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Coronilla

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Coronilla
Coronilla minima
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùLoteae
GenereCoronilla
L., 1753
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereCoronilla
Sinonimi

Arthrolobium
H. Reichenbach, 1828
Ornithopodium
Mill., 1754
Scorpius
Medik., 1787
Securigera
DC., 1805

Specie

Coronilla L. 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Fabacee[1], dall'aspetto di piccoli arbusti perenni dalla tipica infiorescenza a fiori papilionacei disposti a corona.

Il nome del genere (Coronilla) venne definito dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 -1708) il primo a dare una chiara definizione del concetto di genere nella classificazione dei viventi. Questo nome deriva dalla curiosa disposizione dei fiori (appunto a “piccola corona”) alla fine del peduncolo. IL genere è stato successivamente introdotto nella tassonomia botanica da Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.

Sono piante erbacee o piccolo-arbustive, a ciclo biologico annuale o perenne. Generalmente sono glabre, raramente tomentose. La caratteristica più evidente è l'infiorescenza disposta a corona su un lungo peduncolo.

Alcune specie hanno alla base dei fusti lignificati, altre hanno il fusto di tipo erbaceo. Quelle di tipo arbustivo generalmente hanno delle ramosità prostrate.

Le foglie sono di vario tipo: semplici, trifogliate o imparipennate. In alcuni casi le foglie sono glauche, oppure con il bordo traslucido.

Infiorescenza

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Le infiorescenze sono a fiori multipli e coronate su lunghi peduncoli. Il colore dei fiori può essere porporino, giallognolo o bianco rosato.

I fiori sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali).

K (5), C 3+(2), A (9)+1, G 1 (supero)[2]

Il frutto è un lungo legume arcuato suddiviso in diverse logge “monosperme” (con un solo seme) con una tipica strozzatura tra loggia e loggia e un rostro nella parte apicale del frutto. I semi sono oblunghi. Questo frutto è deiscente attraverso due linee di sutura.

Alcune specie sono utilizzate come piante nutrici da alcune larve di lepidotteri come Coleophora coronillae[3], Coleophora vicinella[4] e numerose altre[5].

Distribuzione e habitat

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Le piante di questo genere sono diffuse in Europa, Asia occidentale, Africa del nord e isole Canarie[1]. Alcune si sono naturalizzate nell'America settentrionale. In Italia, allo stato spontaneo, si trovano quasi sempre su terreni calcarei e in ambienti aridi e siccitosi come le scarpate o i dirupi.
Delle specie spontanee della nostra flora 6 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[6].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
C. coronata 11 collinare
montano
Ca basico basso secco F2 F7 G4 I3 Alpi centro-orientali
C. minima 9 montano
subalpino
Ca basico basso secco C2 D2 I1 CN TO CO BS TN
C. scorpioides 2 collinare Ca Si neutro basso arido B1 B2 BS TN
C. vaginalis 14 collinare
montano
Ca basico basso arido F2 G2 I1 tutto l'arco alpino
(escl. CN TO AO VC NO)

Legenda e note alla tabella
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).

Comunità vegetali:
2 = comunità terofiche pioniere nitrofile
9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri
14 = comunità forestali
Ambienti:
B1 = campi, colture e incolti
B2 = ambienti ruderali, scarpate
C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia
E2 = torbiere alte
F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino
F7 = margini erbacei dei boschi
G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino
G4 = arbusteti e margini dei boschi
I1 = boschi di conifere
I3 = querceti sub-mediterranei
Coronilla coronata

Il genere Coronilla comprende le seguenti specie:[1]

Il botanico italiano Adriano Fiori (1865–1950), relativamente alle sole specie della flora spontanea italiana, divideva il genere in tre sezioni[7]:

Specie spontanee della flora italiana

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Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[8].

  • SEZIONE A : piante a ciclo biologico perenne (erbaceo o cespuglioso) con corolla gialla;
    • Gruppo 1A : la corolla è lunga meno di 12 mm; il vessillo della corolla è più o meno grande come il calice; le piante sono alte al massimo 100 cm;
      • Gruppo 2A : il margine delle foglie è membranoso e traslucido;
Coronilla coronata L. - Cornetta coronata : è una pianta alta fino a 60 cm; l'infiorescenza è formata da 12 – 20 fiori su peduncoli lunghi 4 – 6 mm. La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), mentre il tipo corologico è Sud Est-Europeo/Pontico; l'habitat tipico sono i prati aridi a substrato calcareo; in Italia è presente solo sulle Alpi dai 100 a 1000 m s.l.m..
Coronilla vaginalis Lam. - Cornetta guainata : questa pianta arriva al massimo a 25 cm di altezza ed è glabra e glauca; i segmenti delle foglie sono brevemente picciolati; sono inoltre presenti delle stipole caduche; l'infiorescenza è formata da pochi fiori (4 - 10) con corti peduncoli (2 - 4 mm). La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), mentre il tipo corologico è Sud Est-Europeo; l'habitat tipico sono i pascoli aridi e le rupi a substrato calcareo; si trova in tutta Italia fino a 2000 m s.l.m..
Coronilla minima L. - Cornetta minima : è una piccola pianta di 15 cm di altezza; i segmenti delle foglie sono sessili; sono inoltre presenti delle brevissime (1 mm) stipole persistenti; l'infiorescenza è formata da pochi fiori (4 - 10) con corti peduncoli (2 - 4 mm). La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), mentre il tipo corologico è Mediterraneo-Occidentale; l'habitat tipico sono i prati aridi a substrato calcareo; si trova in tutta Italia fino a 1500 m s.l.m..
  • Gruppo 2B : il margine delle foglie è di tipo comune;
Coronilla juncea L. - Cornetta giunchiforme : l'altezza massima della pianta è di 80 cm; il fusto è del tipo giunchiforme; le foglie (caduche) sono composte da 3 – 7 segmenti a forma lineare-spatolata. La forma biologica è nano-fanerofite (NP), mentre il tipo corologico è Mediterraneo-Occidentale; l'habitat tipico sono le rupi a substrato calcareo e molto aride; in Italia è rara e si trova solo nel Gargano e nell'Argentario fino a 600 m s.l.m..
Coronilla valentina L. - Cornetta di Valenza : l'altezza di questa pianta varia da 30 a 70 cm; il fusto è del tipo normale; le foglie (persistenti) sono composte da 5 – 17 segmenti a forma obovata. La forma biologica è nano-fanerofite (NP), mentre il tipo corologico è Mediterraneo Sud Occidentale; l'habitat tipico sono le rupi a substrato calcareo; in Italia è rara e si trova in modo discontinuo al centro e sud fino a 1500 m s.l.m..
  • SEZIONE B : piante a ciclo biologico annuale con corolla gialla;
Coronilla scorpioides (L.) Koch - Cornetta coda di scorpione : le foglie superiori sono semplici e al massimo trifogliate; la pianta è alta 20 cm ed è glabra e glauca. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), mentre il tipo corologico è Eurimediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti aridi, pascoli e zone ruderali ; in Italia è comune ovunque fino a 800 m s.l.m..
Coronilla repanda (Poiret.) Guss. - Cornetta ritorta : le foglie sono del tipo imparipennato a 5 – 9 segmenti; la pianta è alta 20 cm ed è glabra e glauca. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), mentre il tipo corologico è Mediterraneo-Occidentale; l'habitat tipico sono gli incolti aridi; in Italia è rara con una distribuzione discontinua fino a 600 m s.l.m..

Generi simili

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Molti sono i generi le cui specie possono essere confuse con quelle di Coronilla; qui ne elenchiamo alcuni (tutti appartenenti alla famiglia delle Fabaceae); sono tutti caratterizzati dall'avere il legume diviso in logge:

  • Hedysarum L. - Sulla: il tubo del calice è lungo quanto largo; le strozzature del legume non sono molto profonde ed è formato al massimo da 5 segmenti discoidali; si distingue comunque per l'infiorescenza formata da racemi ovoidi (e non coronati come per il genere Coronilla).
  • Hippocrepis L. - Sferracavallo: le strozzature del legume sono presenti solamente da un lato ed hanno la caratteristica forma di ferro da cavallo.
  • Ornithopus L. - Uccellina: il tubo del calice è allungato (più del doppio del suo diametro); i vari petali della corolla sono un po' più distanziati (in modo particolare le “ali”) e alcune specie presentano il vessillo venato di roseo; le strozzature del legume non sono molto profonde.

Qualche specie è passata dallo stato spontaneo a quello coltivato fin dai tempi antichi (Coronilla emerus); altre in tempi relativamente più recenti : il 1722 per la Coronilla valentina. In genere il loro uso è unicamente nel giardinaggio come piante da aiuole.

  1. ^ a b c (EN) Coronilla, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 maggio 2023.
  2. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  3. ^ (EN) Coleophora coronillae, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.
  4. ^ (EN) Coleophora vicinella, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.
  5. ^ (EN) Coronilla, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.
  6. ^ AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004.
  7. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  8. ^ Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, pag. 735.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 756-759, ISBN 88-506-2449-2.
  • AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 946-948.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.

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