all'inizio scambiò gli aggressori per soldati dell'IDF e li chiamò. Il soccorritore Arik Becker fu ucciso nella prima sparatoria.[6] La polizia israeliana si unì alla squadra di sicurezza, mettendo in fuga gli aggressori. Ya'akov Katz fu ucciso da una raffica di colpi mentre gli aggressori correvano per le strade.[6]
Gli aggressori fuggirono attraverso un buco nel recinto di sicurezza in direzione del villaggio di Tuffah. Uno degli aggressori fu successivamente ucciso dalle truppe dell'IDF.[1][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g (EN) James Bennet, MIDEAST TURMOIL: THE ATTACK; ARABS IN DISGUISE KILL FOUR SETTLERS IN THE WEST BANK, in The New York Times, 28 aprile 2002. URL consultato il 2 maggio 2021.
- ^ a b A/56/936-S/2002/503 of 1 May 2002, su unispal.un.org. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2019).
- ^ The JPost - Casualties of War, su web.archive.org, 3 maggio 2008. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2008).
- ^ T. Dronzina, Contemporary Suicide Terrorism: Origins, Trends and Ways of Tackling It, ISBN 978-1614991083. Pag. 63.
- ^ Palestinians kill four in attack on Israeli settlement | Brainerd Dispatch, su web.archive.org, 25 maggio 2019. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2019).
- ^ a b c d e f g h i Terror in the Bedroom: the Attack on Adora - Israel Behind the News, su israelbehindthenews.com.