[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

S/2004 S 7

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
S/2004 S 7
Satellite diSaturno
Scoperta12 dicembre 2004
ScopritoreSheppard, Jewitt, Kleyna, Marsden
Parametri orbitali
Semiasse maggiore20.576.693 km
Inclinazione
sull'eclittica
166°
Inclinazione rispetto
all'equat. di Saturno
175°
Eccentricità0,5541
Dati fisici
Diametro medio~6 km
Massa
~2,6? × 1014 kg
Densità media~2,3? × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie~0,0019? m/s²
Temperatura
superficiale
  • ~91? K (media)
Albedo~0,06?

S/2004 S 7 è un satellite naturale irregolare del pianeta Saturno.

La sua scoperta è stata annunciata il 4 maggio 2005 da Scott S. Sheppard, David C. Jewitt, Jan Kleyna e Brian G. Marsden sulla base di osservazioni effettuate tra il 12 dicembre 2004 e l'8 marzo 2005 e il satellite ha ricevuto la designazione provvisoria S/2004 S 7.[1][2][3]

Il satellite era poi stato considerato perduto,[4] fino al suo ritrovamento annunciato il 12 ottobre 2022.[5]

Denominazione

[modifica | modifica wikitesto]

In attesa della promulgazione della denominazione definitiva da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, il satellite è noto mediante la designazione provvisoria S/2004 S 7.

Parametri orbitali

[modifica | modifica wikitesto]

S/2004 S 7 ha un diametro di circa 5 km ed orbita attorno a Saturno ad una distanza media stimata tra 20,435[6] e 21,61 milioni di km[7] in 1101-1183 giorni, ad un'inclinazione di circa 165° rispetto all'eclittica, e con un'eccentricità orbitale compresa tra 0,462 e 0,574.[5][6]

Denk et al. (2018) hanno ipotizzato che il satellite possa appartenere al gruppo di Mundilfari, ma potrebbe anche essere più strettamente correlato a Thrymr.[8]

  1. ^ IAUC 8523 – New Satellites of Saturn, Central Bureau for Astronomical Telegrams, May 4, 2005 (discovery)
  2. ^ Discovery Circumstances from JPL
  3. ^ MPEC 2005-J13 Twelve New Satellites of Saturn, 3 May 2005 (discovery and ephemeris)
  4. ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
  5. ^ a b MPEC 2022-T127 : S/2004 S 7, in Minor Planet Electronic Circular, Minor Planet Center, 12 ottobre 2022. URL consultato il 12 ottobre 2022.
  6. ^ a b Jacobson, R.A. (2007) SAT272, Planetary Satellite Mean Orbital Parameters, su ssd.jpl.nasa.gov, JPL/NASA, 28 giugno 2007. URL consultato il 20 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).
  7. ^ S.S. Sheppard (2019), Moons of Saturn, Carnegie Science, on line
  8. ^ T. Denk, S. Mottola, W. F. Bottke e D. P. Hamilton, The Irregular Satellites of Saturn (PDF), in Enceladus and the Icy Moons of Saturn, vol. 322, University of Arizona Press, 2018, pp. 409–434, Bibcode:2018eims.book..409D, DOI:10.2458/azu_uapress_9780816537075-ch020, ISBN 9780816537488.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare