Vittorio Vettori
Vittorio Vettori (Strada in Casentino, 24 dicembre 1920 – Firenze, 10 febbraio 2004[1]) è stato un poeta, scrittore, critico letterario e dantista italiano. Tra gli intellettuali di spicco del dopoguerra, fu autore di numerose opere, che spaziano dalla critica letteraria, alla poesia, alla filosofia.
Profondo conoscitore del pensiero letterario e filosofico del Novecento; è stato autore di oltre 150 titoli di testi. Si è occupato anche di Dante Alighieri e delle varie esperienze poetiche che hanno segnato la storia di Firenze, fino alle avanguardie del secolo scorso.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'armistizio di Cassibile del settembre 1943, ha aderito alla Repubblica Sociale Italiana[3].
Nel dopoguerra, dopo la pubblicazione del saggio Fascismo postumo e postfascismo con Guanda nel 1948, emergono gli interessi poetici e quelli storico-filosofici. Pubblica Poesia a Campaldino, a Pisa nel 1950, e nel 1951 fonda la rivista Studi gentiliani, cui seguiranno un testo su Benedetto Croce e dal 1966 tre volumi su Giovanni Gentile[4]. Alla fine degli anni '50 aderisce all'Istituto nazionale di studi politici ed economici[5].
Premio internazionale Fides per il suo primo romanzo (L'amico del Machia), ha poi scritto alcuni libri di viaggio e una guida del Casentino (Amoroso viaggio in terra francescana: itinerario casentinese illustrato), la sua terra natale. Dopo l'esperienza della rivista Revisione (1972-1986)[6], viene eletto presidente dell'Accademia Casentinese. È stato anche tra i fondatori del Premio letterario Casentino con Carlo Coccioli, Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi e Dante Ricci e presidente della giuria letteraria del Premio Firenze.
Animatore instancabile delle conversazioni allo storico caffè letterario delle Giubbe rosse a Firenze, è stato legato da un lungo sodalizio all'editore pisano Giardini.
È stato presidente dell'Accademia Pisana dell'Arte-Sodalizio dell'Ussero, segretario generale dell'Associazione «Amici della Rassegna di Cultura e vita scolastica» (di cui ha curato la rivista ufficiale), Membre d'honneur della Société libre de poésie di Parigi e fondatore nonché direttore della «Lectura Dantis Internazionale» di Pisa. Ha curato la terza pagina del quotidiano livornese Il Telegrafo.[7] Tra i giornali e le riviste cui ha collaborato vi sono Primato, ABC, Il Tempo, Il Piccolo, Il Veltro, Ausonia, Persona, Cultura e scuola, Dialoghi, Intervento, Secolo d'Italia.[6][8]
Ha intrecciato relazioni lavorative e amicali con scrittori e filosofi della più diversa estrazione e provenienza: Piero Bargellini, Jorge Luis Borges, Giuseppe Bottai, Mircea Eliade, Vintilă Horia, Ernst Jünger, Giuseppe Prezzolini, Ezra Pound, Carl Schmitt e Léopold Sédar Senghor[9]. La sua formazione prettamente umanistica e cristiana ha visto in Dante il suo 'Virgilio esistenziale', soggetto letterario di vari studi che hanno ottenuto consensi oltre i confini nazionali accreditandogli stima e prestigio.
Dal 2002 ha beneficiato della legge Bacchelli in quanto cittadino che ha «illustrato la Patria».[10] Un anno dopo la morte, nel 2005 in Via delle Ruote, a Firenze, gli è stata dedicata una targa, che lo ricorda come scrittore, dantista, poeta ed umanista.[11]
Opere (selezione)
[modifica | modifica wikitesto]Vittorio Vettori fu autore di oltre duecento titoli, di cui molti tradotti all'estero. Le sue opere possono essere raggruppate in tre categorie: saggi, romanzi e curatele.
Saggi
[modifica | modifica wikitesto]- Fascismo postumo e postfascismo, Guanda, 1948
- Amoroso viaggio in terra francescana, con Piero Bargellini, Firenze, Edizioni Alvernia, 1949.
- Benedetto Croce e gli studi contemporanei d'estetica e storia, Firenze, Editrice Universitaria, 1951
- Giovanni Gentile, Firenze, La Fenice, 1954
- Grandezza e attualità del Manzoni, 1955
- Maestro Dante, Milano, Marzorati, 1962
- Letture dell'"Inferno", Milano, Marzorati, 1963
- Il prologo della Commedia, Milano, Marzorati, 1963
- Antonio Aniante, Milano, Marzorati, 1965
- Letture del "Purgatorio", Milano, Marzorati, 1965
- Giovanni Gentile e il suo tempo, 1966
- Giovanni Papini, Torino, Borla, 1967
- Motivi di critica dantesca nella letteratura contemporanea, Roma, De Luca, 1967
- Antologia di Primato, Roma, De Luca, 1968
- Benedetto Croce e il rinnovamento della cultura nell’Italia del Novecento, 1970
- Letture del "Paradiso", Milano, Marzorati, 1970
- Carducci e dopo, 1971
- Mazzini o del futuro, 1972
- Petrarca e Boccaccio, 1975
- Gramsci e noi davanti al Duemila, 1977
- Pirandello europeo, 1980
- D’Annunzio e il mito del Superuomo, 1981
- Soffici novatore, 1981
- Dante in cielo, 1984
- Dalla parte di frate Sole, Milazzo, Spes, 1987
- Dino Campana oggi, 1987
- Eleusis: il libro delle chimere, Firenze, Nardini, 1988
- Dalla parte del Papa, Milano, Spirali, 1989
- Ultrasera, Firenze, Nardini, 1990
- Roma contro Roma, Milano, Spirali, 1991
- L'uomo bipolare e triunitario, Chieti, Solfanelli, 1991
- Dal cuor del cuore, Firenze, Nardini, 1993
- Sulla via dell'Arcangelo, Cesati, 1993
- Antipov, Milano, Spirali, 2002
- Marino Biondi e Alice Cencetti (a cura di), Civiltà letteraria cultura e filosofia, Firenze, Le Lettere, 2009.
Romanzi e raccolte poetiche
[modifica | modifica wikitesto]- Acquadarno, 1965
- L'amico del Machia, Bologna, Cappelli, 1973
- Una lunga gioventù, Fossalta di Piave, Rebellato, 1981
- Diario apòcrifo di Aldo Moro prigioniero, 1982
- L'oro dei vinti, Roma, Volpe, 1983
- Il Vangelo degli Etruschi, Milazzo, Spes, 1985
- Diario segreto del Patriarca, 1993
- La notte e il giorno (1993), Nessuno e dintorni (1995) e Il Signore dei Post (1999) (scritti a quattro mani con la poetessa boliviana Ruth Cárdenas, cui fu legato sentimentalmente)
- Io, Pio XIII, 2001
Curatele
[modifica | modifica wikitesto]- Arturo Onofri, Poesie d'amore, a cura di Arturo Onofri, Milano, Ceschina, 1959.
- Girolamo Comi, Sonetti e poesie, a cura di Vittorio Vettori, con uno scritto di Arnaldo Bocelli, Milano, Ceschina, 1960.
- Vintilă Horia, Quaderno italiano, a cura di Vittorio Vettori, Pisa, Giardini, 1962.
- Ezra Pound, Il fiore dei Cantos, con un saggio introduttivo di Vittorio Vettori, Pisa, Giardini, 1962.
- Franco Alfano, Dovrò lasciarti la mano, prefazione di Vittorio Vettori, Padova, Rebellato, 1970.
- Geno Pampaloni, Sul ponte tra Novecento e Duemila : otto studi e quindici divagazioni, a cura di Vittorio Vettori, Firenze, Giubbe Rosse, 1998.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Per la sua attività di saggista, studioso e accademico, Vittorio Vettori ha ricevuto vari premi, tra cui sette premi della Cultura assegnati dalla presidenza del Consiglio dei ministri. È stato insignito inoltre dei seguenti premi:
- 1960: Premio Nazionale Letterario Pisa Poesia ex aequo con Massimo Grillandi[12];
- 1974: Premio internazionale Fides;
- Premio Calliope
- Premio Muse.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ È morto il critico Vittorio Vettori animatore della società letteraria fiorentina, in la Repubblica, 11 febbraio 2004.
- ^ Carlotta Mandel (a cura di), Vettori Vittorio, in Poesia italiana contemporanea, prefazione di Andre Peyrefitte, Milano; Napoli; Parigi, Relations latines, 1966, p. 327.
- ^ Renzo De Felice, Mussolini l'alleato: vol. II "La guerra civile (1943-1945)", Torino, Einaudi, 1997, p. 112n.
- ^ Giuseppe Panella, Una passione lunga tutta la vita
- ^ Atti del convegno ISPE sulla scuola del 1960, su maremagnum.com.
- ^ a b Mario Bernardi Guardi, Vettori, l'ultimo umanista che peccava solo per eccesso (PDF), in Libero, 23 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2017).
- ^ Fra, p. 73.
- ^ Il parco Vittorio Vettori, su Comune di Arezzo.it.
- ^ Enrico Nistri, Ecco la rivincita di Vettori, ultimo umanista italiano (PDF), in Secolo d'Italia, 9 febbraio 2010, p. 8 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
- ^ Attribuzione di un assegno straordinario vitalizio a favore del prof. Vettori Vittorio, letterato, su Gazzetta Ufficiale.it.
- ^ Con, p. 268.
- ^ Albo d'oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Renzo Frattarolo, Commentario a dieci poesie ed altri studi, Pisa, Giardini, 1973.
- Carlo Bo e Antonio Altomonte (a cura di), Confessione d'autore, Firenze, Editrice La Ginestra, 1985.
- Ruth Cárdenas, Il giubileo letterario di Vittorio Vettori, prefazione di Marino Biondi, Firenze, Giubbe rosse, 2001.
- Giuseppe Panella, Introduzione all'opera di Vittorio Vettori : civiltà filosofica, poetica etrusca e culto di Dante, Firenze, Polistampa, 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Vittorio Vettori
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Vettori, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- (EN) Opere di Vittorio Vettori, su Open Library, Internet Archive.
- Ricordo di Vittorio Vettori, su literary.it.
- Vettori, Vittorio, su digitale.bnc.roma.sbn.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17347861 · ISNI (EN) 0000 0001 0956 8426 · SBN CFIV005049 · LCCN (EN) n82073821 · GND (DE) 123911303 · BNE (ES) XX1434220 (data) · BNF (FR) cb127524933 (data) · J9U (EN, HE) 987007409539305171 |
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