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Kurt Vonnegut: differenze tra le versioni

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*Non vi dirò quanto mi è costato, in soldi, tempo e ansietà, questo schifoso libretto. Ventitré anni fa, quando tornai dalla Seconda guerra mondiale, pensavo che mi sarebbe stato facile scrivere della distruzione di Dresda, dato che non avrei dovuto fare altro che riferire ciò che avevo visto. E pensavo anche che sarebbe stato un capolavoro o per lo meno che mi avrebbe fatto guadagnare un mucchio di quattrini, dato che il tema era così forte.<br />Ma allora non mi venivano molte parole da dire su Dresda, o almeno non abbastanza da cavarne un libro. E non me ne vengono molte neanche ora, ora che sono diventato un vecchio rudere con i suoi ricordi e le sue Pall Mall e i figli grandi. (cap. 1)
*Penso a quanto mi siano stati inutili i miei ricordi di Dresda, e a quanto sono stato comunque tentato di scriverne, e mi viene in mente il famoso "[[Poesie dai libri|limerick]]":<br/>''C'era un giovin d'Istanbul, | che al suo attrezzo parlò: | "La borsa m'hai vuotato, | la salute hai rovinato, | e adesso, mio dannato, | non funzioni neanche un po'".''<br/>E mi viene in mente anche quella [[Canzoni dai libri|canzone]] che fa: ''Mi chiamo Yon Yonson, | e sto nel Wisconsin, | a sgobbare in segheria. | Quando cammino per la via | la gente mi chiede: "Come ti chiami?". | E allora rispondo: | "Mi chiamo Yon Yonson, | e sto nel Wisconsin...".''<br/>E così via, all'infinito. (cap. 1)
*"Sa cosa rispondo quando uno mi dice che sta scrivendo un libro contro la [[guerra]]?"<br/>"No. Cosa dice, Harrison Starr?"<br/>"Dico: perché non scrive un libro contro i ghiacciai, allora?"<br/>Quello che voleva dire, naturalmente, era che ci saranno sempre guerre, che impedire una guerra è facile come fermare un ghiacciaio. E lo credo anch'io.<br />E poi, anche se le guerre non fossero come i ghiacciai, ci sarebbe sempre la morte, la morte pura e semplice. (cap. 1)
*E io m'interrogai sul [[presente]]: quanto fosse vasto, quanto fosse profondo, quanto fosse mio. (cap. 1)
*[...] perché non c'è nulla di intelligente da dire su un [[massacro]]. Si suppone che tutti siano morti, e non abbiano più niente da dire o da pretendere. Dopo un massacro tutto dovrebbe tacere, e infatti tutto tace, sempre, tranne gli uccelli.<br />E gli uccelli cosa dicono? Tutto quello che c'è da dire su un massacro, cose come "''Puu-tii-uiit?''". (cap. 1)
*Billy è andato a dormire che era un vedovo rimbambito e si è svegliato il giorno delle sue nozze. Ha varcato una soglia nel 1955 ed è uscito da un'altra nel 1941. È tornato indietro da quella porta e si è trovato nel 1963. Ha visto molte volte la propria nascita e la propria morte, dice, e rivive di tanto in tanto tutti i fatti accaduti nel frattempo. (cap. 2)
*Vista a rovescio da Billy, la storia era questa:<br />Gli aerei americani, pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo d'aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all'indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all'indietro, per unirsi alla formazione.<br />Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, là sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi di acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora degli americani feriti, e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutti e tutto a nuovo.<br />Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più fare male a nessuno. (cap. 4)
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*Un giorno Rosewater disse a Billy una cosa interessante su un libro che non era di fantascienza. Disse che tutto quello che c'era da sapere sulla vita si poteva trovare nei ''[[I fratelli Karamazov|Fratelli Karamazov]]'' di Fëdor Dostoevskij. "Ma non basta più" disse Rosewater. (cap. 5)
*"Sa," disse, "noi. qui, la guerra abbiamo dovuto immaginarcela, e ci siamo immaginati che a farla fossero degli anziani come noi. Avevamo dimenticato che a fare la guerra sono i ragazzini. Quando ho visto quelle facce appena rasate, è stato uno choc. 'Dio mio, Dio mio', mi sono detto, 'questa è la Crociata dei Bambini'." (cap. 5)
*La creatura venuta dallo spazio aveva studiato a fondo il cristianesimo per capire, se possibile, perché per i cristiani fosse tanto facile essere crudeli. Era arrivata alla conclusione che il guaio derivava almeno in parte dal modo trasandato in cui era scritto il Nuovo Testamento. Secondo lui, l'intento dei Vangeli era insegnare alla gente, fra le altre cose, a essere misericordiosi, anche verso i più umili.<br />Ma i [[Vangelo|Vangeli]], in realtà, insegnavano questo:<br />''Prima di uccidere qualcuno, accertatevi bene che non abbia relazioni importanti.'' Così va la vita. (cap. 5)
*La magagna nelle storie di Cristo, diceva la creatura venuta dallo spazio, era che Cristo, malgrado le apparenze, era Il Figlio dell'Essere Più Potente dell'Universo. I lettori lo capivano e così, quando arrivavano alla [[Crocifissione di Gesù|crocifissione]], naturalmente pensavano (e qui Rosewater rilesse ad alta voce):<br/>''Oh, accidenti... Hanno scelto proprio la persona sbagliata per il loro linciaggio, quella volta!''<br/>E questa idea aveva una sorella: "Ci sono delle ''persone giuste'' da linciare". Chi? Quelle che non hanno relazioni importanti. Così va la vita. (cap. 5)
*Tutto era bello e nulla stonava. ([[Epitaffi dai libri|epitaffio]], cap. 5)
*La colonna di uomini malconci e vacillanti raggiunse il cancello del mattatoio di Dresda, poi entrò. Il mattatoio non era più un posto affollato. Quasi tutto il bestiame tedesco era stato ucciso, mangiato ed espulso da esseri umani, soldati per lo più. Così va la vita.<br />Gli americani vennero condotti al quinto edificio oltre il cancello. Era un cubo di cemento a un piano con porte scorrevoli davanti e di dietro. Era stato costruito come porcilaia per i maiali prima della macellazione. Ora sarebbe stato la casa lontano da casa di cento prigionieri di guerra americani. Dentro c'erano cuccette, due stufe panciute e un rubinetto. Dietro il rubinetto c'era una latrina, formata da una sbarra con i buglioli sotto.<br />Sopra la porta dell'edificio c'era un grosso numero. Il numero era "cinque". Prima che gli americani potessero entrare, la guardia che faceva da interprete disse loro di ricordare quel semplice indirizzo, nel caso si fossero persi nella grande città. Il loro indirizzo era questo: Schlachthoffünf. ''Schlachthof'' significava mattatoio; ''fünf'' era il vecchio buon numero "cinque". (cap. 6)
*Quando l'aereo si fu alzato, la macchina che era il suocero di Billy chiese al quartetto di cantare la sua canzone preferita. I quattro sapevano quale canzone intendeva, e la cantarono. La [[Canzoni dai libri|canzone]] diceva così:<br/>''Nella cella son rinchiuso, | con la merda fin sul muso, | e le palle giù per terra. | E lo scolo maledetto | mi rovina l'uccelletto. | Mai mai più una polacca | cercherò come baldracca.''<br/>Il suocero di Billy rise a lungo, ascoltando questa canzone, e pregò il quartetto di cantare l'altra canzone polacca che gli piaceva tanto. Così quelli cantarono una canzone delle miniere della Pennsylvania che cominciava così:<br/>''Io e Mike scaviamo insieme, | e la vita prendiamo come viene. | Quando è sabato intaschiamo, | la domenica ronfiamo.'' (cap. 7)
*Quasi non ci sono personaggi, in questa storia, e quasi non ci sono confronti drammatici, perché la maggior parte degli individui che vi figurano sono malridotti, sono solo trastulli indifferenti in mano a forze immense. Uno dei principali effetti della [[guerra]] è, in fondo, che la gente è scoraggiata dal farsi personaggio. (cap. 8)
*Tra parentesi, Trout aveva scritto un libro su un albero che faceva i soldi. Aveva come foglie dei biglietti da venti dollari. I suoi fiori erano titoli di stato. I suoi frutti erano diamanti. Attirava gli esseri umani, che si ammazzavano tra loro intorno alle sue radici e così diventavano un ottimo fertilizzante.<br />Così va la vita. (cap. 8)
*Ecco quello che [[Canzoni dai libri|cantavano]] mentre Billy si sentiva straziare le budella:<br/>''Undici cent il cotone, quaranta il manzo buono; | come fa a campare un onesto pover'uomo?| Prega che venga il sole, che tanto pioverà; | le cose vanno peggio; chiunque ammattirà. | Ho fatto una baracca e l'ho ben pitturata; | ma poi è venuto il fulmine e me l'ha scassata. | Inutile sperare di non saltare il pranzo | finché il cotone è a undici e a quaranta il manzo. | Undici cent il cotone, e tasse a tonnellate: | è un carico pesante, per spalle affaticate...''<br/>E così via. (cap. 8)
*Lui era giù nel deposito della carne, la notte che Dresda venne distrutta. Sopra si sentivano come dei passi di giganti: erano grappoli di bombe ad alto potenziale che cadevano. I giganti non la smettevano più di camminare. Il deposito della carne era un rifugio sicurissimo. Là sotto cadeva solo, di tanto in tanto, una pioggia di polvere d'intonaco. C'erano gli americani, quattro delle loro guardie, alcune carcasse di animali e nessun altro. Le altre guardie, prima che cominciasse il bombardamento, erano tornate al calduccio delle loro case a Dresda. Sarebbero rimaste tutte uccise insieme alle loro famiglie.<br />Così va la vita.<br />Anche le ragazze che Billy aveva visto nude stavano morendo, in un rifugio molto meno solido, in un altro punto del macello.<br />Così va la vita.<br />Ogni tanto una guardia andava in cima alle scale a vedere cosa stava succedendo là fuori, poi tornava giù e bisbigliava qualcosa alle altre. C'erano degli incendi, fuori. Dresda era tutta una sola, grande fiammata. Quell'unica fiammata stava divorando ogni sostanza organica, ogni cosa capace di bruciare.<br />Non fu prudente uscire dal rifugio fino a mezzogiorno dell'indomani. Quando gli americani e le loro guardie vennero fuori, il cielo era nero di fumo. Il sole era una capocchia di spillo. Dresda ormai era come la luna, nient'altro che minerali. I sassi scottavano. Nei dintorni erano tutti morti.<br />Così va la vita. (cap. 8)
*''Che il [[bombardamento di Dresda]] sia stato una grande tragedia nessuno può negarlo. Che fosse realmente una necessità militare pochi, dopo avere letto questo libro, lo crederanno. È stata una di quelle cose terribili che a volte accadono in tempo di guerra, causate da una sfortunata combinazione di circostanze. Coloro che l'approvarono non erano né malvagi né crudeli, ma può darsi benissimo che fossero troppo lontani dall'amara realtà della guerra per comprendere pienamente il terrificante potere distruttivo dei bombardamenti aerei nella primavera del 1945.'' (cap. 9)
*Quando arrivarono al mattatoio, Billy rimase sul carro a crogiolarsi al sole. Gli altri andarono in cerca di souvenir. Successivamente i tralfamadoriani avrebbero consigliato a Billy di concentrarsi sui momenti felici della vita e di ignorare quelli tristi, di puntare lo sguardo solo sulle cose belle mentre l'eternità si fermava. Se gli fosse stato possibile realizzare questo tipo di selettività, forse Billy come momento più felice avrebbe scelto quello in cui se ne stava a sonnecchiare in fondo al carro, al sole. (cap. 9)
*Su Tralfamadore, dice Billy Pilgrim, non c'è molto interesse per Gesù Cristo. La figura terrestre che più colpisce i tralfamadoriani, dice lui, è quella di [[Charles Darwin]], che insegnò che chi muore deve morire e che i cadaveri sono un miglioramento. Così va la vita. (cap. 10)
*E una mattina si alzarono e scoprirono che la porta era aperta. La Seconda guerra mondiale in Europa era finita. (cap. 10)
 
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===''Un pezzo da galera''===
Eh, sì: Kilgore Trout è di nuovo dentro. Non ce l'ha fatta, fuori. Mica c'è da vergognarsi. Un sacco di brave persone, fuori non ce la fanno. Mi stupisce che io ci sia riuscito.<br><br>Ho ricevuto una lettera stamattina (18 novembre 1978) da un giovane che non conosco, un certo John Figler, da Crown Point nell'Indiana. Crown Point è famosa per un'evasione, compiuta colà, dal bandito John Dillinger, durante il periodo più fosco della Grande Depressione americana. Dillinger evase minacciando il secondino con una pistola fatta di sapone e lucido per scarpe. Il secondino era una donna. Dio li abbia in gloria, lui e lei, entrambi. Dillinger era il Robin Hood della mia prima gioventù. È sepolto vicino ai miei genitori – e a mia sorella Alice, che l'ammirava anche più di me – a Crown Hill, il cimitero di Indianapolis. Su quel colle che domina la città riposa anche il celebre poeta James Whictcomb Riley. Da piccola, mia madre lo conosceva bene.
 
==Citazioni su Kurt Vonnegut==
*Mi innamorai profondamente dei libri di Kurt Vonnegut [...]. Vonnegut mi insegnò che essere umili è bello e piacevole, che gli esseri umani non sono più importanti delle rape, che dobbiamo amare con tutto il cuore senza aspettarci una ricompensa ma esclusivamente per essere delle persone buone, e che la creatività è la parte più importante di noi stessi. Mi mostrò la vanità e l'insensibilità da cui era scaturita l'assurda crudeltà della guerra e il suo ironico distacco dalla violenza folle ed egoista del mondo [...]. Ancora oggi, i suoi libri influenzano la mia visione politica e sociale e la mia ironia, e mi toccano profondamente. Kurt Vonnegut mi ha cambiato la vita, ed è sempre attuale. ([[Flea]])
 
==Note==