Perissodactyla
I Perissodattili (Perissodactyla Owen, 1848) costituiscono un ordine di mammiferi euteri al quale appartengono equini, rinoceronti e tapiri.
Caratteristica distintiva di questo gruppo di ungulati è la presenza di arti con dita dispari (perissodattili = imparidigitati), dovuta alla scomparsa di alcune di esse, che ha prodotto arti con asse portante sul terzo dito.
Sistematica
modificaI membri dell'ordine perissodattili si dividono in due sottordini:
- gli ippomorfi (Hippomorpha), perissodattili che attualmente sono veloci corridori dotati di lunghe zampe con un solo dito; l'unica famiglia vivente è quella degli equidi (Equidae), con il solo genere Equus che comprende il cavallo, le zebre, l'asino, l'onagro e il cavallo di Przewalski. Tra le famiglie estinte, da ricordare i paleoteri (Palaeotheriidae), vagamente simili a tapiri, e i brontoteri (Brontotheriidae), simili a rinoceronti.
- i ceratomorfi (Ceratomorpha), perissodattili dotati di varie dita funzionali, dalla corporatura più pesante di quella degli ippomorfi; questo sottordine comprende due famiglie attuali, i tapiridi (Tapiridae) e i rinocerontidi (Rhinocerotidae), oltre a una moltitudine di forme estinte, tra cui i Lophiodontidae, gli Homogalacidae, gli Isectolophidae, gli Eggysodontidae, gli Hyracodontidae, gli Amynodontidae e gli Helaletidae.
Oltre a questi due sottordini, nel Cenozoico era diffuso anche uno stranissimo gruppo di perissodattili noti con il nome di ancilopodi (Ancylopoda) o calicoteri. Ne facevano parte bizzarri animali dagli enormi artigli e dalla testa da cavallo.
Ordine Perissodactyla
- Sottordine Hippomorpha
- Famiglia Equidae: cavalli e simili
- Genere Equus
- Cavallo di Przewalski, Equus przewalskii
- Cavallo selvatico, Equus ferus
- Cavallo domestico, Equus caballus
- Asino selvatico africano, Equus africanus
- Asino selvatico nubiano, Equus africanus africanus
- Asino selvatico siriano, Equus hemionus hemippus
- Asino domestico, Equus asinus
- Emione comune o Asino selvatico asiatico, Equus hemionus
- Emione tibetano, Equus kiang
- Onagro o Emione persiano, Equus hemionus onager
- Zebra delle pianure, Equus quagga
- Zebra delle montagne, Equus zebra
- Zebra di Hartmann, Equus hartmannae
- Zebra di Grevy, Equus grevyi
- Genere Equus
- Famiglia Equidae: cavalli e simili
- Sottordine Ceratomorpha
- Famiglia Tapiridae: tapiri
- Genere Tapirus
- Tapiro americano, Tapirus terrestris
- Tapiro di montagna, Tapirus pinchaque
- Tapiro di Baird, Tapirus bairdii
- Genere Acrocodia
- Tapiro dalla gualdrappa, Acrocodia indica
- Genere Tapirus
- Famiglia Rhinocerotidae: rinoceronti
- Genere Diceros
- Rinoceronte nero, Diceros bicornis
- Genere Ceratotherium
- Rinoceronte bianco, Ceratotherium simum
- Genere Rhinoceros
- Rinoceronte indiano, Rhinoceros unicornis
- Rinoceronte di Giava, Rhinoceros sondaicus
- Genere Dicerorhinus
- Rinoceronte di Sumatra, Dicerorhinus sumatrensis
- Genere Diceros
- Famiglia Tapiridae: tapiri
Evoluzione
modificaI perissodattili si originarono, con tutta probabilità, nel Paleocene superiore (circa 58 milioni di anni fa), da un gruppo di mammiferi primitivi noti come condilartri. In particolare, forme come Tetraclaenodon e Phenacodus sembrerebbero vicine all'origine del gruppo, anche se sono troppo tardive per essere veri antenati. Un resto fossile di un cranio, in ogni caso, è stato rinvenuto nel Paleocene superiore della Cina: denominato Radinskya yupingae, potrebbe rappresentare un valido antenato dei perissodattili. Altri possibili perissodattili arcaici, risalenti però all'Eocene, sono Olbitherium, Hallensia e Cambaytherium.
Nell'Eocene inferiore (circa 55 milioni di anni fa) comparvero i primi perissodattili veri e propri, già abbastanza diversificati: la famiglia degli equidi era presente con forme primitive (Sifrhippus) (per una migliore trattazione della storia evolutiva degli equidi, si veda la voce Evoluzione del cavallo). Accanto a questi equidi primitivi incominciarono a svilupparsi animali bizzarri come i paleoteri (Hyracotherium, Propalaeotherium e Palaeotherium), simili a tapiri, e i brontoteri (Lambdotherium). Questi ultimi, nel corso dell'Eocene, diedero origine ad animali enormi, vagamente simili a rinoceronti con un corno a Y sul muso (Megacerops), che si estinsero in brevissimo tempo. Nel frattempo, sempre nell'Eocene inferiore, apparve un altro gruppo aberrante, i calicoteri (Eomoropus). Questi animali si specializzarono moltissimo nel corso della loro storia evolutiva e diedero origine ad animali come Chalicotherium e Moropus, dall'aspetto davvero curioso e muniti di grandi artigli, che si estinsero solo nel Pleistocene (1,5 milioni di anni fa).
L'Eocene vide anche l'apparizione di una serie di piccole forme (Isectolophidae, Homogalacidae, Helaletidae) che sembrerebbero anticipare i Ceratomorpha, ovvero il gruppo a cui appartengono i tapiri e i rinoceronti. I primi apparvero nell'Oligocene (circa 35 milioni di anni fa, con Protapirus) e prosperano ancora ai giorni nostri, con cambiamenti minimi nella fisionomia. I rinoceronti, invece, svilupparono una notevole complessità di forme: si pensi che il più grande mammifero terrestre mai esistito fu Paraceratherium dell'Oligocene superiore, un parente dei rinoceronti. Esistevano anche rinoceronti corridori (Hyracodon) e semiacquatici (Metamynodon), ma tutti questi animali si estinsero a metà del Cenozoico, lasciando spazio agli artiodattili. I rinoceronti attuali, invece, derivano da forme come Trigonias dell'Oligocene inferiore, già molto simile alle specie attuali ma sprovvisto di corna. Nel Pleistocene si annoverano i rinoceronti lanosi (Coelodonta) e l'incredibile unicorno gigante (Elasmotherium) entrambi estintisi nel periodo delle glaciazioni.
Tra le famiglie estinte, si annoverano:
- Amynodontidae, imparentati con i rinoceronti ma dalla corporatura simile a quella degli ippopotami
- Anthracobunidae, inizialmente considerati affini ai Proboscidati, studi recenti hanno mostrato maggiore affinità con i Perissodattili[1][2]
- Brontotheriidae, forme robuste, i cui ultimi rappresentanti erano fornite di un grande corno nasale a Y
- Chalicotheriidae, bizzarre forme dagli artigli e dall'insolita morfologia
- Helaletidae, affini ai tapiri ma più piccoli e leggeri
- Hyracodontidae, imparentati con i rinoceronti ma dalle forme snelle e gracili
- Lophiodontidae, forse simili a tapiri ma probabilmente privi di proboscide
- Paleotheriidae, affini agli equidi ma dalla corporatura più massiccia e dalla dentatura differente
Di seguito è mostrato un cladogramma tratto dal lavoro di Holbrook e Lapergola (2011):
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Perissodattili in cattività in Italia
modifica- Cavallo domestico
- Cavallo di Przewalski (solo al Parco Natura Viva e all'Oasi di Sant'Alessio)
- Asino domestico
- Asino selvatico africano (solo al Parco Natura Viva, Zoo di Fasano e a Zoom Torino)
- Asino selvatico asiatico (solo al Bioparco di Roma e al Centro Faunistico Gallorose)
- Zebra delle steppe
- Zebra di Grevy (solo al Parco Natura Viva e al Bioparco di Roma)
- Tapiro sudamericano
- Rinoceronte bianco
Note
modifica- ^ a b (EN) Lisa Noelle Cooper, Erik R. Seiffert, Mark Clementz, Sandra I. Madar, Sunil Bajpai, S. Taseer Hussain e J. G. M. Thewissen, Anthracobunids from the Middle Eocene of India and Pakistan Are Stem Perissodactyls, in Andrew A. Farke (a cura di), PLoS One, vol. 9, n. 10, 8 ottobre 2014, p. e109232, DOI:10.1371/journal.pone.0109232, PMID 25295875. URL consultato il 28 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Anthracobunidae, su The Paleobiology Database. URL consultato il 28 aprile 2019.
Bibliografia
modifica- L. T. Holbrook and J. Lapergola. 2011. A new genus of perissodactyl (Mammalia) from the Bridgerian of Wyoming, with comments on basal perissodactyl phylogeny. Journal of Vertebrate Paleontology, 31(4):895-901.
Altri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «perissodattili»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su perissodattili
- Wikispecies contiene informazioni su perissodattili
Collegamenti esterni
modifica- (EN) R.C. Bigalke, perissodactyl, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Perissodactyla, su Fossilworks.org.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 10548 · LCCN (EN) sh85099945 · GND (DE) 4186946-1 · BNE (ES) XX533200 (data) · BNF (FR) cb12002179g (data) · J9U (EN, HE) 987007536091405171 |
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