Lambspringk
Lambspringk, o Lambspink, Lamspring, Lambspring (fl. XVI secolo), è stato un alchimista tedesco vissuto a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo.
Ipotesi biografiche
[modifica | modifica wikitesto]Mancano notizie attendibili sulla sua vita: secondo Karl Christoph Schmieder potrebbe trattarsi di un monaco benedettino dell'abbazia di Lammspring, così chiamata dal nome di un ruscello, Lamm, la cui sorgente si trova entro i confini dell'abbazia stessa. Secondo John Ferguson, invece, potrebbe trattarsi di un nobile.[1]
Secondo René Alleau, le variazioni dell'ortografia del suo nome indicherebbero che Lamspring è uno pseudonimo cabalistico formato dal tedesco lam («agnello»)[3] e springen («zampillo»), che egli interpreta come un'allusione alla fontana della giovinezza.[4]
L'opera
[modifica | modifica wikitesto]L'unica sua opera di cui si hanno notizie è il De Lapide Philosophico, un poema alchemico circolato sotto forma di manoscritti in lingua tedesca, e pubblicato per la prima volta in latino, senza figure, da Nicolas Barnaud alla fine del XVI secolo, all'interno della sua collezione Triga Chemica (Leida 1599).[1]
Altre edizioni furono pubblicate nel 1607 con figure riprese da un manoscritto di Nicolaus Majus,[1] poi nel 1625 dall'editore Johannes Grasshoff all'interno dell'antologia tedesca Dyas Chymica Tripartita,[1] e sempre nel 1625 da Lucas Jennis nel Musaeum Hermeticum. Quest'ultima edizione di Jennis era accompagnata da quindici figure o emblemi, e specificava che il testo latino derivava da una traduzione di Nicolas Barnaud dal tedesco; fu ristampata nel 1678.
Gli emblemi di Jennis trattano dell'arte alchimistica volta a produrre la pietra filosofale, con la quale trasmutare i metalli e realizzare la medicina universale o panacea. Gli emblemi da 1 a 8 includono allegorie come immagini di pesce, unicorno, leone, cane, cervo, leonessa e lupo, quelli a partire dal numero 9 mostrano trasformazioni alchemiche riguardanti il corpo, l'anima, e lo spirito.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d De Lapide Philosophico, su montesion.it.
- ^ Lambsprinck, la Pietra Filosofale, riproduzione dell'edizione 1678 del Musaeum Hermeticum, Milano, Arché, 1981, p. 3.
- ^ Lo si potrebbe dedurre dalla "Praefatio" al De Lapide Philosophico dove lo stemma araldico dell'agnello è sovrastato dalla seguente scritta: «Lamsprinck vocor, natus ex nobili familia, et hoc stemma gero cum laude & jure».[2]
- ^ René Alleau, introduzione all'edizione francese del Traité de la Pierre philosophale di Lambsprink, pp. 14-15, «Bibliotheca Hermetica», Parigi, Denoël, 1972.
- ^ Joachim Telle, «Lamspring», in Killy Literaturlexikon, vol. VII, pp. 184–186, Berlino, Walter de Gruyter, 2010.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lambspringk
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- De Lapide Philosophico, su montesion.it.
- (FR) Edizione di Lucas Jennis con i 15 emblemi (PDF), su bnam.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 256579077 · ISNI (EN) 0000 0003 7836 8537 · CERL cnp00349906 · LCCN (EN) n00122760 · GND (DE) 104088907 · BNE (ES) XX1051877 (data) |
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