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Guarigione della figlia della Cananea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cristo esorcizza la figlia della Cananea, dalla Très Riches Heures du Duc de Berry, quindicesimo secolo.

La guarigione della figlia della Cananea è un miracolo operato da Gesù in Fenicia testimoniato nel Vangelo secondo Matteo (Mt15,21-28[1]) e nel Vangelo secondo Marco (Mc7,24-30[2]). Durante l'itinerario nei territori delle città Tiro e Sidone, Gesù incontra una donna pagana di estrazione sirofenicia o greca che lo implora di esorcizzare la figlia indemoniata. Gesù la liquida con reticenza opponendole il silenzio, ma la donna infastidisce gli apostoli che intercedono per lei chiedendo a Gesù di cedere alle sue lamentele.

« Esaudiscila, vedi come ci grida dietro!. »   ( Matteo 15,23, su laparola.net.)

Gesù ribatte di dover amministrare la sua missione solo per la salvezza del popolo ebraico: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele". Allora la donna si prostra ai suoi piedi insistendo per l'esorcismo della figlia e Gesù la contesta freddamente affermando: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". La donna prendendo spunto dall'allusione di Gesù alla sua missione sorprende replicando: "È vero, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". Gesù s'intenerisce per la fede con cui essa ha rivendicato il miracolo e le concede la guarigione della figlia.

« Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. »   ( Matteo 15,28, su laparola.net.)

La pericope si chiude per Marco con la madre che corre a casa per verificare il miracolo e scopre la figlioletta distesa sul letto ed esorcizzata.

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  1. ^ Mt15,21-28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Mc7,24-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.