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Fokker F.VII

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fokker F.VII
Il Fokker F.VIIb-3 m (CH-192), della compagnia aerea svizzera Swissair pilotato da Walter Mittelholzer, a Kassala (Sudan), febbraio 1934.
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio2
ProgettistaWalter Rethel
CostruttorePaesi Bassi (bandiera) Fokker
Data primo volo11 aprile 1924 (F.VII)
12 marzo 1925 (F.VIIa-3m)
Data entrata in servizio1925
Utilizzatore principaleBelgio (bandiera) SABENA
Altri utilizzatoriPaesi Bassi (bandiera) KLM
Polonia (bandiera) Siły Powietrzne
Polonia (bandiera) PLL LOT
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza14,0 m
Apertura alare19,3 m
Altezza3,9 m
Peso a vuoto2 150 kg
Peso max al decollo3 800 kg
Passeggeri8
Propulsione
Motore3 Wright J-4 Whirlwind
Potenza195 hp (145 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max200 km/h (108 kt)
Velocità di crociera170 km/h (92 kt)
Velocità di salita4,0 m/s
Tangenza4 750 m (15 584 ft)
Notedati riferiti alla versione VII/3m

dati estratti dal sito Dutch Aviation[1]

voci di aerei civili presenti su Wikipedia

Il Fokker F.VII fu un aereo di linea trimotore monoplano ad ala alta, sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Fokker nei primi anni venti, e prodotto dalla stessa, dalla sua sussidiaria statunitense Atlantic Aircraft Corporation e su licenza da diverse altre aziende mondiali tra la seconda parte degli anni venti e gli anni trenta.

Storia del progetto

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Il progetto originale, disegnato da Walter Rethel nel 1924, era relativo a un velivolo monoplano ad ala alta munito di un singolo motore posto sul naso. Il prototipo del modello, indicato dall'azienda come F.VII e privo di marche di identificazione, volò in quella configurazione per la prima volta l'11 aprile 1924, sollevandosi dalla pista di volo dell'aeroporto di Amsterdam-Schiphol ai comandi del pilota collaudatore Herman Hess.[2]

Anthony Fokker modificò il progetto aggiungendo altri due motori posti in gondole subalari per poter partecipare alla prima edizione del Ford Reliability Tour del 1925, il quale poi risulterà vincitore della competizione. Dato il successo di questa soluzione le versioni F.VIIa/3m, F.VIIb/3m ed F.10 furono dotate tutte di tre motori, acquisendo popolarità con il nome Fokker Trimotor[3]

Impiego operativo

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La realizzazione del Fokker F.VII, nelle sue versioni da 8 e da 12 passeggeri, fornì al mercato del trasporto aereo un nuovo mezzo terrestre con il quale molte compagnie aeree sia europee che statunitensi iniziarono l'attività di trasporto passeggeri. Assieme al comparabile Ford Trimotor di produzione statunitense riuscì ad imporsi sul mercato nordamericano sino alla fine degli anni venti. Tuttavia la popolarità del velivolo gli si ritorse economicamente contro a seguito dell'incidente aereo in cui perse la vita Knute Rockne, allenatore della squadra di calcio americano della University of Notre Dame, l'F.10 del volo TWA 599. La commissione di inchiesta istituita per indagare sull'accaduto rivelò che la causa era dovuta a dei problemi strutturali legati alla laminatura del compensato, soluzione tecnica adottata dalla Fokker, e che determinò la revoca dell'autorizzazione al volo del modello favorendo lo sviluppo dei nuovi Boeing 247 e Douglas DC-2 di costruzione interamente metallica.[4]

Benché fosse stato concepito per uso civile, l'F.VII venne utilizzato anche in ambito militare. L'azienda polacca Plage i Laśkiewicz, che aveva acquistato la licenza per produrre i velivoli olandesi, tra il 1929 ed il 1930 realizzò, oltre ad 11 esemplari ad uso civile di linea, 20 esemplari ad uso militare trasformati in bombardieri dal progettista Jerzy Rudlicki. Questi vennero impiegati dal 1 Pułk Lotniczy nelle squadriglie da bombardamento 211 Eskadra Bombowa, 212 Eskadra Bombowa e 213 Eskadra Bombowa.

Il Josephine Ford al The Henry Ford.
Il Southern Cross nel 1943.
Il Southern Cross esposto al Kingsford Smith Memorial nei pressi dell'aeroporto di Brisbane.

Il modello F.VII venne utilizzato da diversi esploratori e pionieri per compiere imprese aeree tra i quali:

F.VII
versione monomotore da trasporto civile, prodotta in 5 esemplari.
F.VIIa (F.VIIa/1m)
versione monomotore da trasporto civile, caratterizzata dalle dimensioni leggermente maggiori rispetto al F.VII, dotata di un nuovo carrello d'atterraggio e nuova ala, e portata in volo per la prima volta il 12 marzo 1925. Il primo esemplare era motorizzato con un Packard Liberty in linea da 420 hp (310 kW) mentre i successivi 39 F.VIIa adottarono i radiali Bristol Jupiter o Pratt & Whitney R-1340 Wasp.
F.VIIa/3m
versione caratterizzata dall'adozione di due motori supplementari collocati sotto l'ala e portata in volo per la prima volta il 4 settembre 1925. I primi due esemplari risultavano identici alla versione F.VIIa, dal terzo in poi la fusoliera venne allungata di 80 cm e motorizzato con i radiali Wright J-4 Whirlwind da 200 hp (147 kW). Probabilmente ne furono prodotti solo 18 esemplari mentre molti F.VIIa monomotore furono aggiornati allo standard F.VIIa/3m tra i quali i primi due prodotti convertiti in trimotori da trasporto.
F.VIIb/3m
versione di maggiore produzione, costruita anche in 154 esemplari su licenza.
F.10
versione di linea per il mercato statunitense caratterizzata dalla struttura ingrandita con la capacità innalzata a 12 passeggeri e prodotta dalla Fokker Aircraft Corporation of America.

Produzione su licenza

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Un Savoia-Marchetti S.M.82 della 609ª Squadriglia Trasporti accanto ad un IMAM Ro.10 dell'Ala Littoria; Tirana, 21 ottobre 1940.
Belgio (bandiera) Belgio
  • SABCA, 29 esemplari prodotti.
Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
  • Avia, 18 esemplari prodotti.
Italia (bandiera) Italia
  • IMAM, 3 esemplari prodotti dotati di motorizzazione Alfa Romeo e designati IMAM Ro.10.
Polonia (bandiera) Polonia

Spagna (bandiera) Spagna

3 esemplari prodotti.
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Stati Uniti
L'unico monomotore F.VIIa (HB-LBO) della compagnia aerea svizzera Swissair esposto al Museo svizzero dei trasporti.
Belgio (bandiera) Belgio
operò con 28 esemplari.
Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
Danimarca (bandiera) Danimarca
operò con 3 F.VIIa.
Francia (bandiera) Francia
operò con 7 F.VIIa.
  • STAR
operò con un F.VIIa.
Italia (bandiera) Italia
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
ricevette tutti i cinque esemplari dei F.VII e 15 F.VIIa.
Polonia (bandiera) Polonia
operò con 6 F.VIIa per un breve periodo nel 1928. Dal 1º gennaio, 1929 tutti gli esemplari vennero ceduti alla LOT.
operò con 6 F.VIIa e 13 F.VIIb/3m tra il 1929 ed il 1939.
Portogallo (bandiera) Portogallo
operò con un F.VIIb-3m.
Stati Uniti
operò con gli F.VIIb/3m.
Spagna (bandiera) Spagna
operò con 7 esemplari di F.VIIb/3m.
Svizzera (bandiera) Svizzera
operò con un F.VIIa ed otto F.VIIb-3m.
Ungheria (bandiera) Ungheria
operò con 2 F.VIIa.
Croazia (bandiera) Croazia
Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
Etiopia (bandiera) Impero d'Etiopia
Finlandia (bandiera) Finlandia
operò con un F.VIIa.
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
operò con tre esemplari di F.VIIa/3m nel ruolo di bombardieri.
Polonia (bandiera) Polonia
operò con 21 esemplari di F.VIIb/3m (20 dei quali prodotti su licenza) come bombardieri ed aereo da trasporto militare tra il 1929 ed il 1939.
Spagna (bandiera) Spagna
operò con 7 esemplari.
Spagna
operò con 2 esemplari di F.VIIb/3m ex LAPE durante la guerra civile[11].
Spagna (bandiera) Spagna
operò con 5 esemplari di F.VIIb/3m ex LAPE durante la guerra civile[11].
Stati Uniti
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia

Velivoli comparabili

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Stati Uniti
Italia (bandiera) Italia
  1. ^ Dutch Aviation, Fokker F.VIIa-3m.
  2. ^ Dutch Aviation, Fokker F.VII.
  3. ^ Aeronautics Learning Laboratory Archiviato il 24 marzo 2007 in Internet Archive..
  4. ^ Centennial of Flight information on CAA investigation of Flight 599 Archiviato il 10 ottobre 2012 in Internet Archive..
  5. ^ a b c Famous Fokker Flights[collegamento interrotto].
  6. ^ The Trans-Atlantic Flight of the 'America'.
  7. ^ The Pioneers - Charles Kingsford Smith Archiviato il 10 febbraio 2010 in Internet Archive..
  8. ^ USAF Historical Studies Office article about the Question Mark Archiviato il 9 novembre 2005 in Internet Archive..
  9. ^ (EN) Gian Luca Lapini, Taliedo, aerodromo d'Italia, su Storia di Milano, http://www.storiadimilano.it/, 4 marzo 2006. URL consultato l'11 marzo 2010.
  10. ^ Copia archiviata, su crezan.net. URL consultato il 25 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2009)..
  11. ^ a b República - Armas - Aviones de Transporte.
  12. ^ Cargo Aircraft Designations Archiviato l'11 febbraio 2009 in Internet Archive..
  • (EN) R. de Leeuw (ed.), Fokker Commercial Aircraft: From the F.1 of 1918 to the Fokker 100 of today, Fokker Publications, 1994.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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