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Tifluadom

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Tifluadom
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC22H20FN3OS
Massa molecolare (u)393,48 g/mol
Numero CAS83386-35-0
Numero EINECS280-380-4
PubChem115208
SMILES
CN1C(CN=C(C2=CC=CC=C21)C3=CC=CC=C3F)CNC(=O)C4=CSC=C4
Dati farmacocinetici
MetabolismoEpatico
Escrezionerenale
Indicazioni di sicurezza

Il tifluadom è uno psicofarmaco appartenente alla categoria delle benzodiazepine. A differenza della maggior parte delle benzodiazepine, il tifluadom non ha attività sul recettore GABA A , ma è invece un agonista selettivo per il recettore kappa oppioide. Il farmaco ha potenti effetti analgesici[1], diuretici negli animali[2], sedativi e stimola l'appetito[3][4]. Ha inoltre degli effetti sul comportamento dei ratti che possono essere contrastati con la somministrazione di Naloxone.[5]

Effetti collaterali

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Nonostante il tifluadom abbia diversi effetti che potrebbero essere potenzialmente usati in medicina, come l'analgesia e la stimolazione dell'appetito[6], gli agonisti oppioidi tendono a produrre effetti indesiderati nell'uomo come disforia e allucinazioni, perciò questi farmaci tendono ad essere usati solo nella ricerca scientifica. Gli effetti disforici sono simili a quelli osservati quando si utilizzano altri agonisti dei recettori κ-oppioidi come la pentazocina e la salvinorina A e possono essere considerati l'opposto dell'euforia indotta dalla morfina. Pertanto, si ritiene che gli agonisti K abbiano un potenziale di abuso molto limitato.

  1. ^ M. Gericke, R. Morgenstern e T. Ott, The influence of tifluadom on cholecystokinin-induced antinociception, in European Journal of Pharmacology, vol. 180, n. 1, 3 maggio 1990, pp. 187–190, DOI:10.1016/0014-2999(90)90609-a. URL consultato il 21 novembre 2021.
  2. ^ G. T. Shearman e L. Tolcsvai, Tifluadom-induced diuresis in rats. Evidence for an opioid receptor-mediated central action, in Neuropharmacology, vol. 25, n. 8, 1986-08, pp. 853–856, DOI:10.1016/0028-3908(86)90010-9. URL consultato il 21 novembre 2021.
  3. ^ J. E. Morley, A. S. Levine e M. Grace, The effect of the opioid-benzodiazepine, tifluadom, on ingestive behaviors, in European Journal of Pharmacology, vol. 93, n. 3-4, 30 settembre 1983, pp. 265–269, DOI:10.1016/0014-2999(83)90146-2. URL consultato il 21 novembre 2021.
  4. ^ S. J. Cooper, W. R. Moores e A. Jackson, Effects of tifluadom on food consumption compared with chlordiazepoxide and kappa agonists in the rat, in Neuropharmacology, vol. 24, n. 9, 1985-09, pp. 877–883, DOI:10.1016/0028-3908(85)90039-5. URL consultato il 21 novembre 2021.
  5. ^ T. Beck e J. Krieglstein, The effects of tifluadom and ketazocine on behaviour, dopamine turnover in the basal ganglia and local cerebral glucose utilization of rats, in Brain Research, vol. 381, n. 2, 3 settembre 1986, pp. 327–335, DOI:10.1016/0006-8993(86)90084-3. URL consultato il 21 novembre 2021.
  6. ^ (EN) J.E. Morley, A.S. Levine e J. Kneip, The κ opioid receptor and food intake, in European Journal of Pharmacology, vol. 112, n. 1, 1985-05, pp. 17–25, DOI:10.1016/0014-2999(85)90234-1. URL consultato il 21 novembre 2021.

Voci correlate

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Altri progetti

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