Maid café
Un maid café (メイドカフェ?, meido kafe) è un particolare tipo di caffetteria a tema nata agli inizi del XXI secolo in Giappone.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo maid café è stato probabilmente il Cure Maid Café,[1] aperto nel quartiere di Akihabara[2] nel maggio 2001.[3] Pensati inizialmente per la clientela di appassionati di manga e anime che frequenta il quartiere, questi locali hanno riscosso crescente successo e notorietà,[4][5] allargandosi ad un pubblico più vasto e travalicando i confini nazionali.[6] Sulla scia della popolarità del fenomeno, sono stati trasmessi show televisivi, pubblicati manga e avviate intere linee di prodotti.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Caratteristica fondamentale di un maid café è la maid, una ragazza in un particolare tipo di divisa da cameriera di foggia vittoriana o francese, riccamente decorata con pizzi e l'immancabile grembiule.[7][8] Al costume si accompagna la cura dell'ambiente e l'istruzione delle cameriere, che accolgono i clienti con la frase: «Ben rientrato a casa, mio padrone!» (おかえりなさいませ、御主人様!?, Okaerinasaimase, Goshujin-sama!) e possono intrattenerli con giochi ed esibizioni canore. Il fenomeno è affine al cosplay, e spesso è vissuto come tale dalle stesse maid. Uno dei principali esempi di questa tendenza è il Pretty Guardian Cafè (il primo maid cafè europeo a tema Sailor Moon).[7][8]
Butler's Café
[modifica | modifica wikitesto]Per la clientela femminile sono nati i Butler's Café, in cui è il personale maschile (butler) a servire ai tavoli: specularmente alle maid, il butler segue un canovaccio che riprende gli stereotipi del domestico inglese.[9] Il primo Butler's Café è lo Swallowtail Café,[10] aperto dall'imprenditrice venticinquenne Emiko Sakamaki in collaborazione con una famosa fumetteria. Sakamaki sostiene l'importanza della cura esteriore del butler, «riconoscibile dalle belle mani». In seguito anche i maid café più famosi, come il "Team Nyan Maidolls", il "Maid Okaeri Café", il "Pretty Guardian Cafè", l'"Honey cafè ", il "Kiseki Maid Cafè" e il "Tanoshimi Maid Café" si sono orientati all'utilizzo di uno staff misto.
Nell'ultimo periodo sono apparsi anche i primi Butler's Café italiani: il primo ad adottare un personale misto fin dalla sua nascita è stato il Chocorose Maid And Butler Cafè con sede a Torino.[11][12]
I maid café in manga e anime
[modifica | modifica wikitesto]I maid café compaiono nelle seguenti opere (in ordine cronologico):
- Welcome to the NHK (2002)
- Eppur... la città si muove! (2005)
- Densha otoko (2005)
- Maid-sama! (2005)
- Maid in Akihabara (2006)
- Akihabara@Deep (2006)
- Ore no imōto ga konna ni kawaii wake ga nai (2008)
- Inazuma Eleven (2008)
- Steins;Gate (2011)
- Otaku Teacher (2011)
- Love Live! School Idol Project (2012)
- Amnesia (2013)
- Blend S (2013)
- Magical Girl Spec-Ops Asuka (2015)
- Komi Can't Communicate (2016)
- Call Of The Night (2019)
- Monster Girl (2021)
- Akiba Maid War (2022)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Patrick W. Galbraith, Maid in Japan: An Ethnographic Account of Alternative Intimacy, su intersections.anu.edu.au, 25 febbraio 2011. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ (EN) Kim Morrissy, Maid Cafés Aren't Just For Male Otaku Anymore, su Anime News Network, 16 marzo 2022. URL consultato il 16 marzo 2022.
- ^ (EN) Diana Lee, Maid Cafés - The Expanding Industry in Japan, su uniorb.com, 15 giugno 2006. URL consultato il 17 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2016).
- ^ (EN) Patrick Galbraith, Best Tokyo maid cafés, su travel.cnn.com, CNN Travel, 13 novembre 2009. URL consultato il 17 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2017).
- ^ (EN) 5 Best Maid Cafes in Akihabara, Tokyo, su Japan Web Magazine, 14 aprile 2020. URL consultato il 29 settembre 2020.
- ^ (EN) Maid cafe for Dummies, su OtakuMind.com, 10 settembre 2014. URL consultato il 17 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2016).
- ^ a b Artista giapponese illustra la storia dell'uniforme delle maid, su animeclick.it, AnimeClick.it, 17 giugno 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ a b (EN) Oona McGee, Japanese manga artist illustrates the history behind the maid cafe cosplay uniform, su SoraNews24, 22 maggio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ (EN) Tokyo cafe taps into women's Prince Charming fantasies, su China Daily Europe, 20 febbraio 2008. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ (EN) Pamela Drobig, [MOVIE] Lovely Being a Lady: Dining at the Swallowtail Butler Café, su LIVE JAPAN Perfect Guide, 1º luglio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
- ^ Direttamente dal Giappone sbarca a Torino il fenomeno dei Maid Cafè, in LaPresse, 11 giugno 2014. URL consultato il 17 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2018).
- ^ Fabiola Palmeri, Chocorose, il suono dolce delle torinesi, in la Repubblica, 11 giugno 2014. URL consultato il 17 luglio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ken Hoffman, A haircut and more at Maid Café, Houston Chronicle, 2011. URL consultato il 17 luglio 2018.
- (EN) Shigeto Kawahara, The phonetics of Japanese maid voice I: A preliminary study (PDF), Rutgers University. URL consultato il 17 luglio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Band-Maid - una rock band giapponese formata da musiciste vestite come cameriere di maid café.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul maid café