[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Dražen Petrović

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Dražen Petrović
Dražen Petrović con la maglia dei New Jersey Nets
NazionalitàJugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Croazia (bandiera) Croazia
Altezza196 cm
Peso91 kg
Pallacanestro
RuoloGuardia
Hall of fameNaismith Hall of Fame (2002)
FIBA Hall of Fame (2007)
Carriera
Squadre di club
1979-1984Šibenka
1984-1988Cibona Zagabria
1988-1989Real Madrid36
1989-1991Portland T. Blazers95 (663)
1991-1993N.J. Nets195 (3798)
Nazionale
1981Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia U-16
1982Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia U-18
1982-1992Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
1992-1993Croazia (bandiera) Croazia40 (1002)
Palmarès
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
 Olimpiadi
ArgentoSeul 1988
BronzoLos Angeles 1984
 Mondiali
OroArgentina 1990
BronzoSpagna 1986
 Europei
OroJugoslavia 1989
BronzoGrecia 1987
Croazia (bandiera) Croazia
 Olimpiadi
ArgentoBarcellona 1992
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Dražen Petrović (IPA [drǎʒen pětroʋitɕ]; Sebenico, 22 ottobre 1964Denkendorf, 7 giugno 1993[1]) è stato un cestista jugoslavo proveniente dalla Croazia.

Con la Jugoslavia fu campione del mondo e d'Europa nonché vincitore di argento e di bronzo olimpico; si aggiudicò un ulteriore argento olimpico con la Croazia nel 1992 contro il Dream Team statunitense.

La sua carriera fu interrotta a soli 28 anni da un incidente mortale in Germania di rientro da un incontro internazionale per la Croazia.

Cugino di secondo grado di Dejan Bodiroga,[2] anche suo fratello maggiore Aleksandar è stato un cestista.[3]

La tomba di Petrović

Dopo una partita di qualificazione con la Polonia Petrović scelse di tornare in Croazia in automobile invece di viaggiare in aereo con il resto della squadra. Nel pomeriggio del 7 giugno 1993, nei pressi di Denkendorf, in Baviera, la Volkswagen Golf guidata dalla sua fidanzata Klara Szalantzy (futura moglie del calciatore tedesco Oliver Bierhoff)[4] impattò violentemente contro un camion il cui guidatore aveva invaso la corsia opposta alla propria per evitare la collisione con un altro veicolo, mettendosi di traverso sull'intera carreggiata. Nello scontro Petrović, che era addormentato sul sedile del passeggero, rimase ucciso sul colpo mentre la fidanzata e un'altra viaggiatrice nella Golf rimasero ferite. Secondo il rapporto della polizia stradale, Petrović non indossava la cintura di sicurezza e la visibilità sul luogo del sinistro era pessima[5].

La NBA osservò il lutto su tutti i campi e i Nets ritirarono la maglia numero 3. In Croazia è tuttora considerato un eroe nazionale, un personaggio-simbolo della giovane nazione e il 7 giugno è giornata di lutto nazionale. Nel 2010 la rete televisiva americana ESPN ha prodotto un film-documentario intitolato Once Brothers, che vede come protagonisti il serbo Vlade Divac e lo stesso Petrović, trattando l'amicizia tra i due campioni, le loro carriere in nazionale e in NBA, la difficoltà nel loro rapporto durante le guerre jugoslave.[3]

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato "il diavolo di Sebenico" e "il Mozart dei canestri"[6][7][8], è uno dei migliori cestisti europei di tutti i tempi e tra i primi a imporsi in NBA[9][10]. Il suo stile di gioco era prettamente individualista, ricco di uno-contro-uno, con un tiro perfetto e veloce.[11] Giocava nel ruolo di guardia.

I primi passi

[modifica | modifica wikitesto]

Il quindicenne Dražen inizia la sua carriera come riserva del Sibenik allenato da Zoran 'Moka' Slavnić, per poi tornare titolare l'anno seguente. Trascina due anni più tardi il suo piccolo club alla finale di Coppa Korać, persa con il Limoges, giocata a Padova nel 1982.

Cibona Zagabria

[modifica | modifica wikitesto]

A venti anni Mirko Novosel, coach del Cibona Zagabria, squadra in cui gioca il fratello di Dražen, Aza, lo convince a raggiungerlo nel team in quel momento campione nazionale. L'impatto di Dražen è impressionante. Nella lega jugoslava segna 43,3 punti a partita, trascinando la squadra al titolo e conquistando due Coppe Campioni, un European Cup, un campionato di Jugoslavia, più varie coppe nazionali e titoli personali. Il 5 ottobre 1985, nella prima giornata della YUBA liga 1985-1986, segnò 112 punti contro l'Olimpija Ljubljana.[8][12]

Petrović in azione

Arriva al Real nel 1988 con un contratto di quattro milioni di dollari l'anno, una cifra per l'epoca assolutamente spropositata. Petrović è ormai considerato il più forte giocatore europeo. A Madrid riprende ciò che ha fatto fino ad allora con il Cibona. Durante la stagione trascorsa al Real, gioca una serie di cinque partite consecutive (con cinque vittorie di squadra), in cui totalizza 207 punti (41,4 in media a partita) e scrive nuovi record (ancora oggi imbattuti) come i 42 punti di gara-4 della finale scudetto e gli otto assist di gara-2.

Nel 1989 il Real Madrid incontra nella finale di Coppa delle Coppe la Snaidero Caserta di Gentile, Esposito e Oscar Schmidt. I madrileni vincono per 117-113 e Petrović mette a referto 62 punti. Dopo avere vinto l'argento olimpico a Seul 1988 e l'Europeo casalingo del 1989, Petrović trascina la Jugoslavia all'oro ai Campionati del mondo di Buenos Aires nel 1990.

Portland Trail Blazers

[modifica | modifica wikitesto]

Terminata la stagione 1989 sceglie l'avventura NBA, in un periodo in cui gli europei si contavano sulle dita di una mano. Nella sua prima intervista a Sports Illustrated dichiara: "in Europa sono il più forte e ho vinto tutto. Non mi interessa continuare a vincere e a collezionare coppe. Cerco altre sfide e voglio dimostrare di potere giocare anche nell'NBA".[13] Va a Portland, squadra di Clyde Drexler, allenata da Rick Adelman che finirà la regular season con un record di (59-23) il 2° migliore della lega,con un contributo di Petrovic uscendo dalla panchina anche durante i NBA Playoffs 1990 che vedono la sua squadra riuscire a qualificarsi per la finale NBA (persa con Detroit per 4-1). Tuttavia il clima attorno a lui non è dei migliori: alcuni suoi compagni pensano infatti che in campo sia troppo egoista.

Il suo minutaggio nella seconda stagione scese ancora passando dai 13 minuti di media giocati a partita della prima stagione, ai 7 minuti nella seconda stagione, giocando solo 18 partite su 38, anche a causa dell'acquisto di Danny Ainge che si andava a sommare a un pacchetto di guardie molto forti che comprendeva già Clyde Drexler e Terry Porter.

Petrovic chiese di essere ceduto e Portland intavolò uno scambio a tre squadre che lo fece arrivare ai New Jersey Nets, dove la sua carriera in NBA vedrà una svolta significativa.

New Jersey Nets

[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 1991, approdato ai Nets allenati da Bill Fitch, che mancavano la post-season dal 1986 ma che avevano draftato la prima scelta al Draft 1990 Derrick Coleman, Petrović ricevette quel minutaggio che gli era mancato con i Blazers, ma nei primi mesi sempre uscendo dalla panchina, giocando 21 minuti di media e realizzando 12,6 punti a partita: una delle percentuali punti/minuti più alte dell'NBA. Petrovic stava iniziando a dimostrare che la sua fama europea non era un'illusione;

Nella stagione successiva NBA 1991-1992 con l'ingaggio della seconda scelta al draft 1991 Kenny Anderson i Nets migliorarono ulteriormente e Petrovic verrà inserito per tutta la stagione in quintetto come titolare, giocando tutte e 82 le partite con il minutaggio che crebbe ancora a 37 minuti a partita segnando 20,6 punti per gara e tirando con il 51% dal campo e il 45% da 3 punti: il croato aiutò la giovane squadra dei Nets a raggiungere il sesto posto ad est qualificandosi ai playoff. Ai NBA Playoffs 1992 contro i Cleveland Cavaliers mise a segno 40 punti nella sconfitta in gara 1, calando poi nella serie persa 3-1.

Petrović si affermò come una delle migliori guardie in prospettiva futura. In un'occasione Vernon Maxwell, guardia degli Houston Rockets, dichiarò nel prepartita: "Deve ancora nascere un europeo bianco che mi faccia il c..o". Dražen in risposta realizzò 44 punti.[14] È proprio l'anno successivo alle Olimpiadi spagnole che Petrović deluso dal fatto che i New Jersey Nets non gli avessero ancora proposto il prolungamento del contratto in scadenza, e dalla mancanza di riconoscimento ricevuto in NBA, stava pensando di tornare a giocare in Europa, soprattutto in Grecia dove aveva già delle proposte.[15]

La stagione successiva NBA 1992-1993 i Nets ingaggiarono l'allenatore Chuck Daly, due volte campione NBA con i Detroit Pistons, e la squadra migliorò ulteriormente, finendo la regular season con un record di (43-39) accedendo ai playoff come sesta squadra ad est; i punti realizzati da Petrovic aumentarono ancora a 22,3 di media a partita, l'11° più alta dell'NBA. Ai NBA Playoffs 1993 i Nets incontrarono ancora i Cavaliers e stavolta si arresero per 3 gare a 2.

Ormai Dražen era una stella riconosciuta anche dall'altra parte dell'oceano. Divenne famoso anche per i suoi tiri da tre. L'ultimo anno ai Nets lo aveva consacrato definitivamente tra i migliori giocatori della lega americana: pur non avendo ricevuto la convocazione per l'All-Star Game la guardia croata venne inserita nel terzo quintetto NBA, primo europeo a riuscirvi e secondo non statunitense di sempre dopo il nigeriano Hakeem Olajuwon.

Con giocatori del calibro di Dino Rađa, Toni Kukoč e Arijan Komazec la Croazia conquistò l'argento alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, perdendo solo in finale contro il fenomenale Dream Team statunitense, che per la prima volta schierava i professionisti della NBA al gran completo.

Petrovic ha ancora oggi la terza miglior percentuale di sempre al tiro da tre punti nella storia dell'NBA con il 43,74%.

Legenda
  PG Partite giocate   PT  Partite da titolare  MP  Minuti a partita
 TC%  Percentuale tiri dal campo a segno  3P%  Percentuale tiri da tre punti a segno  TL%  Percentuale tiri liberi a segno
 RP  Rimbalzi a partita  AP  Assist a partita  PRP  Palle rubate a partita
 SP  Stoppate a partita  PP  Punti a partita  Grassetto  Career high

Regular Season

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1989-1990 Portland T. Blazers 77 0 12,6 48,5 45,9 84,4 1,4 1,5 0,3 0,0 7,6
1990-1991 Portland T. Blazers 18 0 7,4 45,1 16,7 68,2 1,0 1,1 0,3 0,0 4,4
N.J. Nets 43 0 20,5 50,0 37,3 86,1 2,1 1,5 0,9 0,0 12,6
1991-1992 N.J. Nets 82 82 36,9 50,8 44,4 80,8 3,1 3,1 1,3 0,1 20,6
1992-1993 N.J. Nets 70 67 38,0 51,8 44,9 87,0 2,7 3,5 1,3 0,2 22,3
Carriera 290 149 26,4 50,6 43,7 84,1 2,3 2,4 0,9 0,1 15,4

Massimi in carriera NBA

[modifica | modifica wikitesto]

Regular Season

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1990 Portland T. Blazers 20 0 12,7 44,0 31,3 58,3 1,6 1,0 0,3 0,0 6,1
1992 N.J. Nets 4 4 40,8 53,9 33,3 84,6 2,5 3,3 1,0 0,3 24,3
1993 N.J. Nets 5 5 38,6 45,5 33,3 80,0 1,8 1,8 0,4 0,0 15,6
Carriera 29 9 21,0 47,4 32,4 69,6 1,8 1,4 0,4 0,0 10,2

Massimi in carriera NBA

[modifica | modifica wikitesto]

Playoffs

Competizioni nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Cibona Zagabria: 1984-85
Cibona Zagabria: 1985, 1986, 1988
Real Madrid: 1989

Competizioni internazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Cibona Zagabria: 1984-85, 1985-86
Cibona Zagabria: 1986-87
Real Madrid: 1988-89
Seul 1988, Barcellona 1992
Los Angeles 1984
  • Oro mondiale: 1
Argentina 1990
  • Bronzo mondiale: 1
Spagna 1986
  • Oro europeo: 1
Jugoslavia 1989
  • Bronzo europeo: 1
Grecia 1987
1986
Third Team: 1993
1986
1989
  1. ^ (EN) Nets' Petrovic dies in auto accident in Germany, su nytimes.com, The New York Times, 8 giugno 1993. URL consultato il 7 giugno 2015.
  2. ^ (HR) Evo dokaza: Dražen Petrović i Bodiroga su bliski rođaci! [Ecco la prova: Dražen Petrović e Bodiroga sono cugini stretti!], su tportal.hr, 16 agosto 2013. URL consultato il 10 novembre 2020.
  3. ^ a b Da fratelli a nemici di guerra Divac-Petrovic ora è un film - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 luglio 2018.
  4. ^ (DE) Klara Szalantzy ist die Freundin des EM-Helden / Ein Model mit tragischer Vergangenheit: Bierhoff fand seine Traumfrau, su mopo.de, 21 dicembre 1996. URL consultato il 5 luglio 2019.
  5. ^ https://www.nytimes.com/1993/06/09/sports/pro-basketball-details-emerge-but-petrovic-s-death-still-baffles.html
  6. ^ Arceri.
  7. ^ Croazia: vent'anni senza Dražen Petrović, il Mozart del basket, su eastjournal.net. URL consultato il 23 ottobre 2013.
  8. ^ a b di Born in the post, Drazen Petrovic: poesia sospesa tra Mozart e Nietzsche, su Gioco Pulito, 22 ottobre 2019. URL consultato il 6 febbraio 2020.
  9. ^ Nella Zagabria del mito Petrovic [collegamento interrotto], su press.legabasket.it, Lega Basket, 17 dicembre 2009. URL consultato il 23 ottobre 2013.
  10. ^ (EN) Legends profile: Drazen Petrovic, su nba.com, NBA. URL consultato l'8 giugno 2013.
  11. ^ Drazen Petrovic avrebbe 50 anni. La sua vita è una leggenda, su gazzetta.it, 22 ottobre 2014. URL consultato il 7 giugno 2015.
  12. ^ Oggi, 30 anni fa, Drazen Petrovic segnò 112 punti in una sola partita contro lo SMELT, Sportando, 5 ottobre 2015. URL consultato il 6 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015).
  13. ^ http://www.drazenpetrovic.com/teams/portland.htm Archiviato il 2 novembre 2006 in Internet Archive. Sito ufficiale in memoria di Petrovic
  14. ^ Hall of fame - Drazen Petrovic il mozart dei canestri, su nbareligion.com. URL consultato il 13 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2014).
  15. ^ PRO BASKETBALL; Details Emerge, but Petrovic's Death Still Baffles, su nytimes.com.
  • Mario Arceri, La leggenda del basket, Baldini & Castoldi, 2015, ISBN 9788868656126.
  • Stefano Olivari, Gli anni di Dražen Petrović, Indiscreto, 2015, ISBN 9788898117260.
  • Lorenzo Iervolino, Dražen Petrović. Il primo uomo sulla luna, 66thand2nd, 2023, ISBN 9788832972818.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN86806899 · ISNI (EN0000 0000 6038 5898 · LCCN (ENn2019011597 · BNE (ESXX1114633 (data) · CONOR.SI (SL282574691