Surat (India)
Surāt (gujarati: સુરત, hindi: सुरत, in urdu سورت?) è una suddivisione dell'India, classificata come municipal corporation, di 3.344.135 abitanti, capoluogo del distretto di Surat, nello stato federato del Gujarat. In base al numero di abitanti la città rientra nella classe I (da 100.000 persone in su)[4].
Surat Corporazione Municipale (Municipal Corporation) | |
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Localizzazione | |
Stato | India |
Stato federato | Gujarat |
Divisione | Non presente |
Distretto | Surat |
Territorio | |
Coordinate | 21°12′18″N 72°50′24″E |
Altitudine | 12 m s.l.m. |
Superficie | 327 km² |
Abitanti | 7 489 742[3] (2021) |
Densità | 22 904,41 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | gujarati, inglese |
Cod. postale | 395003[1] |
Prefisso | 261[2] |
Fuso orario | UTC+5:30 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
La città è situata sulla riva sinistra del fiume Tapti, a qualche decina di chilometri dalla sua foce. Un fossato indica la linea di demarcazione tra la città vecchia, con i suoi vicoli e case, e le periferie più recenti, ma le antiche mura sono quasi scomparse.
La città riveste grande importanza per le sue imprese tessili (è chiamata "la Manchester dell'India") e della lavorazione dei diamanti. Si stima che il 90% dei diamanti commercializzati nel mondo siano lavorati a Surat.[5]
Surat ha uno dei più alti tassi di crescita del PIL in India (11,5% nel 2008).
Surat fu il principale porto indiano durante il periodo Moghul, primato che perse a favore di Bombay nel corso del Raj Britannico.
Geografia fisica
modificaLa città è situata a 21° 10' 0 N e 72° 49' 60 E e ha un'altitudine di 12 m s.l.m.[6].
Storia
modificaLa città fu fondata dai Parsi nel XII secolo col nome di Suryapur. I Mughal la occuparono alla fine del XV secolo (1573), attratti dalla sua ricchezza che le derivava dalle varie imprese manifatturiere di tessili e metalli preziosi e dalla dimensione del porto, che rendeva Surat il principale approdo dell'intero subcontinente indiano nel corso del XVI e XVII secolo.
Il primo Imperatore indiano Shivaji, la razziò due volte (l'ultima nel 1670), proprio per la sua opulenza, fin quando la Compagnia britannica delle Indie Orientali non ne prese il controllo nel 1759 e il Raj britannico ne assunse il governo nel 1800.
Le fortune economiche di Surat risentirono pesantemente del processo d'insabbiamento del porto e della concorrenza spietata della vicina città di Bombay (oggi Mumbai), che comportarono il progressivo impoverimento del tessuto economico della città, parzialmente arrestato dalla rete ferroviaria costruita dai Britannici che consentì una certa ripresa degli scambi, però via terra, di Surat col resto dell'India.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAl censimento del 2001 la popolazione di Surat assommava a 2.433.787 persone, delle quali 1.372.307 maschi e 1.061.480 femmine. I bambini di età inferiore o uguale ai sei anni assommavano a 328.426, dei quali 179.955 maschi e 148.471 femmine. Infine, coloro che erano in grado di saper almeno leggere e scrivere erano 1.754.765, dei quali 1.054.177 maschi e 700.588 femmine.[7]
Nel 2007 Surat e la sua area metropolitana possedevano una popolazione di circa 4 milioni di abitanti, tanto da farne la seconda città più grande del Gujarat e la nona più grande dell'India.
Luoghi di interesse
modificaIl più antico edificio ancora esistente della città è il Forte di Surat, eretto accanto al ponte sul fiume Tapti e dedicato a Nehru.
Costruito durante il XVI secolo da Khudawan Khan, un cristiano di origine albanese convertito all'Islam, il Forte ha spalti orlati di merli alti ben 12 m e mura spesse fino a 4 m.
Per renderlo veramente imprendibile, i vari elementi erano assemblati con sbarre di ferro.
Degna di nota è l'unica porta dell'ala est che permette l'accesso al castello; il portone è munito di spuntoni e l'interno finemente inciso.
Attualmente l'interno del castello è in uno stato di grave degrado, anche se le varie palazzine sono ora adibite a vari uffici pubblici.
Note
modifica- ^ (EN) India Post, Pincode search - Surat, su indiapost.gov.in. URL consultato il 28 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2021).
- ^ (EN) Bharat Sanchar Nigam Ltd, STD Codes for cities in Gujarat, su bsnl.co.in. URL consultato il 28 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2008).
- ^ Stima World Gazetter
- ^ (EN) Census of India, Alphabetical list of towns and their population - Gujarat (PDF), su censusindia.gov.in. URL consultato il 21 maggio 2008.
- ^ Maria Grazia Coggiola, Al bazar di Surat, dove i diamanti si vendono per strada, su lastampa.it. URL consultato il 30 aprile 2013.
- ^ (EN) Falling Rain Genomics, Inc, Surat, India Page, su fallingrain.com. URL consultato l'11 luglio 2008.
- ^ (EN) Census of India 2001, Population, population in the age group 0-6 and literates by sex - Cities/Towns (in alphabetic order): 2001, su censusindia.net. URL consultato il 20 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2004).
- ^ Informazioni ricavate dalla targa apposta sopra l'ingresso principale del forte
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Surat
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Surat
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su suratmunicipal.org.
- Surat, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Surat, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 172278588 · LCCN (EN) n80138245 · GND (DE) 4058659-5 · J9U (EN, HE) 987007561911405171 |
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