Lucia Bosè

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Lucia Bosè
Lucia Bosè negli anni '50
Altezza173 cm
Misure86-65-89
Occhicastani
Capellicastani
MissItalia 1947

Lucia Bosè[n 1] (Milano, 28 gennaio 1931Segovia, 23 marzo 2020[2]) è stata un'attrice italiana naturalizzata spagnola, eletta Miss Italia 1947.

Lucia Bosè con l'allora marito Luis Miguel Dominguín

Lucia, figlia di Domenico Bosè e Francesca Borloni[3][4][5], era una commessa milanese della famosa Pasticceria Galli[6] quando fu notata dal regista Luchino Visconti. Le porte del cinema si aprirono dopo il 1947 grazie alla vittoria del concorso Miss Italia a Stresa. Alla stessa edizione parteciparono altre concorrenti divenute poi famose attrici: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida (classificatesi rispettivamente seconda e terza), Eleonora Rossi Drago (quarta, che fu poi esclusa perché sposata e madre) e Silvana Mangano (quinta).

Superò il provino per Riso amaro ma l'opposizione della famiglia la costrinse a rinunciare al film. Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l'affermazione del neorealismo italiano, come Non c'è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto Cronaca di un amore (1950) di Antonioni per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). In questo primo periodo fu diretta anche da Luciano Emmer e Francesco Maselli (in Gli sbandati, 1955), partecipando inoltre a diverse pellicole brillanti a fianco del suo primo fidanzato Walter Chiari. Dopo 17 film si sposò e lasciò il cinema ma rimase un popolare personaggio da rotocalco. Tornò sugli schermi alla fine degli anni sessanta, per lo più in ruoli secondari in pellicole quali Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini, Fellini Satyricon, di Federico Fellini. Tra le interpretazioni successive si ricordano: Cronaca di una morte annunciata (1987), di Francesco Rosi, L'avaro (1990) di Tonino Cervi (pellicola dove venne doppiata da Angiolina Quinterno), Volevo i pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi, I Viceré (2007) di Roberto Faenza.

Lucia Bosè nel 2010

Sei anni più tardi sarà protagonista nel film di Paolo Benedetti e David Sordella, Alfonsina y el mar.[7] Nel 2000 riuscì a realizzare un suo sogno di gioventù creando nella città di Turégano il Museo degli angeli, ospitante le rappresentazioni degli angeli provenienti da ogni parte del mondo. Nel 2017 ricevette il Wilde Vip European Award per l'arte e la cultura, onorificenza conferita dalla Dreams Entertainment con l'Osservatorio Parlamentare Europeo.[8] È morta il 23 marzo 2020 a causa di una polmonite, dopo il ricovero in ospedale a Segovia, in Spagna. La sua ultima apparizione in un programma televisivo italiano era stata a Domenica in con Mara Venier su Rai 1.[9][10] L'attrice da molti anni aveva capacità polmonari ridotte, per via della tubercolosi contratta durante l'infanzia.[11]

Lucia Bosè, dopo un lungo fidanzamento con l'attore italiano Walter Chiari, conobbe il torero Luis Miguel Dominguín che sposò nel 1955: da lui ebbe i figli Miguel, Lucia e Paola (un quarto figlio morì poco dopo la nascita). Le nozze civili furono celebrate a Las Vegas e quelle religiose in Spagna. Il matrimonio si concluse nel 1968 con la separazione, a causa delle continue infedeltà del marito.

Ebbe modo di frequentare personalità di rilievo, come Pablo Picasso, Luchino Visconti (padrino di battesimo di Miguel) ed Ernest Hemingway.

Tra i suoi nipoti c'era anche la modella Bimba Bosé, morta prematuramente di cancro al seno nel 2017, che l'aveva resa bisnonna di due femmine.

Lucia Bosè nel film Gli sbandati di F. Maselli (1955)
Dama dell'Ordine al merito civile (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Annotazioni
  1. ^ Secondo numerose fonti[1] il suo vero nome sarebbe stato Lucia Borloni e quindi sarebbe stata registrata con il cognome della madre, ma nel 2020 lo scrittore Roberto Liberatori ha scoperto che l'attrice portava effettivamente il cognome paterno Bosè.
Fonti
  1. ^ Enrico Lancia e Roberto Poppi, Le attrici. Dal 1930 ai giorni nostri, Gremese Editore, 2003, p. 46.
  2. ^ (ES) Muere Lucía Bosé a los 89 años, in El Periódico de Catalunya, 23 marzo 2020. URL consultato il 23 marzo 2020 (archiviato il 23 marzo 2020).
  3. ^ Vi racconto Lucia Bosè, su gpmagazine.it. URL consultato il 4 Maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2020).
  4. ^ Lucia Bosè, regina per caso dal cinema all'arte della vita, su thewaymagazine.it, 11 ottobre 2020.
  5. ^ Roberto Liberatori su Instagram: "Quando Lucia Bosè raggiunse la notorietà, meritò una voce nell'autorevole Enciclopedia Treccani ma...con un errore che è sopravvissuto…", su Instagram. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  6. ^ Archivio Flavio Beninati, su archivioflaviobeninati.com. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2017).
  7. ^ XXV - Lucia Bosè - PrimiPiani, su primipianirivista.com.
  8. ^ Premio Wilde - Archivio Storico, su premiowilde.org. URL consultato il 14 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2019).
  9. ^ È morta Lucia Bosé. La ragazza di piazza di Spagna amata da Visconti e Antonioni, su la Repubblica, 23 marzo 2020. URL consultato il 23 marzo 2020 (archiviato il 23 marzo 2020).
  10. ^ (ES) Muere Lucia Bosé a los 89 anos de coronavirus, in El Mundo, 23 marzo 2020. URL consultato il 23 marzo 2020 (archiviato il 23 marzo 2020).
  11. ^ Addio Lucia Bosè, se ne è andata la diva controcorrente dai capelli azzurri, su agi.it, 23 marzo 2020. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  • Begoña Aranguren, Lucía Bosé. Diva, divina, Editorial Planeta, 2003 ISBN 9788408046967
  • Roberto Liberatori, Lucia Bosé. Una biografia, Edizioni Sabinae, 2019 ISBN 8898623976
  • Lucia Fusco, La Miss Italia dai capelli turchini, in Nuova Informazione, Rivista mensile di Attualità, Ambiente, Cultura, a. XXVI, n. 3, marzo 2020 p. 84-85

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Collegamenti esterni

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Predecessore Miss Italia Successore
Rossana Martini 1947 Fulvia Franco
Controllo di autoritàVIAF (EN85111480 · ISNI (EN0000 0001 1476 371X · SBN RAVV089519 · LCCN (ENnr98038843 · GND (DE128607165 · BNE (ESXX872576 (data) · BNF (FRcb139300551 (data) · J9U (ENHE987007446791905171