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Pietro da Macerata

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Pietro da Macerata[1] (fl. XIII secolo) è stato un religioso italiano, missionario francescano della Piccola Armenia alla fine del XIII secolo. Era capo dell'ordine dei Pauperes.

Non ci sono note né la data né il luogo di nascita. Iniziamo ad avere sue notizie quando intorno al 1287 insorse contro gli abusi della professione minoritica di raccogliere denari in chiesa, di abbandonare i conventini per costruirne di sontuosi[2]. Imprigionato con altri confratelli fu fatto liberare da Raimondo Gaufridi, appena dopo l'elezione a Generale in Rieti, nel 1289[3].

Continuando i dissidi, qualche tempo dopo il 1289, per sottrarlo alle vessazioni fu inviato con Angelo Clareno, fra Marco da Montelupone, Angelo da Tolentino e fra Tommaso da Tolentino come missionario nella Piccola Armenia (o Regno armeno di Cilicia) dato che Re Aitone II d'Armenia aveva fatto richiesta di alcuni religiosi. Il Re desiderava alcuni santi frati, che guidassero spiritualmente tutta la nazione. Raimondo gli inviò proprio quei frati che aveva appena tratto fuori dal carcere[4].

In Armenia i missionari svolsero una fruttuosa opera apostolica e pastorale molto apprezzata dal papa Niccolò IV in momenti delicati della sua azione organizzatrice in quel Regno e in Terrasanta. Giudicati molto positivamente dal re Aitone.

La forte pressione dei Saraceni ai confini del suo regno, spinse il re Aitone ad inviare i confratelli, Tommaso da Tolentino, Marco da Montelupone e Angelo da Tolentino, come ambasciatori al papa Niccolò IV e ai re di Francia e di Inghilterra a supplicare un sostegno. Giunsero in Italia verso la fine del 1291. Il 23 gennaio 1292 furono ad Avignone, il 25 maggio a Parigi dal Re Filippo il Bello e poco dopo in Gran Bretagna dal Re Eduardo I.

L'ostilità dei "comuni delle confraternite" costrinse Pietro da Macerata e Clareno a tornare in Italia, nel 1294 con l'elezione al pontificato di Celestino V. Si incontrarono con Papa Celestino V a L'Aquila che li divise dai francescani e impostare un nuovo ordine di "pauperes Eremitae" (eremiti poveri), con la possibilità di residere nei monasteri della Congregazione dei celestini. Pietro cambiò quindi nome in "Fra Liberato", Liberato da Macerata, generando un equivoco enorme con Liberato da Loro e protraendo la santificazione di quest’ultimo fino alla seconda metà dell’800.

La reazione dei Conventuali a questa apertura papale è talmente ostile da parte dei "comuni delle confraternite" che tentano di rapire “manu armata” il fondatore e Fra Liberato. Con l’abdicazione di Celestino V finisce la breve parentesi dei movimenti spirituali. Gli spirituali ripresero ad essere perseguitati dal successivo pontefice Bonifacio VIII e iniziarono ad essere respinti da ogni abbazia a cui si avvicinavano. Angelo e Liberato con i loro seguaci devono scappare in Acaia e dopo due anni, verso il 1298, in Tessaglia.

Papa Bonifacio VIII rimase ostile nonostante due ambasciate dello stesso Fra Liberato e i confratelli vengono colpiti dalla condanna del Papa come “transfughi da ogni religione approvata e ribelli, dalle mille menzogne disgregatrici, dell'Ordine francescano”[5].

Nel 1303 muore Papa Caetani e Fra Liberato decise così di tornare definitivamente in Italia per difendere l'ordine davanti a papa Benedetto XI. Tuttavia, l'inquisitore domenicano fra Tommaso d'Aversa ordinò il suo arresto e Fra Liberato riuscì a scappare solo ritirandosi nell'eremo di San Angelo della Versa, nel territorio reatino, dove infine muore colpito da febbre il 26 agosto 1307[6].

  1. ^ Fra Liberato
  2. ^ Manuale de' Frati Minori disposto dal P. Flaminio Annibali da Latera del medesimo ordine... Di Flaminio Annibali, Stampe del Casaletti a Sant'Eustachio, 1776
  3. ^ Atanasio Matanić, BSS, vol. XII (1969), col. 588.
  4. ^ "Misit cum sua obedientia et licentia speciali quam neque hereticis neque apostatis concessisset", Angelo Clareno, Epistole, p. 242
  5. ^ Nuovi studi storici, Edizioni 15-16, Terra, Acque e Lavoro nella Viterbo Medievale, L'Istituto, 1988
  6. ^ Pompeo Compagnoni, La reggia Picena ovvero de' presidi della marca, A. Forni, 1980
  • Angelo Clareno Francescano. Atti del XXXIV Convegno Internazionale della Società Internazionale di Studi Francescani e del Centro Interuniversitario di Studi Francescani (Assisi, 5-7 ottobre 2006), Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo, Spoleto 2007. ISBN 978-88-7988-053-4
  • Angelo Clareno: A Chronicle or History of the Seven Tribulations of the Order of Brothers Minor, Franciscan Institute Publications, 2005. ISBN 978-1-57659-198-7
  • Angelo Clareno, Epistole – edizione Epistole, Roma, nella sede dell'Istituto, 1980.
  • Arnaldo Sancricca, La definitiva incorporazione dei “Fratres” di Angelo Clareno nell'Osservanza Cismontana con riferimenti attinenti allo stato dei conventi nella Marca, in “Studi Maceratesi", 43 (2009), pp. 230–309.
  • Arnaldo Sancricca, Da Poveri eremiti a Frati Minori della custodia di s. Girolamo de Urbe: il complesso iter intrapreso dai frati di Angelo Clareno e gli spazi di autonomia conquistati a margine della Ire vos (1517), in atti 45 ° conv. Internazionale, Identità Francescane agli inizi del Cinquecento, Società Internazionale di Studi Francrscani, Fondazione Centro Italiano di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto, 2018. ISBN 978-88-6809-180-4
  • Arnaldo Sancricca, I "fratres" di Angelo Clareno. Da Poveri eremiti di papa Clestino a frati Minori della provincia di s. Girolamo "de Urbe" attraverso la genesi del Terz'ordine Regolare di s. Francesco in Italia, in Collana Studi Storico Critici della Provincia Picena s. Giacomo della Marca, n.s. vol. 2, Edizioni Simple Macerata 2015. (612 + XXII pp.) ISBN 978-88-6924-076-8
  • Arnaldo Sanccricca, Il processo di regolarizzazione dei "Pauperes eremitae domini Coelestini", Franciscana, XXII, 2019, Centro Studi Alto Medioevo Spoleto, pp. 115–161. ISBN 978-88-6809-287-0
  • Arnaldo Sancricca, L'Eremo di s. Maria di Capodarco alla Foresta. La presenza dei frati della "Societas" di Angelo Clareno nella documentazione apostolica del XIV e del XV secolo, R&V Territorio Capodarco di Fermo 2013.
  • Corrado Mornese e Gustavo Buratti, Fra Dolcino e gli Apostolici tra eresia, rivolta e roghi, Roma, Derive Approdi, 2004.
  • Corrado Mornese, Eresia dolciniana e resistenza montanara, Roma, Derive Approdi, 2002.
  • David Burr: The Spiritual Franciscans: From Protest to Persecution in the Century after Saint Francis. Pennsylvania State University Press, University Park 2001, ISBN 0-271-02128-4.
  • Felice Accrocca, Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli spirituali francescani fra due e trecento, Assisi, Porziuncola, 2009.
  • Felice Accrocca, Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli Spirituali francescani tra Due e Trecento, Assisi 2009. ISBN 978-88-270-0651-1
  • Flaminio Annibali, Manuale de' Frati Minori disposto dal P. Flaminio Annibali da Latera del medesimo ordine..., Stampe del Casaletti a Sant'Eustachio, 1776
  • Francesco V. Lombardi, Misticismo e utopia nei “fraticelli” marchigiani alla luce degli scritti di Angelo Clareno, estratto da Il mondo delle passioni nell’immaginario utopico: giornate di studio sull’utopia, Macerata, 26-27 maggio 1995, Milano, Giuffrè, 1997, p. 156-173.
  • Gian Luca Potestà, Angelo Clareno: dai poveri eremiti ai fraticelli, Istituto storico italiano per il medio evo, Roma 1990. ISBN 0-00-391847-5
  • Grado G. Merlo, Eretici ed eresie medievali, 2. ed., Bologna, Il Mulino, 2011.
  • Helmut Feld: Die Franziskaner. UTB, Stuttgart 2008, ISBN 978-3-8252-3011-1.
  • Luciano Canonici, Fra’ Angelo Clareno: un santo o un eretico?, Catanzaro, Ursini, 1996.
  • Lydia von Auw, Angelo Clareno et les spirituels italiens, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1979. ISBN 978-88-6372-247-5
  • Pietro Zovatto, Storia della spiritualità italiana, Città Nuova, Roma 2002
  • Tavo Burat (Gustavo Buratti), Fra Dolcino e Margherita. Tra messianesimo egualitario e resistenza montanara, Tabor, 2013.
  • Pompeo Compagnoni, La reggia Picena ovvero de' presidi della marca, A. Forni, 1980
  • Flaminia De Luca, Angelo Clareno. Storia di un francescano del Duecento, 101 Edizioni, ISBN 9788894345568.

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