Zoë Heller
Zoë Kate Hines Heller (St Pancras, 7 luglio 1965) è una scrittrice e giornalista britannica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a St Pancras, a nord di Londra, la più giovane di quattro figli di Caroline (nata Carter) e Lukas Heller, uno sceneggiatore di successo; i suoi genitori si separarono quando aveva cinque anni. Suo padre era un immigrato ebreo tedesco e sua madre inglese e quacchera. Nipote di Hermann Heller e sorella di Bruno Heller, Zoë ha studiato al St Anne's College e alla Columbia University.[1][2]
Dagli anni 90 è stata giornalista per The Independent, Vanity Fair e New Yorker.[3] Grazie al suo lavoro per The Daily Telegraph, ha vinto un Press Award nel 2002.[4] Nel 1999 è stato pubblicato il suo primo libro Everything You Know, ma ha raggiunto maggiore attenzione con Notes on a Scandal quattro anni più tardi: il romanzo è stato acclamato dalla critica e selezionato per il Booker Prize, venendo adattato in un film omonimo nel 2006 con protagoniste Judi Dench e Cate Blanchett.[5][6][7] Il The Guardian l'ha definito il 70º miglior libro del ventunesimo secolo.[8] Nel 2008 è uscito The Believers, che è stato candidato all'International IMPAC Dublin Literary Award.[9]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2006, ha sposato lo sceneggiatore Lawrence Konner;[10] la coppia si è separata nel 2010.[11] Heller vive a New York con le sue due figlie, Lula e Frankie. [11]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Everything you Know, Vintage Canada, ISBN 9780676978704.
- (EN) What Was She Thinking? [Notes on a Scandal], Picador, ISBN 9780312421991.
- (EN) The Believers, Fig Tree, 2008, ISBN 9780670916122.
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Soggetto
[modifica | modifica wikitesto]- Diario di uno scandalo (Notes on a Scandal), regia di Richard Eyre (2006)
Sceneggiatrice
[modifica | modifica wikitesto]- Bella e accessibile (Twenty-One), regia di Don Boyd (1991)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) And for her next trick, perfection, su thetimes.co.uk. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) But seriously, su theguardian.com, The Guardian. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) Sam Leith, Zoë Heller: Metamorphosis, su telegraph.co.uk, The Daily Telegraph. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) British Press Awards: Past winners, su Press Gazette. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) Notes on a Scandal, su faber.co.uk. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) The Man Booker Prize - 2003 Longlist, su middlemiss.org. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) Manohla Dargis, A Friendship Develops, and Obsession Follows, su nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) The 100 best books of the 21st century, su theguardian.com, The Guardian. URL consultato il 29 agosto 2020.
- ^ (EN) International IMPAC Dublin Literary Awards, su fantasticfiction.com. URL consultato il 29 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
- ^ (EN) Alastair McKay, Teacher-pupil affairs: That's not the real scandal, in Evening Standard, 22 gennaio 2007. URL consultato il 24 marzo 2020.
- ^ a b (EN) Richard Eden, Notes on a Scandal author Zoë Heller 'leaves her Hollywood screenwriter husband, in The Sunday Telegraph, 12 dicembre 2010. URL consultato il 24 marzo 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Zoë Heller
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Zoë Heller, su Goodreads.
- (EN) Zoë Heller, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 85560665 · ISNI (EN) 0000 0000 7843 546X · SBN TO0V544581 · LCCN (EN) n99013097 · GND (DE) 131583697 · BNF (FR) cb14521750q (data) · J9U (EN, HE) 987007435810405171 |
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