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Bonifazio Incisa di Camerana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bonifazio Incisa di Camerana
NascitaNovara, 19 febbraio 1934
MorteChivasso, 3 maggio 2013
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Esercito Italiano
Armaartiglieria
GradoGenerale di corpo d'armata con incarichi speciali
GuerreGuerra civile in Somalia
CampagneUNITAF
Comandante diCapo di stato maggiore dell'Esercito Italiano
Regione militare Nord-ovest
Brigata motorizzata "Cremona"
DecorazioniCavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
Studi militariAccademia militare di Modena
Scuola di applicazione
fonti citate nel corpo del testo
voci di militari presenti su Wikipedia

Bonifazio Incisa di Camerana dei conti Salvi del Pero di Luzzano (Novara, 19 febbraio 1934Chivasso, 3 maggio 2013[1]) è stato un generale italiano.

Rampollo della nobile famiglia piemontese di tradizioni militari dei marchesi Incisa di Camerana dei conti Salvi del Pero di Luzzano, Bonifazio decise di intraprendere la carriera militare dopo la guerra, studiando all'Accademia militare di Modena ed alla Scuola di applicazione d'arma a Torino. Fu quindi tenente e capitano nel 131º Reggimento artiglieria "Centauro" di Vercelli e istruttore all'Accademia di Modena. Dal 1963 al 1966 ha frequentato la Scuola di guerra. Ha comandato il primo gruppo del 7º Reggimento artiglieria ed è stato vicecomandante della Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli e dal 1983 al 1985 comandante della Brigata motorizzata Cremona. Ha svolto incarichi di stato maggiore nel comando del 5º Corpo d'armata di Vittorio Veneto e nello stato maggiore dell'Esercito, dove è stato capo sezione personale e capo ufficio del sottocapo di stato maggiore. Ha poi avuto incarichi di vicecapo di gabinetto del Ministero della difesa dal 1980 al 1983 e di vicecapo divisione operazioni di SHAPE dal 1985 al 1988.

Il 28 maggio del 1988 il ministro della difesa Valerio Zanone nominava il generale di corpo d'armata Incisa di Camerana capo di gabinetto del ministero. Il 14 aprile 1992 assunse il Comando della regione militare Nord-ovest. Fu capo di stato maggiore dell'Esercito dal 1993 al 1997. Succeduto al generale Goffredo Canino, dimessosi per contrasti con l'allora ministro della Difesa, Fabio Fabbri[2], durante il suo comando l'Esercito Italiano fu impegnato con il contingente Italfor Ibis in Somalia e avvenne l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Nel 1997 è stato sostituito nell'incarico dal Generale Francesco Cervoni. Congedatosi dal servizio attivo, ha ricoperto l'incarico di presidente di Agalpe, Agenzia per l'Alleanza Euro atlantica ed il Peacekeeping, un'organizzazione di sostegno culturale alla NATO. È stato sindaco del Comune di Saluggia, in provincia di Vercelli, dal 1997 al 2002. Il 9 dicembre 1998 gli fu conferita la Croce d'oro al Merito dell'Esercito.

Onorificenze italiane

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Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Generale in possesso di spiccate doti umane, intellettuali nonché di preclare qualità professionali si è dimostrato, in ogni circostanza ed in tutti i ruoli da lui ricoperti, esempio di somma competenza professionale nella risoluzione delle molteplici problematiche insorte nell'espletamento delle alte funzioni a lui affidate tra le quali emergono quelle di capo di gabinetto del ministro della Difesa, di comandante della Regione Militare nord-ovest nonché di capo di stato maggiore dell'Esercito. Ha servito per oltre quarantaquattro anni l'Esercito Italiano ed il paese contribuendo ad accrescerne ed a rafforzarne il lustro ed il prestigio anche in ambito Internazionale»
— Roma, 29 maggio 1998[4]
Croce d'Oro con stelletta per anzianità di servizio (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'Oro con stelletta per anzianità di servizio (40 anni)

Onorificenze straniere

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Audizione del generale Incisa di Camerana[collegamento interrotto] presso la Commissione d'inchiesta parlamentare Alpi - Hrotvatin, seduta del 13 ottobre 2005

Predecessore capo di stato maggiore dell'Esercito italiano Successore
Goffredo Canino 1993 - 1997 Francesco Cervoni