Cary Grant
Cary Grant, nome d'arte di Archibald Alexander Leach (Bristol, 18 gennaio 1904 – Davenport, 29 novembre 1986), è stato un attore britannico naturalizzato statunitense.
Inglese di nascita, ma trasferitosi negli Stati Uniti all'inizio degli anni venti, fu uno degli attori più rappresentativi di Hollywood, dotato di una naturale eleganza, di una notevole prestanza fisica e di un sottile senso dell'ironia[1][2][3]. Ha recitato in un centinaio di film, in prevalenza commedie brillanti, non disdegnando però ruoli in pellicole sentimentali, drammatiche e in alcuni thriller di Alfred Hitchcock, il quale ebbe a dichiarare che Cary Grant fu l'unico attore nella sua carriera che avesse veramente amato.[4] Ian Fleming disse invece di essersi almeno in parte ispirato a Grant nel delineare il personaggio dell'agente segreto James Bond.[5]
L'American Film Institute lo ha inserito al secondo posto tra le più grandi star della storia del cinema.[6]
Biografia
modificaEra il secondogenito di Elias James Leach (1872–1935) e Elsie Maria Kingdon (1877–1973), entrambi sarti. Il fratello maggiore, John William Elias Leach (1899−1900), morì di meningite il giorno prima del suo primo compleanno.
Le origini
modificaFu compagno di classe di Paul Dirac presso la Bishop Road Junior School di Bristol[7]. Privato dell'affetto della madre (ricoverata in una clinica per malattie mentali) quando era ancora ragazzo, a quindici anni interruppe gli studi[8] e, falsificando la firma del padre, riuscì a presentare un documento che lo autorizzava a partire con la compagnia di saltimbanchi di Bob Pender. Girò così gran parte delle province inglesi, imparando il mestiere di funambolo e di attore di music-hall. Nel 1920 partì con la compagnia Pender alla volta degli Stati Uniti, per partecipare allo spettacolo Good Times in programma a Broadway.[8]
Ottenuto un discreto successo, decise di rimanere in America, dove esercitò i più svariati mestieri per mantenersi. Dopo tre anni ritornò brevemente in Inghilterra; qualche mese dopo ripartì definitivamente per gli Stati Uniti. Riprese a esibirsi sui palcoscenici ballando, cantando e recitando fino ai primi anni trenta, quando entrò a fare parte della casa di produzione Paramount in qualità di caratterista e factotum.
La carriera
modificaIniziata così la sua avventura hollywoodiana, nel 1932 la casa produttrice gli impose di cambiare il suo nome in Cary Grant, facendolo esordire sullo schermo con una piccola parte nel film This Is the Night. Lo studio però lo confinò a ruoli di seduttore in pellicole in cui giganteggiavano donne fatali come Marlene Dietrich in Venere bionda (1932) e Mae West in Lady Lou (1933) e Non sono un angelo (1933). Sempre nel 1933 affiancò Fredric March nel film bellico L'aquila e il falco.
Grazie al regista George Cukor nel 1935 Grant ottenne il ruolo di protagonista, al fianco di Katharine Hepburn, nella commedia Il diavolo è femmina, in cui ebbe la possibilità di dimostrare le sue notevoli doti di attore brillante. Da allora Grant sarebbe stato il re della cosiddetta "commedia sofisticata", grazie al suo atteggiamento distinto e scanzonato, al suo impeccabile fascino e alla sua autoironia.
Spesso al fianco dell'altrettanto dinamica Katharine Hepburn, Grant fu interprete di capolavori del cinema come gli esilaranti L'orribile verità (1937) di Leo McCarey, Susanna! (1938) di Howard Hawks, Incantesimo (1938) e Scandalo a Filadelfia (1940) di Cukor, cimentandosi anche nel genere avventuroso con Gunga Din (1939) di George Stevens e con Avventurieri dell'aria (1939), ancora di Hawks, nel giallo con Occhioni scuri (1936) e nel drammatico con Il mio amore eri tu (1936). Negli anni quaranta e cinquanta Grant continuò a mietere successi nella commedia: fu il superbo protagonista di Arsenico e vecchi merletti (1944), diretto da Frank Capra, e di due pellicole dirette da Howard Hawks, ovvero Ero uno sposo di guerra (1949) e Il magnifico scherzo (1952), e anche Ogni ragazza vuol marito (1948) di Don Hartman e La casa dei nostri sogni (1948) di Henry C. Potter.
A partire dagli anni quaranta si cimentò con particolare fortuna anche nel thriller; sotto la regia del "maestro del brivido" Alfred Hitchcock fu protagonista nei film Il sospetto (1941) con Joan Fontaine, Notorious - L'amante perduta (1946) al fianco di Ingrid Bergman, Caccia al ladro (1955) con Grace Kelly, e Intrigo internazionale (1959) con Eva Marie Saint. Pur dichiarando di avere molto apprezzato il lavoro con attrici quali Ingrid Bergman e Audrey Hepburn la partner preferita di Grant fu Grace Kelly, della quale egli ammirava la naturalezza. L'intesa sul set di Caccia al ladro sfociò in una profonda e duratura amicizia che i due attori mantennero per il resto delle loro esistenze. Durante la metà degli anni cinquanta Grant fondò anche la sua personale casa di produzione, la Grantley Productions, con cui produsse e interpretò alcuni film distribuiti dalla Universal che ebbero un grande successo di pubblico: Indiscreto (1958), Operazione sottoveste (1959), Il visone sulla pelle (1962), Sciarada (1963), e Il gran lupo chiama (1964).
Nel corso della sua lunga carriera Cary Grant ricevette due candidature all'Oscar: nel 1942 con Ho sognato un angelo (1941) e nel 1945 con Il ribelle (1944) e nel 1970 gli venne assegnato un premio Oscar alla carriera.[9] Tuttavia egli fu eletto dall'American Film Institute la seconda più grande star maschile del cinema e Premiere Magazine lo elesse la più grande stella del cinema maschile di sempre. Dopo essersi ritirato dalle scene nel 1966 con il film Cammina, non correre divenne dapprima consulente creativo, poi membro del consiglio di amministrazione di Fabergé, celebre casa di cosmetici. Negli ultimi anni della sua vita intraprese un tour, "Una conversazione con Cary Grant", che lo portò in numerosi teatri degli Stati Uniti e nel corso del quale rispondeva a domande postegli dal pubblico.
Particolare il suo pensiero in materia di impegno nel sociale degli attori: Grant riteneva che non se ne dovessero occupare, come pure che non fosse affare loro intromettersi o schierarsi in politica. Nonostante questa ferma presa di distanza dalla politica, quando nei primi anni cinquanta ebbe inizio la famigerata stagione detta della "caccia alle streghe", Cary Grant fece sentire la sua voce denunciando quanto andava accadendo come attività antidemocratiche e barbare e, quando la commissione voluta dal senatore McCarthy tentò di mettere sotto accusa Charlie Chaplin, solidarizzò apertamente con il grande regista e attore inglese.
Vita privata
modificaLa vita sentimentale di Cary Grant fu molto movimentata, caratterizzata da ben cinque matrimoni. La prima moglie fu l'attrice Virginia Cherrill, con la quale restò sposato solo un anno, nel 1934; la seconda fu la miliardaria Barbara Hutton, che sposò nel 1942 e dalla quale divorziò nel 1945; sposò poi nel 1949 l'attrice Betsy Drake dalla quale divorziò nel 1962. Nel 1965 si unì in matrimonio con l'attrice Dyan Cannon, dalla quale ebbe la sua unica figlia, Jennifer, anche lei divenuta attrice; il matrimonio con la Cannon durò fino al 1968. La quinta e ultima moglie fu Barbara Harris, che sposò nel 1981.
Per ammissione della stessa attrice italiana, negli anni sessanta Grant ebbe un flirt con Sophia Loren, all'epoca già sposata con il produttore Carlo Ponti. Ebbe anche una relazione con Maureen Donaldson dal 1973 al 1977. Numerose furono inoltre le voci, peraltro mai confermate dall'attore, su una sua possibile bisessualità e su relazioni con uomini, specialmente in giovane età, tra cui la presunta relazione segreta con l'attore Randolph Scott.
La morte
modificaIl 29 novembre 1986, mentre si trovava a Davenport (Iowa) per un tour, Cary Grant fu colto da malore mentre stava impartendo le ultime direttive ai suoi collaboratori in previsione di una esibizione teatrale serale (secondo un’altra versione, invece, mentre era iniziato il suo spettacolo e aveva chiamato a un certo punto la moglie per avvertirla che si sentiva male). In un primo momento non volle andare in ospedale, pensando che non si trattasse di nulla di grave, ed evitando così di attrarre l'attenzione dei media. Tuttavia dopo qualche ora, dato il visibile peggioramento delle sue condizioni, su insistenza della moglie Barbara fu ricoverato d'urgenza ma morì la sera stessa, alle 23:22, per un'emorragia interna, dovuta a ictus fulminante.
Rispettando le sue volontà non fu tenuto alcun funerale pubblico né alcuna iniziativa cerimoniale e il suo corpo fu cremato. Le ceneri, affidate alla moglie Barbara e alla figlia Jennifer, furono sparse in un luogo mai ufficializzato (si suppone nell'oceano Pacifico, ma la moglie ha poi precisato "anche nel giardino della villa di Beverly Hills").[10][11]
Filmografia
modifica- This Is the Night, regia di Frank Tuttle (1932)
- Peccatori (Sinners in the Sun), regia di Alexander Hall (1932)
- Singapore Sue, regia di Casey Robinson (1932) (non accreditato) - cortometraggio
- Merrily We Go to Hell, regia di Dorothy Arzner (1932)
- Il diavolo nell'abisso (Devil and the Deep), regia di Marion Gering (1932)
- Venere bionda (Blonde Venus), regia di Josef von Sternberg (1932)
- Hot Saturday, regia di William A. Seiter (1932)
- Madame Butterfly, regia di Marion Gering (1932)
- Lady Lou (She Done Him Wrong), regia di Lowell Sherman (1933)
- The Woman Accused, regia di Paul Sloane (1933)
- L'aquila e il falco (The Eagle and the Hawk), regia di Stuart Walker (1933)
- Gambling Ship, regia di Louis J. Gasnier e Max Marcin (1933)
- Non sono un angelo (I'm No Angel), regia di Wesley Ruggles (1933)
- Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland), regia di Norman Z. McLeod (1933)
- Thirty Day Princess, regia di Marion Gering (1934)
- Born to Be Bad, regia di Lowell Sherman (1934)
- Il tempio del dottor Lamar (Kiss and Make Up), regia di Harlan Thompson (1934)
- La signorina curiosa (Ladies Should Listen), regia di Frank Tuttle (1934)
- Vissi d'arte (Enter Madame), regia di Elliott Nugent (1935)
- Ali nel buio (Wings in the Dark), regia di James Flood (1935)
- L'avamposto (The Last Outpost), regia di Charles Barton e Louis J. Gasnier (1935)
- Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett), regia di George Cukor (1935)
- Occhioni scuri (Big Brown Eyes), regia di Raoul Walsh (1936)
- Il mio amore eri tu (Suzy), regia di George Fitzmaurice (1936)
- Fashions in Love (1936) - cortometraggio
- L'avventura di Mr. Bliss (The Amazing Quest of Ernest Bliss), regia di Alfred Zeisler (1936)
- Wedding Present, regia di Richard Wallace (1936)
- Amanti di domani (When You're in Love), regia di Robert Riskin (1937)
- La via dell'impossibile (Topper), regia di Norman Z. McLeod (1937)
- Alla conquista dei dollari (The Toast of New York), regia di Rowland V. Lee (1937)
- L'orribile verità (The Awful Truth), regia di Leo McCarey (1937)
- Susanna! (Bringing Up Baby), regia di Howard Hawks (1938)
- Incantesimo (Holiday), regia di George Cukor (1938)
- Gunga Din, regia di George Stevens (1939)
- Avventurieri dell'aria (Only Angels Have Wings), regia di Howard Hawks (1939)
- Non puoi impedirmi d'amare (In Name Only), regia di John Cromwell (1939)
- La signora del venerdì (His Girl Friday), regia di Howard Hawks (1940)
- Le mie due mogli (My Favorite Wife), regia di Garson Kanin (1940)
- Quelli della Virginia (The Howards of Virginia), regia di Frank Lloyd (1940)
- Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story), regia di George Cukor (1940)
- Ho sognato un angelo (Penny Serenade), regia di George Stevens (1941)
- Il sospetto (Suspicion), regia di Alfred Hitchcock (1941)
- Un evaso ha bussato alla porta (The Talk of the Town), regia di George Stevens (1942)
- Fuggiamo insieme (Once Upon a Honeymoon), regia di Leo McCarey (1942)
- La dama e l'avventuriero (Mr. Lucky), regia di Henry C. Potter (1943)
- Destinazione Tokio (Destination Tokyo), regia di Delmer Daves (1943)
- The Shining Future, regia di LeRoy Prinz (1944) - cortometraggio
- L'ottava meraviglia (Once Upon a Time), regia di Alexander Hall (1944)
- Arsenico e vecchi merletti (Arsenic and Old Lace), regia di Frank Capra (1944)
- Il ribelle (None But the Lonely Heart), regia di Clifford Odets (1944)
- Notte e dì (Night and Day), regia di Michael Curtiz (1946)
- Notorious - L'amante perduta (Notorious), regia di Alfred Hitchcock (1946)
- California Express (Without Reservations), regia di Mervyn LeRoy (1946)
- Vento di primavera (The Bachelor and the Bobby-Soxer), regia di Irving Reis (1947)
- La moglie del vescovo (The Bishop's Wife), regia di Henry Koster (1947)
- La casa dei nostri sogni (Mr. Blandings Builds His Dream House), regia di H.C. Potter (1948)
- Ogni ragazza vuol marito (Every Girl Should Be Married), regia di Don Hartman (1948)
- Ero uno sposo di guerra (I Was a Male War Bride), regia di Howard Hawks (1949)
- La rivolta (Crisis), regia di Richard Brooks (1950)
- La gente mormora (People Will Talk), regia di Joseph L. Mankiewicz (1951)
- C'è posto per tutti (Room for One More), regia di Norman Taurog (1952)
- Il magnifico scherzo (Monkey Business), regia di Howard Hawks (1952)
- La sposa sognata (Dream Wife), regia di Sidney Sheldon (1953)
- Caccia al ladro (To Catch a Thief), regia di Alfred Hitchcock (1955)
- Un amore splendido (An Affair to Remember), regia di Leo McCarey (1957)
- Orgoglio e passione (The Pride and the Passion), regia di Stanley Kramer (1957)
- Baciala per me (Kiss Them for Me), regia di Stanley Donen (1957)
- Indiscreto (Indiscreet), regia di Stanley Donen (1958)
- Un marito per Cinzia (Houseboat), regia di Melville Shavelson (1958)
- Intrigo internazionale (North by Northwest), regia di Alfred Hitchcock (1959)
- Operazione sottoveste (Operation Petticoat), regia di Blake Edwards (1959)
- L'erba del vicino è sempre più verde (The Grass Is Greener), regia di Stanley Donen (1960)
- Il visone sulla pelle (That Touch of Mink), regia di Delbert Mann (1962)
- Sciarada (Charade), regia di Stanley Donen (1963)
- Il gran lupo chiama (Father Goose), regia di Ralph Nelson (1964)
- Cammina, non correre (Walk Don't Run), regia di Charles Walters (1966)
Riconoscimenti parziali
modifica- Premio Oscar
- 1942 – Candidatura al miglior attore protagonista per Ho sognato un angelo
- 1945 – Candidatura al miglior attore protagonista per Il ribelle
- 1970 – Oscar alla carriera
- Golden Globe
- 1959 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per Indiscreto
- 1960 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per Operazione sottoveste
- 1961 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per L'erba del vicino è sempre più verde
- 1963 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per Il visone sulla pelle
- 1964 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per Sciarada
- David di Donatello
- Hollywood Walk of Fame
- 1960 – Stella
Doppiatori italiani
modifica- Gualtiero De Angelis in Venere bionda[12], Lady Lou, L'avventura di Mr. Bliss, Gunga Din, Non puoi impedirmi d'amare, La signora del venerdì, Le mie due mogli, Quelli della Virginia, Scandalo a Filadelfia, Ho sognato un angelo, Un evaso ha bussato alla porta, La dama e l'avventuriero, Destinazione Tokio, L'ottava meraviglia, Il ribelle, Notte e dì[13], Notorious - L'amante perduta, Vento di primavera, La moglie del vescovo, La casa dei nostri sogni, Ogni ragazza vuol marito, Ero uno sposo di guerra, La rivolta, La gente mormora, C'è posto per tutti, Il magnifico scherzo, Caccia al ladro, Un amore splendido, Baciala per me, Indiscreto, Un marito per Cinzia, Operazione sottoveste, L'erba del vicino è sempre più verde, Il visone sulla pelle, Sciarada, Il gran lupo chiama
- Michele Kalamera nei ridoppiaggi di Lady Lou, La via dell'impossibile, Avventurieri dell'aria, La signora del venerdì
- Luciano Melani nei ridoppiaggi de L'orribile verità, Incantesimo, Scandalo a Filadelfia
- Augusto Marcacci ne La via dell'impossibile, Susanna!
- Emilio Cigoli ne Il sospetto, Orgoglio e passione
- Cesare Barbetti nei ridoppiaggi de Il diavolo è femmina, Susanna!
- Paolo Stoppa ne Il mio amore eri tu
- Giulio Panicali in Fuggiamo insieme
- Leonardo Cortese in Arsenico e vecchi merletti
- Stefano Sibaldi ne La sposa sognata
- Renato Turi in Intrigo internazionale
- Giuseppe Rinaldi in Cammina, non correre
- Romano Malaspina ne L'aquila e il falco (ridoppiaggio)
- Gino La Monica in Occhioni scuri (doppiaggio tardivo)
- Michele Gammino ne La dama e l'avventuriero (ridoppiaggio)
- Marco Mete ne Il ribelle (ridoppiaggio)
- Pino Locchi ne La moglie del vescovo (ridoppiaggio)
- Sergio Di Stefano in Ogni ragazza vuol marito (ridoppiaggio)
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ CARY GRANT, MOVIES' EPITOME OF ELEGANCE, DIES OF A STROKE, su nytimes.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
- ^ Cary Grant—"Warm, dark and handsome", su archive.vanityfair.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
- ^ Cary Grant, su washingtonpost.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
- ^ Nancy Nelson e Cary Grant. Evenings With Cary Grant: Recollections In His Own Words and By Those Who Loved Him Best. Thorndike, Maine: Thorndike Press, 1992, p. 354. ISBN 1-56054-342-6
- ^ Ian Fleming, su imdb.com. URL consultato il 16 novembre 2014.
- ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2014).
- ^ Nature, "Paul Dirac: a physicist of few words", maggio 2009, su nature.com.
- ^ a b Copia archiviata, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 29 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- ^ Quelli che non hanno mai vinto l'Oscar, su ilpost.it, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
- ^ Frequently Asked Questions - The Ultimate Cary Grant Pages, su carygrant.net. URL consultato il 7 luglio 2017.
- ^ Cary Grant, 30 anni fa moriva il divo di Hollywood - Cultura & Spettacoli, in ANSA.it, 28 novembre 2016. URL consultato l'8 luglio 2017.
- ^ secondo e terzo doppiaggio
- ^ Le parti cantate sono state eseguite da Alberto Sordi
Bibliografia
modifica- G. Wansell, Cary Grant, Gremese editore, Roma, 1998
- G. Wansell, Cary Grant. Le charme et l'ironie, Gremese Editore, Roma, 1998
- G. Wansell, Cary Grant: tra fascino e ironia la carriera e i film di un perfetto gentiluomo, Gremese Editore, Roma, 1998
- Cary Grant. L'attore, il mito, a cura di G. Alonge e G. Carluccio, Venezia, Marsilio, 2006, ISBN 8831790137, ISBN 9788831790130
- P. Duncan, Grandt, Ed. italiana, spagnola e portoghese, Taschen, 2007
- A. Medaglini, Ridateci Cary Grant. Niente è più come prima, PSEditore, 2016
- G. Wansell, Cary Grant, Arcade Publishing, 2016
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Cary Grant
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cary Grant
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su legendarycarygrant.com.
- Grant, Cary, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Grant, Cary, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Cary Grant, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Cary Grant, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Cary Grant, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Cary Grant, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Cary Grant, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Cary Grant, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Cary Grant, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Cary Grant, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Cary Grant, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Cary Grant, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Cary Grant, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Cary Grant, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (EN) Cary Grant, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Cary Grant, su filmportal.de.
- Cary Grant. Lo stile come arte marziale. Conversazione con Wu Ming [1]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 117414035 · ISNI (EN) 0000 0001 2148 7266 · LCCN (EN) n50031212 · GND (DE) 118541536 · BNE (ES) XX979408 (data) · BNF (FR) cb11946784x (data) · J9U (EN, HE) 987007427159205171 · NDL (EN, JA) 00620758 |
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