Cacyreus marshalli
Il licenide dei gerani (Cacyreus marshalli Butler, 1898) è un piccolo Lepidottero originario dell'Africa meridionale (Sudafrica, Mozambico) conosciuto anche come Minatore dei Gerani che, a causa dell'innalzamento della temperatura terrestre e degli intensi scambi commerciali con i paesi africani, si è oramai spostata verso le latitudini settentrionali, giungendo, sulla penisola italiana, perfino in Lombardia e in Piemonte[1] ed in tutta la Pianura Padana, zone climatica caratterizzata da una calura estiva molto favorevole al Lepidottero.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie, che nelle zone di origine non causa danni particolari, in Europa è diventata un vero flagello per i gerani coltivati, appartenenti ai generi Pelargonium e Geranium.
È apparsa per la prima volta in Europa, e più precisamente in Spagna (isola di Maiorca) nel 1990 a seguito dell'importazione di gerani dal Sudafrica che contenevano uova o larve della specie, presenza segnalata da Eitschberger e Stamer (1990)[2] e confermata dal Servizio di Protezione dei Vegetali della Catalogna[3]. La C. marshalli si è poi riprodotta rapidamente invadendo prima le isole Baleari e poi la parte continentale della Spagna.
Descrizione della specie
[modifica | modifica wikitesto]- Adulto
- apertura alare di 15 – 23 mm nei maschi e di 18 – 27 mm nelle femmine. Le ali hanno una colorazione bruna sul lato superiore, con presenza lungo il margine di una frangia con macchie chiare, mentre la zona interna è caratterizzata da macchie di colore grigio e marrone chiaro. Le ali posteriori hanno due sottili piccole code, nei pressi della cui inserzione è presente una macchia bruno scura. Il volo è facilmente osservabile nelle ore più calde della giornata ed è minimamente disturbato dal vento, avendo raggio di azione ridotto e spesso all'interno delle ramificazioni delle piante bersaglio. Si nutre del nettare dei fiori.
- Uovo
- bianco o giallino, subsferico, con un diametro di 0,5-0,6 mm e altezza di 0,3 mm. Viene deposto singolarmente e preferibilmente nei bottoni fiorali, punto di inizio dell'attacco alla pianta, o più raramente sulle foglie.
- Larva
- di colore variabile dal giallo al verde, sovente con 1 o 2 strisce dorsali di color lilla, è ricoperta da una fitta peluria. Ha dimensioni variabili da 1–2 mm (1º stadio larvale) a 13 mm (4º stadio, sviluppo completo). La larva di questo minatore svuota principalmente le gemme fiorali, svuotandole e rendendo caratteristico l'aspetto dei boccioli che si presentano striminziti, scuri oppure verdi e completamente vuoti, che comunque spesso non portano a compimento alcuna gemma. Nelle foglie sottostanti è facilmente riscontrabile il risultato del metabolismo della larva. Piccole palline scure in cui si può anche distinguere qualche traccia del colore del bocciolo.
- Crisalide
- lunga 9 mm circa, di colore variabile dal verde, con o senza strisce lilla, al bruno scuro.
Ciclo biologico
[modifica | modifica wikitesto]Il ciclo biologico si svolge tra 30 e 60 giorni. Il periodo stagionale della sua comparsa è generalmente da Maggio - Giugno, con i primi caldi prolungati.
Dopo la copulazione la femmina depone le uova sul geranio, prediligendo le infiorescenze e i bottoni fiorali in cui si possono notare i piccoli fori di ingresso.
Dopo la schiusa la larva scava un foro nel bocciolo per portarsi all'interno della pianta oppure erode la pagina inferiore delle foglie, nutrendosene fino allo sviluppo della farfalla adulto, attraverso 4 stadi larvali che durano circa 8 giorni ciascuno. Nell'arco di un anno si possono contare fino a 5-6 generazioni.
Il ciclo vitale è influenzato dall'aumento della temperatura ambientale che accelera la proliferazione di questa specie. Con una temperatura di 20 °C, infatti, la larva impiega circa 30 giorni per svilupparsi, mentre lo stadio di crisalide dura un paio di settimane e quindi l'intero ciclo biologico dura circa 60 giorni, mentre a 30 °C la durata del ciclo si riduce alla metà.
Il materiale vivaistico di Gerani è frequentemente infestato e si possono riscontrare rosure sospette sui gambi più vecchi o piccoli fori di ingresso nella porzione suffrutice, in cui le uova sono deposte per svernare.
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Larva di C. marshalli su foglia di Geranio, evidente la striscia dorsale color lilla
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Larva di C. marshalli su fiore di Geranio
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Esemplare adulto
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Adulto di C. marshalli fotografato in Puglia
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Adulto di C. marshalli fotografato in Lombardia
Lotta
[modifica | modifica wikitesto]Vista la notevole nocività della C. marshalli, l'Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante (OEPP)[4] ha inserito questa specie nell'elenco A2 dei parassiti di quarantena.[5]
In Sud Africa la C. marshalli ha diversi limitatori naturali e per questo in Europa sono in corso
ricerche per mettere a punto tecniche di lotta biologica, attraverso l'impiego di insetti predatori o parassiti, come ad esempio il Trichogramma evanescens Westwood che si sviluppa a spese delle uova della C. marshalli.
In Italia, non essendoci antagonisti naturali di questa specie, l'unico metodo di lotta è l'impiego di insetticidi. Si sono rivelati efficaci fornendo buoni risultati, con un soddisfacente contenimento della specie:
- trattamenti con Bacillus thuringiensis var. kurstaki e spinosad, o di sintesi di difficile reperimento dopo le limitazioni id legge come fenitrothion, ripetuti 3 volte a cadenza settimanale a fine estate[6]; Bacillus Thuringensis var. Kurstaki o Spinosad sono vivamente da preferire ai trattamenti con insetticidi chimici perché specifici per i Lepidotteri fitofagi e privi di controindicazioni per gli insetti pronubi, specie in considerazione della prolungata fioritura dei Pelargonium di tutte le varietà, bersaglio preferenziale per questo Lepidottero.
- trattamenti indirizzati contro uova e larve neonate e contro le larve nella fase endofitica con insetticidi citotropici (dimetoato, acefate e malatione)[7].
- trattamenti con piretroidi (alfametrina, lambdacialotrina) e di regolatori di crescita (diflubenzuro, esaflumuron)[8].
- trattamenti con estratti di olio di neem, contenenti azadiractina.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Gli esemplari adulti possono essere confusi con altre specie di Lycaenidae come ad esempio la Neozephyrus quercus L. che ha le codicine ma la superficie superiore delle ali completamente marrone. Altre specie simili sono Lampides boeticus e Leptotes pirithous.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Siesa Matteo & Bondesan Mauro, Segnalazioni Faunistiche Italiane. 430. Cacyreus marshalli Butler, 1898 (Lepidoptera Lycaenidae), in Bollettino della Società Entomologica Italiana, 136: 75-78.
- ^ Eitschberger e Stamer (1990).
- ^ Sarto i Monteys e Masó, 1991.
- ^ European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO)
- ^ European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO)
- ^ Sacco et al., 2004[senza fonte]
- ^ Trematerra e Parenzan, 2003[senza fonte]
- ^ Lupi e Jucker, 2004[senza fonte]
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Baufeld, P. (1993) Pest risk analysis of Cacyreus marshalli from a phytosanitary point of view. Nachrichtenblatt des Deutschen Pflanzenschutzdienstes 45, 257-262.
- Clark, G.C.; Dickson, C.G.C. (1971) Life histories of the South African lycaenid butterflies, pp. 60–61. Purnell, Cape Town, South Africa.
- Eitschberger, U.; Stamer, P. (1990) Cacyreus marshalli, a new species of butterfly for the fauna of Europe?. Atalanta 21, 101-108.
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- Maso, A.; Sarto i Monteys, V. (1991) A butterfly threatens European pelargoniums. Ciencia y Tecnología 23 Noviembre 1991, p. 9.
- Sarto i Monteys, V.; Maso, A. (1991) Confirmation of Cacyreus marshalli as a new species for the fauna of Europe. Boletin de Sanidad Vegetal, Plagas 17, 173-183.
- Sarto i Monteys, V.; Maso, A. (1992) Remarks on the biology of a lycaenid butterfly, pest of pelargoniums, new to Europe (Lycaenidae). VIII European Congress of Lepidopterology, Helsinki, 19-23 April 1992.
- Troukens, W. (1991) Cacyreus marshalli found in Belgium. Phega 19, 129-131.
- G. Tiberglien, Les Lycène des Géraniums, Cacyreus marshalli: état 2002 d'une espèce invasive, in Bull. Soc. Sc. Nat. Ouest Fr. N. S., nº 24, 4, 2002 (p. 205-214)
- Xavier Mérit, Cacyreus marshalli Butler, 1898, nouvelle espèce pour l'Alsace (Lepidoptera, Lycaenidae) in Bulletin des Lépidoptéristes de France, 2003, 12 (26) (p. 108).
- Xavier Mérit et Véronique Mérit, Cacyreus marshalli (Butler, 1898), espèce nouvelle pour les départements de la Drôme et de la Loire (Lepidoptera Lycaenidae), in Alexanor, 2002 (2004), 22 (7) (p. 415-416).
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Agrodiaetus dolus
- Cupido argiades
- Eicochrysops meryamae
- Jameela palmyra
- Lampides boeticus
- Leptotes pirithous
- Liphyra brassolis
- Lycaena dispar
- Phengaris alcon
- Polyommatus icarus
- Pseudophilotes baton
- Scolitantides orion
- Zizeeria knysna
- Zizina labradus
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul licenide dei gerani
- Wikispecies contiene informazioni sul licenide dei gerani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Global Butterflies Names URL consultato il 20 novembre 2014, su ucl.ac.uk.
- Cacyreus marshalli, su gdoremi.altervista.org.