Vipera latastei
La vipera latastei è una specie di serpenti velenosi della famiglia dei Viperidae, sottofamiglia Viperinae. La specie è endemica nell'estremo sudovest dell'Europa e nel nordovest dell'Africa.[1] Due sottospecie sono correntemente riconosciute, comprese quelle sottodescritte.[2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome specifico latastei le è stato assegnato in onore del collega francese di Boscà, l'erpetologo Fernand Lataste,[3] che un anno dopo gli avrebbe reso l'onore chiamando, dal suo nome, una sua propria scoperta, il tritone di Boscà (Lissotriton boscai).
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La V. latastei può crescere fino a una lunghezza massima (coda inclusa) di circa 70 cm, ma in genere lo è di meno.[4] È grigia di colore, ha una testa triangolare, un "corno" sulla punta del naso, e un motivo a zig-zag sul dorso.[5] La punta della coda è gialla.
Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]La V. latasei può essere vista di giorno o di notte nascosta sotto le pietre. La punta gialla della coda è probabilmente utilizzata per attirare le prede.[6]
Ambito geografico
[modifica | modifica wikitesto]La V. latastei è stata trovata nel sudovest dell'Europa (Portogallo e Spagna) e nel nordovest dell'Africa (la regione mediterranea di Marocco, Algeria e Tunisia).
Il tipo nomenclaturale dato è "Ciudad Real", corretto in "Valencia, Spanien" (Valencia, Spagna) da Mertens e L. Müller (1928).[1]
Habitat
[modifica | modifica wikitesto]La V. latastei si trova in zone rocciose, generalmente umide, in zone boscose e di arbusti secchi, siepi, muri in pietra e talvolta in dune costiere.[7]
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La femmina di V. latasei partorisce da due a 13 piccoli. In media partorisce una sola volta ogni tre anni.[7]
Stato di conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La specie V. latastei è stata classificata come "quasi minacciata" (NT) secondo la çista rossa delle specie minacciate dello IUCN, e dal 2008 è riconosciuta come Vulnerabile (VU).[7] È stata elencata come tale perché probabilmente in significativo declino (ma probabilmente a un tasso del 30% su un decennio) a causa dell'ampia perdita dell'habitat e della persecuzione in gran parte delle sue zone, ciò che rende la specie vicina alla classificazione di Vulnerabile. Si prevede un'ulteriore riduzione della popolazione, che probabilmente non supererà il 30% nei prossimi dieci anni, sono possibili estinzioni localizzate in zone del suo habitat attuale (ad es. Tunisia).[8]
È stata anche individuata una specie severamente protetta (Appendice II) nella Convenzione Berne.[9]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Specie[2] | Autore tassonomia[2] | Zona geografica |
---|---|---|
V. l. gaditana | Hubert Saint Girons, 1977 | Spagna meridionale e Portogallo, Marocco, Algeria, Tunisia.[1][4] |
V. l. latastei | Boscá, 1878 | Gran parte della Penisola iberica a sud dei Pirenei.[4] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Roy Wallace McDiarmid, Jonathan A. Campbell, T Touré, Snake Species of the World: A Taxonomic and Geographic Reference, Volume 1. Washington, District of Columbia: Herpetologists' League. 511 pp., 1999, ISBN 1-893777-00-6 (serie). ISBN 1-893777-01-4 (volume).
- ^ a b c [1] (accesso 30 aprile 2008) Integrated Taxonomic Information System
- ^ Bo Beolens, Michael Watkins, Michael Grayson, The Eponym Dictionary of Reptiles, 2011, Baltimora, Johns Hopkins University Press, xiii + 312 pp., ISBN 978-1-4214-0135-5. ("Vipera latasti [sic]", p. 151).
- ^ a b c D. Mallow, D. Ludwig , G. Nilson, True Vipers: Natural History and Toxinology of Old World Vipers, Malabar, Florida, Krieger Publishing Company. 359 pp., 2003, ISBN 0-89464-877-2.
- ^ (EN) Dangerous Snakes in Spain. Iberia Nature., su iberianature.com.
- ^ Lataste's Viper, St. Louis Zoo, su stlzoo.org. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- ^ a b c JAM Miras, M. Cheylan , MS Nouira, Ulrich Joger, P. Sá-Sousa, V. Pérez-Mellado, I. Martínez-Solano, "Vipera latastei". The IUCN Red List of Threatened Species™ 2018-1, 2009, International Union for Conservation of Nature and Natural Ressources. http://oldredlist.iucnredlist.org/details/61592/0
- ^ (EN) IUCN Red List Categories and Criteria, su iucnredlist.org, 2 settembre 2007.
- ^ Convention on the Conservation of European Wildlife and Natural Habitats, Appendix II a Council of Europe. Accesso 9 ottobre 2006.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Edwin Nicholas Arnold, Burton JA, A Field Guide to the Reptiles and Amphibians of Britain and Europe, 1978, London, Collins. 272 pp. ISBN 0-00-219318-3. ("Vipera latasti [sic]", pp. 219, 222 + Plate 40 + Map 124).
- (EN) Boulenger GA (1896), Catalogue of the Snakes in the British Museum (Natural History). Volume III., Containing the ... Viperidæ. London: Trustees of the British Museum (Natural History). (Taylor and Francis, printers). xiv + 727 pp. + Plates I-XXV. ("Vipera latastii [sic]", pp. 484–485).
- (FR) Eduardo Boscá, "Note sur une forme nouvelle ou peu connue de vipère", 1878, Bulletin de la Société Zoologique de France 3: 116–121. ("Vipera Latasti [sic]", new species, p. 121).
- (DE) Robert Mertens, Lorenz Müller, "Liste der amphibien und reptilien Europas", 1928, Abh. Senckenb. Naturf. Ges. 45: 1–62.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vipera latastei
- Wikispecies contiene informazioni su Vipera latastei
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The Reptile Data Base 2 settembre 2007
- (EN) Vipera latastei a Amphibians and Reptiles of Europe. Accesso 9 ottobre 2006.