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Scrittura

fissazione di un significato in una forma esterna durevole
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Citazioni sulla scrittura.

Illustrazione dalla Liturgia delle ore, XVI sec.

Citazioni

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  • Affrettatevi lentamente; e senza perdervi d'animo | Venti volte in cantiere rimettete il lavoro: | Levigatelo con cura e poi levigatelo ancora; | Qualche volta aggiungete e spesso cancellate. (Nicolas Boileau)
  • Alcuni autori danno l'impressione di aver iniziato a scrivere solo perché non avevano niente da dire. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Amo più chi scrive in un modo che possa diventare una moda che non chi scrive secondo la moda. (Georg Christoph Lichtenberg)
  • Anche il Salvatore ha esercitato il mestiere di scrivere quando, inchinatosi, scrisse col dito sulla sabbia [...] O serenità della scrittura: cosa unica al mondo per la quale s'inchina persino il Creatore dell'intero universo, Lui, davanti al cui nome non c'è ginocchio che non si fletta! Unico e venerando mestiere, di gran lunga superiore a tutti gli altri che l'uomo può compiere con le mani, in grado di piegare umilmente il petto del Signore e per il quale il dito di Dio funge da penna! [...] la volontà di Dio ha fornito l'uomo delle dita per scrivere e non per combattere... (Richard de Bury)
  • Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso. (Pietro Abelardo)
  • C'è chi allinea parole | come c'è chi affetta il pane | chi conta le ore o le stelle | e chi conta sempre balle. || C'è chi vuole eternare un cipiglio | chi il ribrezzo per lo sconcio di un colle | chi l'ostento del canto di un grillo | chi il traballo sul ramo di un merlo. || Quanto a me: non so domani | ma oggi scrivo solo per somigliare | a una brezza di mare quando s'impiglia | tra le forche di un mandorlo in fiore. (Lillo Gullo)
  • C'è chi dice che scrivere non è una terapia, perché lo fai da sola e non con un terapista, ma credo di aver fatto una buona parte del lavoro duro grazie alla mia arte. È liberatorio tirar fuori tutto. (Margo Price)
  • Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile. (Karl Popper)
  • Ci si mette a scrivere di lena, ma c'è un'ora in cui la penna non gratta che polveroso inchiostro, e non vi scorre più una goccia di vita, e la vita è tutta fuori, fuori dalla finestra, fuori di te, e ti sembra che mai più potrai rifugiarti nella pagina che scrivi, aprire un altro mondo, fare il salto. Forse è meglio così: forse quando scrivevi con gioia non era miracolo né grazia: era peccato, idolatria, superbia. Ne sono fuori, allora? No, scrivendo non mi sono cambiata in bene: ho solo consumato un po' d'ansiosa incosciente giovinezza. Che mi varranno queste pagine scontente? Il libro, il voto, non varrà più di quanto tu vali. Che ci si salvi l'anima scrivendo non è detto. Scrivi, scrivi, e già la tua anima è persa. (Italo Calvino)
  • Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro. (Roberto Gervaso)
  • Cogito ergo sum, ergo scrivo, ergo mi autopubblico, ergo mi autoleggo e chi s'è visto s'è visto. Stringi stringi: che bisogno c'è dell'editore? Mi pubblico io. Che bisogno c'è del lettore? Mi leggo io. (Massimiliano Parente)
  • E perché? perché, mio Dio, ho la mente tanto torpida? Dicono ch'io scrivo con facilità: se sapessero il mio tormento!
    «Oh blest be thine unbroken light!» (Ambrogio Bazzero)
  • È in ogni uomo attendersi che forse la parola, una parola, possa trasformare la sostanza di una cosa. Ed è nello scrittore di crederlo con assiduità e fermezza. È ormai nel nostro mestiere, nel nostro compito. È fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine. (Elio Vittorini)
  • Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce. (Joseph Pulitzer)
  • Gloria e merito di alcuni è scrivere bene; e di altri non scrivere affatto. (Jean De La Bruyère)
  • Il bello è che scrivere è un altro modo di cagare e masturbarsi. (Efraim Medina Reyes)
  • Il solo atto di scrivere costringe a concentrarsi sulle cose importanti. Forse aiuta a pensare meglio. (Paul Bloom)
  • Il tramonto della scrittura si è già avviato. La parola scritta è ridotta a segno come un'incisione sulla scorza di un albero. Con l'acculturazione delle grandi masse, sempre più vasti gruppi passano dall'oralità al gergo scritto. I cosiddetti problemi di comunicazione spazzano via la grande avventura della forma. Comunicare è da esseri frettolosi: compari che con un ammiccata, un rutto, o un alzar di ciglia segnalano le loro burrascose intenzioni. Comunicare è da insetti, esprimerci ci riguarda. Comunicare prende esempio dal branco, dal rapido segno che si scambiano i lupi, dal ronzio delle mosche, dallo squittio dei topi. (Perdutoamor)
  • Imbrattare un foglio candido: | scrivere, in fondo, | è il gesto di un vandalo. (Lillo Gullo)
  • In un certo senso la scrittura è un omaggio prolungato all'imperfezione. (Jhumpa Lahiri)
  • Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso, | con stelle al neon e un poco di Universo, | e mi sento un eroe a tempo perso. (Rino Gaetano)
  • Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere. (Susanna Tamaro)
  • Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, | mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo. (Caparezza)
  • L'affettazione nello scrivere equivale all'ipocrisia nell'operare; la declamazione è il linguaggio delle idee e de' sentimenti falsi; né colla candida parola potrebbero accoppiarsi il magistrale ostentamento di concetti futili, la grande boria de' piccoli spiriti; il ghigno sistematico, l'epidemia di imprecazioni e d'ammirazioni arcadiche, le generalità ambiziose e inani, le idiote adulazioni a un pubblico stravagante, agl'ignoranti pretensivi, ai vili implacabili; le minacciose vanterie di eroiche paure. (Cesare Cantù)
  • L'arte dello scrivere consiste nel ripetere cose già dette e nel ripeterle in modo che la gente creda di leggerle per la prima volta. (Rémy de Gourmont)
  • L'invenzione della scrittura, sola, rese possibile il passaggio dalla barbarie alla civiltà, e assicurò il progresso continuo della stirpe umana. È solo col progresso della scrittura, per gradi di lento sviluppo, che il passato può ora esserci tanto eloquente, tanto reale quanto il presente. «La penna è più potente della spada» accumulando e conservando per gli spiriti gentili il tesoro della ricchezza intellettuale, alla quale non possono paragonarsi tutte quelle cose che si possono desiderare. (Edward Clodd)
  • L'opera dello scrivere è in questo inferiore a quella del dipingere, ché lo scrittore non può mostrare gli oggetti se non uno dopo l'altro. (Théophile Gautier)
  • L'osservare, il meditare, il disegnare, il colorire sono i quattro fondamenti su' quali riposa tutto il magistero dello scrivere. (Giuseppe Bianchetti)
  • La fatica, intesa come sofferenza fisica nell'atto dello scrivere, migliora lo stile, spinge alla scelta del vocabolo appropriato, dell'aggettivo raro ma, soprattutto, stimola la rievocazione. (Marcello Marchesi)
  • La mia scrittura è un movimento che si ramifica lentamente e continuamente in maniera uniforme come nel romanzo psicologico di Dostoevskij, senza psicologia però, ma con una tensione continua. (Peter Handke)
  • La penna è più potente della spada. (Edward Bulwer-Lytton)
  • La scoperta della scrittura avrà l'effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l'impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime. (Platone)
  • La scrittura altro non è che un immenso cantiere, mai compiuto. (Tahar Lamri)
  • La scrittura è l'ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità. (Marguerite Duras)
  • La scrittura è un metter nero su bianco, che impegna "così... dalla vita alla morte". Con la "gestuosa arte de' cenni" (ampiamente frequentata dalla trattatistica del Seicento, ed evocata da Manzoni nell'apertura del capitolo VI del primo tomo del Fermo e Lucia) condivide la qualità visibile della "muta favella": altro non è infatti, la scrittura, che un conversar "sulla carta […] con parole mute, fatte d'inchiostro". Carta, penna e calamaio sono gli emblemi dell'"applicazione studiosa". Sono gli strumenti "del miglioramento umano" e della "coltura pubblica"; se per loro tramite si riversa nella società la scienza attiva di una biblioteca, come quella ambrosiana fondata da Federico Borromeo per confondere l'"ignorantaggine" e l'"inerzia" di un secolo capzioso agitato da malestri e turpitudini... (Salvatore Silvano Nigro)
  • La scrittura è una forma di preghiera nel rifiuto ironico del mondo. L'assurdo è risibile. (Francesco Grisi)
  • La scrittura per me implica già una forma di accudimento estrema. [...] Un lavoro del genere mi richiede un accudimento che assorbe tante energie. E se devi pure pensare a un figlio, di tempo e forze ne hai meno. (Marco Missiroli)
  • Le scritture di riguardo andrebbero condotte con invece la porta chiusa a due mani di chiave e il cappello attaccato alla chiave per impedire che altri possa scorgere lo scrittore dal buco della serratura mentre scrive. Ci sono certe operazioni che l'uomo ha da fare al buio, o lontano dalla vista di tutti. Farsi vedere a scrivere è come farsi veder nudo: non è una cosa pulita. (Antonio Baldini)
  • Lo scrivere, per poco che valga, mi ha aiutato a passare da un anno all'altro, perché le ossessioni espresse si attenuano e in parte vengono superate. Sono certo che se non fossi stato un imbrattacarte mi sarei ucciso da un pezzo. Scrivere è un enorme sollievo. E pubblicare anche. (Emil Cioran)
  • Ma perché scrivo? È l'unico mio conforto. (Ambrogio Bazzero)
  • MOSSO dalla scrittura fatale, e se il metro sempre futuro incatena senza ritorno la mia memoria, io risento ogni parola in tutta la sua forza, per averla infinitamente attesa. Questa misura che mi trasporta e che io coloro, mi protegge dal vero e dal falso. Né il dubbio mi divide né la ragione mi affatica. Nessun caso, ma soltanto una sorte felice si fortifica. Io trovo senza sforzo il linguaggio di questa felicità; e artificiosamente penso un pensiero tutto certo, meravigliosamente preveggente, dalle pause calcolate, senza tenebre involontarie, il cui moto mi domina e la quantità mi colma: un pensiero eccezionalmente compiuto. (Paul Valéry)
  • Nella scrittura si adatta l'evidenza alla conclusione cui si vuole arrivare e raramente si dice la verità. (Bret Easton Ellis)
  • Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica. (Alberto Arbasino)
  • Non è la bellezza che mi conduce a te, scrittura, | bensì la perdizione dell'anima. (Amal al-Juburi)
  • Non scrivere né per te né per gli altri, né per l'oggi né per il domani, né per il guadagno né per la gloria: insegui il tuo piccolo assoluto. (Mario Andrea Rigoni)
  • Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa. (Emil Cioran)
  • Ogni qualvolta leggevo un libro o un brano che mi rallegrava particolarmente, nel quale una cosa veniva detta o un passo veniva reso con proprietà indiscutibile, nel quale riconoscevo una considerevole potenza o una felice originalità nello stile, dovevo sedermi subito e capire come imitare quelle qualità. [....] Che piaccia o no, questo è il mezzo per imparare a scrivere. (Robert Louis Stevenson)
  • Ogni volta che sento di qualcuno che sta iniziando a scrivere un romanzo, rimango impressionato. Perché so che nessuno lo fa – o dovrebbe farlo, c'è chi lo fa ed è completamente pazzo – per cercare di arricchirsi. Scrivere è una missione d'amore. Per l'arte, per la letteratura. Non c'è niente di male in questo, che ci siano dieci milioni di persone che seguono questa via o che ce ne siano solo venti, non importa. L'ispirazione che scorre tra loro è la stessa e questa è una cosa buona. (Percival Everett)
  • Penso che la scrittura sia una sorta di identificazione. Soltanto se fai vedere al lettore la scena usando un occhio interno riesci a mantenere la sua attenzione. (Anne Holt)
  • [Scrivo] Per la gioia di farlo. È un posto dove andare. Senza dubbio è un posto in cui mi trovo... in cui sento di trovare la parte onesta di me. Quando ho cominciato a scrivere ero sola. Il mio primo marito mi aveva lasciata, avevo nostalgia di casa, i miei genitori mi avevano ripudiata perché mi ero sposata giovanissima e avevo divorziato. Scrivevo solo per... per tornare a casa. Era come andare in un posto in cui mi sentivo al sicuro. Perciò scrivo per fissare una realtà. (Lucia Berlin)
  • Per me fare un endecasillabo con parole inglesi ormai italianizzate, con titoli di film, cercare di far rimare Alba Parietti con insetti e limbo con status symbol è un modo per entrare e uscire dal solco della tradizione. (Valerio Magrelli)
  • Per me la scrittura è rivolta, io mi sento una rivoltosa, una strana guerriera spaventata e coraggiosa, da questo nasce l'idea di farmi fotografare con un maschera. L'inchiostro è la mia arma. Sì, violenza e lirismo, amore e rabbia, dolcezza e morte. (Isabella Santacroce)
  • Per questo scrivo. Perché mi affascina obbedire a colui che non conosco, che è il me stesso intero, non quella metà che va su e giù per le strade e che all'anagrafe del comune risulta iscritto nelle liste dei maschi. (Odysseas Elytīs)
  • Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile. (Fabrizio De André)
  • Qualcuno ci sorveglia mentre scriviamo. La madre. Il maestro. Shakespeare. Dio. (Martin Amis)
  • Quando da qualche aquila o da qualche vento cosmico siamo rapiti tanto in alto che anche il posarsi su una vetta è uno scendere, quando non abbiamo più niente da leggere, da apprendere, quando nessuno spirito può essere consonante col nostro, allora non possiamo leggere altro testo che noi stessi, che il nostro intraducibile spirito e questa lettura è lo scrivere. (Andrea Emo)
  • Quando si scrive con facilità, si crede sempre di avere più talento di quanto se ne ha. Per scrivere bene, ci vuole una facilità naturale e una difficoltà acquisita. (Joseph Joubert)
  • Quando un uomo ha dei dubbi su quello che deve scrivere, gli sarà utile chiedersi cosa diranno le sue parole di lì a cent'anni. (Samuel Butler)
  • Quando uno scrive cerca il piacere, non esiste altro movente. (Umberto Contarello)
  • Quanto alla lettura e alla scrittura in genere, credo che stiamo vivendo una rivoluzione simile a quella vissuta da Platone, ma in direzione opposta. Platone esperì la transizione da una cultura orale, quella della Grecia arcaica, a una cultura che fissa invece le sue espressioni mediante la scrittura, come la cultura greca classica, da cui discende la nostra civiltà. Oggi, con le nuove tecnologie di comunicazione, con la diffusione della videoscrittura, della multimedialità e della possibilità di creare «ipertesti», la scrittura tradizionale, fissa, sta diventando nuovamente fluida, mobile, trasformabile, come nell'oralità. (Ernst Jünger)
  • Questa è la maniera più bella di scrivere: scrivere senza riempire tutti i buchi. In tal modo si considera il lettore un adulto: "eccoti qua il materiale", gli si dice "tu stesso devi essere in grado di percepire cosa hai da dire..." (Simon Carmiggelt)
  • Sappiate scrivere, ma non leggere: non importa. (Andrea Zanzotto)
  • Scrivere bene vuol dire pensare bene e pensare molto; avere molti studi, molta esperienza della vita insieme con molto ingegno, sentimento e fantasia. Tutte cose piuttosto difficili e rare. (Alfredo Panzini)
  • Scrivere è abusare della sensazione, renderla male; è il contrario dell'Acqua che si depura scorrendo. (Xavier Forneret)
  • Scrivere è ancora oggi per me una vera gioia. I personaggi dei miei libri e del mio teatro sono quasi sempre esistiti, sorgono dai miei ricordi e mi vengono incontro, facendo ressa alle volte, per avere la precedenza. Benvenuti! Bentornati! sembro dire loro vedendoli delineare sempre più nitidi e crearsi intorno l'ambiente, i fatti, gli episodi adatti a metterli in evidenza. (Rina Breda Paltrinieri)
  • Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un'opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. (Maxence Fermine)
  • Scrivere è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo. (Gesualdo Bufalino)
  • Scrivere è l'atto più coraggioso ed incosciente che abbia fatto mai nella mia vita perché con la stesura di un romanzo inconsapevolmente ci si mette a nudo e si racconta agli altri, anche in maniera indiretta, si illumina tutta la propria intimità scoprendo degli aspetti della propria interiorità nascosti sotto il rumore della vita quotidiana. (Chiara Francini)
  • Scrivere è mettere in ordine le proprie ossessioni. (Jean Grenier)
  • Scrivere | è piangere | con l'inchiostro, | sporcare carta | e le idee degli altri. | Scrivere | è vomitare | in pubblico | e ridere | una pazzia frenata. (Riccardo Mannerini)
  • Scrivere è trascrivere. Anche quando inventa, uno scrittore trascrive storie e cose di cui la vita lo ha reso partecipe: senza certi volti, certi eventi grandi o minimi, certi personaggi, certe luci, certe ombre, certi paesaggi, certi momenti di felicità e disperazione, tante pagine non sarebbero nate. (Claudio Magris)
  • Scrivere è un artigianato che non conosce maestri, se non in modo imponderabile. (Enzo Siciliano)
  • Scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi per fare chiarezza dentro di sé e per tramandare la memoria delle nostre esistenze. (Susanna Tamaro)
  • Scrivere, in genere, è nascondere. (Valerio Magrelli)
  • Scrivere, quando è fatto come si deve, (come potete star certi che ritengo di fare io) è solo un modo diverso di conversare: Come nessuno, che sappia il fatto suo, in buona compagnia, si azzarderebbe a dire tutto;—così nessun autore, che comprenda i giusti confini del decoro e della buona educazione, pretenderebbe di pensare tutto: Il rispetto più autentico che possiate dimostrare all'intelligenza del lettore, consiste nel fare amichevolmente a metà, e lasciargli qualcosa da immaginare, a sua volta, al pari di voi.
    Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia. (Laurence Sterne)
  • Scrivere quello che capita è forse il modo migliore per affrontare gli argomenti che contano, per andare a fondo per la via più breve. Si dirà solamente ciò che passa per la testa, abbandonandosi al ricordo. (Julien Green)
  • Scrivere un libro è un po' come correre una maratona, la motivazione in sostanza è della stessa natura: uno stimolo interiore silenzioso e preciso, che non cerca conferma in un giudizio esterno. (Haruki Murakami)
  • Scrivete sul mare, sul vento. (La tigre e la neve)
  • Scrivere: contravveleno o veleno? (Gesualdo Bufalino)
  • Scrivere significa sapere di non essere nella Terra Promessa e di non potervi arrivare mai, ma continuare tenacemente il cammino nella sua direzione, attraverso il deserto. (Claudio Magris)
  • Scrivere tutto e togliere tutto, come disse, mi pare, Cechov. Per esempio, uno scrive: «Salì le scale lentamente». Quel "lentamente" presuppone uno sviluppo dell'azione; se invece non succede nulla, l'avverbio è superfluo. Do ascolto alle vecchie grammatiche dell'800 che dicevano di usare il meno possibile gli avverbi di modo che rovinano qualsiasi prosa. (Romano Bilenchi)
  • Scrivete ciò che vedete davvero, non ciò che pensate di dover vedere. (Louise Doughty)
  • Scrivo solo quello che mi sembra vero. Emotivamente vero. Quando c'è la verità emotiva, il ritmo viene di conseguenza, e anche una bellezza dell'immagine, direi, perché vedi le cose con chiarezza. Per la semplicità di quello che vedi. (Lucia Berlin)
  • Se uno vuole scrivere, che scriva. Il solo modo per imparare a scrivere è scrivere. E non sarebbe la strada migliore per chi volesse dedicarsi alla neurochirurgia. (John D. MacDonald)
  • Si scrive come si lancia un grido nella notte. (Boubacar Boris Diop)
  • [Riferito alla scrittura] Tu offri ai discenti l'apparenza, non la verità della sapienza; perché quand'essi, mercé tua, avranno letto tante cose senza nessun insegnamento, si crederanno in possesso di molte cognizioni, pur'essendo fondamentalmente rimasti ignoranti e saranno insopportabili agli altri perché avranno non la sapienza, ma la presunzione della sapienza. (Platone)
  • Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri. (Cesare Zavattini)
  • Vale la pena di parlare solo di quello che non si capisce, di scrivere di ciò che è oltre la scrittura. (Francisco Umbral)
  • Vivere: è pugnare con gli spiriti | mali del cuore e del pensiero. | Scrivere: è tenere severo | giudizio contro sé stessi. (Henrik Ibsen)
  • Io penso che la scrittura stessa sia un'azione politica, molto potente e pericolosa. Richiama attenzione su chi scrive e lo espone ad una sorta di scrutinio.
  • Penso, in ogni caso che forze culturali e psicologiche colpiscano tutti noi, uomini e donne di ogni cultura. La scrittura è qualcosa di molto complesso e innesca inevitabilmente delle contraddizioni, dobbiamo solo cercare di rendere il meglio con gli strumenti che abbiamo a disposizione.
  • Sono sempre stata attratta dalla scrittura. Considero la scrittura uno dei pochi "luoghi" dove posso essere totalmente me stessa con onestà e coraggio. È immensamente liberatoria. Attraverso essa comunico con gli altri e la cosa più affascinante è che scopro molte cose del mio mondo interiore.
  • Scrivere è quando volo, scrivere quando accedo fuochi. Scrivere è tirare fuori la morte dal taschino a sinistra, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo quando rimbalza.
  • Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.
  • "Vuoi dire che vivi per scrivere?"
    "No, mi limito a esistere. Poi cerco di ricordare e buttar giù un po' di cose".
  • Ogni volta che vi si presenti l'occasione di essere più tentati dalla vita che dallo scriverne, siate suicidali: il resto viene da sé.
  • Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
  • Scrivere è profanare, e i ricordi scritti sono ricordi persi.
  • Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell'orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.
  • Stessa cosa vale per la scrittura: posso spiegarla ricorrendo a una nomenclatura criticistica o ingegneristica, e non avrò ancora detto niente sull'essenza – tutt'al più, molto sull'inessenza, dicendo come per tanti campi del sapere, che cosa non è. Chi non è scrittore non sa che farsene delle teorie sulla scrittura, chi lo è non ne ha bisogno. Uno scrittore vero è allo stesso tempo il teorico più qualificato nel suo campo, non ha bisogno di articolare i problemi inerenti alla propria arte: li individua arandoli, e basta. Scrivere un romanzo è l'unica possibile teoria dello scrivere. Tutto il resto riguarda o il leggere o è gettone di presenza.
  • Caro Pasolini, alla lettera editoriale ufficiale ne allego una personale, perché da tempo volevo scriverti quanto il Canzoniere italiano mi sia piaciuto, quanto lo stimi un libro bello e importante. [...] (Però, porcamiseria, perché scrivi così difficile? State mettendo in voga un gusto dello scrivere difficile che non è quello sfuggente degli ermetici perché è invece sforzo di precisione, ma che ha dietro il divertimento universitario continiano di origine tedesca; però con l'allusività ermetica ci ha quel tanto di parentela da dargli un'aria demodée. Siete una squadra lì a Roma, tu, Citati, Garboli, che dopo il fatto che avete cominciato a pubblicare qualche anno dopo il '45, tac! vi è venuto in mente di riattaccarvi alle Giubbe Rosse, cosa che a nessun altro verrebbe più in mente.)
  • L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
  • Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro. È verso la verità che corriamo, la penna e io, la verità che aspetto sempre che mi venga incontro, dal fondo d'una pagina bianca, e che potrò raggiungere soltanto quando a colpi di penna sarò riuscita a seppellire tutte le accidie, le insoddisfazioni, l'astio che sono qui chiusa a scontare.
  • Ci sono semplicemente delle attività che sono troppo divertenti per essere abbandonate del tutto. Scrivere è così per me. Amo ogni opportunità datami per scrivere.
  • Scrivere offre creazione, espressione e l'abilità fondamentale di comunicare, sia che scriviate poesie sia che scriviate un romanzo.
  • Scrivi, scrivi, scrivi, e scrivi. E quando hai finito, scrivi ancora.
    Forse non è un consiglio originale, ma è pur sempre molto vero: imparate a scrivere scrivendo.
    Non cercate di imparare come scrivere, per scrivere. Ho visto molti scrittori, molti grandi scrittori annientarsi quando decisero di imparare come scrivere.
    Prendete semplicemente un'idea e seguitela. Forse troverete una storia che vi tirerà avanti. La storia prende il volo da sola. Sembra sciocco, ma succede. Avete questo personaggio che cammina per strada, voi siete pronti a spedirlo su un tassì – eppure lui continua diritto finché entra in un cinema. Ehi! Che succede? Seguiamolo e vediamo cosa succede. La cosa principale è che impariate a scrivere e a controllare il mestiere di scrittore – quel difficile mercato con il quale dovete vivere.
  • La mano che scrive deve cercare di ignorare sempre l'occhio che legge.
  • Non si può guarire del mal dello scrivere se non ammalandosi veramente, mortalmente, e morendo.
  • Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.
  • Si dovrebbe scrivere come si respira. Un respiro armonioso, con le sue lentezze e i suoi ritmi all'improvviso affrettati, un respiro naturale, ecco, il simbolo del bello stile.
  • È vero che scrivere significa trovare una lingua e che ogni storia ha la sua. Però è altrettanto vero che ogni scrittore ha la sua lingua, anzi io preferisco dire la sua voce.
  • La scrittura deve portare a questo: al perfezionamento di una voce per chi scrive, a maturare un'estetica ma anche una consapevolezza etica. La letteratura se non ti porta a riflettere non serve a niente. Sarebbe solo esercizio di stile.
  • Non è necessario conoscere ciò di cui si scrive. Ognuno può raccontare ciò che vuole, l'importante è essere credibili e scrivere belle storie.
  • È meglio che ci dedichiamo alla scrittura invece che perdere tempo, come spesso accade, in inutili discorsi.
  • La pratica diretta della scrittura è molto importante per migliorare la propria tecnica, poiché si tratta di un'arte che se non viene praticata per molto tempo la si dimentica velocemente. Nessuna arte, per quanto possa essere ben conosciuta, può essere conservata a lungo senza un continuo esercizio. La forza di un'arte è nella pratica.
  • La Scrittura purifica lo spirito dell'uomo, illumina l'intelletto di chi la ama, e ne inebria dolcemente i sensi accendendone il desiderio. L'ho amata e la scelsi in gioventù, la elessi a mia sposa e ora sono schiavo della sua bellezza.
  • Nessun genere di fatica dovrà impedirvi di scrivere, nessun piacere dovrà distrarvi.
  • Chi non vuol imparare a scrivere col manico della penna, impari col manico della vanga.
  • Con l'inchiostro, una mano può innalzare un furfante ed abbassare un galantuomo.
  • Con tre dita si scrivono libri, ma ci lavorano anche corpo e anima.
  • Di quel che scrive la mano, la testa deve rispondere.
  • Le parole volano, gli scritti rimangono.
  • Lo scrivere vuol più ingegno del parlare.
  • Ogni cosa scritta è stata detta.
  • Scrivendo s'impara a scrivere.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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