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Omicidio mirato

forma di omicidio operata dai governi contro nemici percepiti come estrema minaccia

La locuzione omicidio mirato[1] (uccisione mirata od omicidio selettivo, in inglese targeted killing), definizione generalista che in tempi recenti ha assunto un significato più ristretto, indica una forma di esecuzione capitale[2] operata da alcuni governi contro nemici percepiti come estrema minaccia. Diversi analisti ritengono si tratti di un moderno eufemismo per la pratica del magnicidio di un individuo di spicco da parte di un'organizzazione statale, volta alla decapitazione del vertice di un'entità ostile ed eseguita senza un processo giudiziario o lontano dal campo di battaglia e dai propri territori giurisdizionali.[3][4][5][6]

Aeromobili a pilotaggio remoto, o droni come il Predator sono stati spesso usati per omicidi mirati

Il dibattito

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Dalla fine del XX secolo, il dibattito circa la legalità dell'uccisione mirata è diventata oggetto di disputa e discussione sia all'interno dei paesi che la praticano sia tra le varie nazioni. Storicamente, almeno dalla metà del diciottesimo secolo, il pensiero occidentale ha generalmente considerato illegale l'uso dell'assassinio come uno strumento dello Stato[7].

Alcuni accademici, esponenti delle forze armate e funzionari[8] descrivono l'uccisione mirata come legittima nel contesto dell'autodifesa, specie quando utilizzata contro terroristi o combattenti impegnati in una guerra asimmetrica, sostenendo altresì che i droni siano più umani e precisi di mezzi con equipaggio[9][10], e che gli omicidi mirati o "prescelti" non si verificano in nessun contesto diverso da quello in cui vi sia uno stato di guerra palesato.[11]

Negli Stati Uniti d'America

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Ventisei membri del Congresso degli Stati Uniti d'America[12], assieme ad accademici quali Gregory Johnsen e Charles Schmitz, figure mediatiche (Jeremy Scahill, Glenn Greenwald[13], James Traub), gruppi per i diritti civili (ovvero l'American Civil Liberties Union[14]) e persino all'ex capo della stazione CIA a Islamabad, Robert Grenier[15], hanno criticato gli omicidi mirati definendoli come forma di esecuzioni extragiudiziali che potrebbero essere ritenute illegali sulla base del diritto statunitense e probabilmente anche sulla base del diritto internazionale. Secondo le analisi statistiche fornite da Reprieve, sarebbero stati uccisi 9 bambini per ogni bersaglio adulto che gli Stati Uniti avrebbero tentato di assassinare o, come nei numerosi falliti tentativi di uccidere Ayman al-Zawāhirī, la CIA avrebbe ucciso 76 bambini e 29 astanti adulti[7].

Gli studiosi sono divisi sul fatto che le uccisioni mirate siano un'efficace strategia antiterrorismo.[16][17][18][19][20]

In Israele

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Omicidi mirati israeliani.

Israele è l'unico Stato in cui viene legalmente esplicitamente ammesso unilateralmente l'omicidio mirato tramite sentenza della Corte Suprema di Israele.

Ronen Bergman riporta queste cifre approssimative: «fino all’inizio della seconda intifada palestinese, nel settembre 2000, quando Israele cominciò per la prima volta a rispondere agli attentati suicidi con l’uso quotidiano di droni armati per compiere assassini, lo Stato aveva condotto circa 500 esecuzioni mirate, nel corso delle quali erano state uccise almeno 1000 persone, sia civili sia combattenti. Durante la seconda intifada, Israele compì altre 1000 operazioni circa, 168 delle quali coronate da successo. Da allora, e fino al 2013, Israele ha eseguito circa 800 esecuzioni mirate, quasi tutte nel quadro delle guerre contro Hamās nella Striscia di Gaza nel 2008, 2012 e 2014, oppure di operazioni del Mossad in Vicino Oriente ai danni di obiettivi palestinesi, siriani, iracheni e iraniani. Per contro, durante la presidenza di George W. Bush, gli Stati Uniti d’America hanno compiuto 48 esecuzioni mirate, stando a una stima, e sotto la presidenza di Barack Obama questi attacchi sono stati 353»[21].

  1. ^ Cfr, il lemma "omicio mirato" sulla Treccani.
  2. ^ https://www.bluewin.ch/it/attualita/estero/la-cultura-dellomicidio-mirato-ovvero-il-mito-dallassassinio-pulito-349499.html
  3. ^ (EN) Glenn Greenwald, Obama moves to make the War on Terror permanent | Glenn Greenwald, in The Guardian, 24 ottobre 2012, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 22 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Kenneth M. Pollack, Learning From Israel's Political Assassination Program, in The New York Times, 7 marzo 2018, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 22 luglio 2019.
  5. ^ (EN) James Mann, The Obamians: The Struggle Inside the White House to Redefine American Power, Penguin, 14 giugno 2012, pp. 410, ISBN 978-1-101-58361-6.
  6. ^ (EN) John A. Lynn, Another Kind of War: The Nature and History of Terrorism, Yale University Press, 23 luglio 2019, pp. 410, ISBN 978-0-300-18881-3.
  7. ^ a b (EN) Clive Stafford Smith, "Who's getting killed today? Terror, Tuesday, the US Disposition Matrix and a modern history of state-sponsored assassination" Archiviato il 24 settembre 2017 in Internet Archive., Times Literary Supplement, 30 giugno 2017 pp.3-5, p. 3
  8. ^ (EN) Targeted Killings, su cfr.org, Council on Foreign Relations. URL consultato il 15 febbraio 2015 (archiviato il 10 febbraio 2015).
  9. ^ (EN) Rory Carroll, The philosopher making the moral case for US drones, in The Guardian, Londra, 2 agosto 2012. URL consultato il 16 dicembre 2016 (archiviato il 18 febbraio 2017).
  10. ^ (EN) Scott Shane, The Moral Case for Drones, in The New York Times, 14 luglio 2012. URL consultato il 13 febbraio 2017 (archiviato il 18 febbraio 2017).
  11. ^ (EN) Michael L. Gross, Assassination and Targeted Killing: Law Enforcement, Execution or Self-Defence? (PDF), in Journal of Applied Philosophy, vol. 23, n. 3, 2006, pp. 324, DOI:10.1111/j.1468-5930.2006.00347.x. URL consultato il 23 marzo 2017 (archiviato l'8 agosto 2017).
  12. ^ (EN) John Glaser, House Members Call on Obama to Legally Justify 'Signature' Drone Strikes, su news.antiwar.com, Antiwar.com, 13 giugno 2012. URL consultato il 24 maggio 2013 (archiviato il 2 maggio 2013).
  13. ^ (EN) "The Assassination Complex": Jeremy Scahill & Glenn Greenwald Probe Secret US Drone Wars in New Book, Archiviato l'8 giugno 2016 in Internet Archive. su Democracy Now!, 3 maggio 2016.
  14. ^ (EN) Hina Shamsi, Death Without Due Process, su American Civil Liberties Union, American Civil Liberties Union, 3 marzo 2014. URL consultato il 15 agosto 2014 (archiviato l'8 agosto 2014).
  15. ^ (EN) John Glaser, Former CIA Official Drone War Kills Innocents, Creates Terrorist Safe Havens, su antiwar.com, 6 giugno 2012. URL consultato il 24 maggio 2013 (archiviato il 2 giugno 2013).
  16. ^ (EN) Stanford University Press, Leadership Decapitation: Strategic Targeting of Terrorist Organizations | Jenna Jordan [collegamento interrotto], su www.sup.org. URL consultato il 3 gennaio 2020.
  17. ^ (EN) Jenna Jordan, Attacking the Leader, Missing the Mark: Why Terrorist Groups Survive Decapitation Strikes, in International Security, vol. 38, n. 4, 2014-04, pp. 7–38, DOI:10.1162/ISEC_a_00157, ISSN 0162-2889 (WC · ACNP).
  18. ^ (EN) Jenna Jordan, When Heads Roll: Assessing the Effectiveness of Leadership Decapitation, in Security Studies, vol. 18, n. 4, 2 dicembre 2009, pp. 719–755, DOI:10.1080/09636410903369068, ISSN 0963-6412 (WC · ACNP).
  19. ^ (EN) Patrick B. Johnston, Does Decapitation opera? Assessing the Effectiveness of Leadership Targeting in Counterinsurgency Campaigns, in International Security, vol. 36, n. 4, 1º aprile 2012, pp. 47–79, DOI:10.1162/ISEC_a_00076, ISSN 0162-2889 (WC · ACNP).
  20. ^ (EN) Bryan C. Price, Targeting Top Terrorists: How Leadership Decapitation Contributes to Counterterrorism, in International Security, vol. 36, n. 4, 1º aprile 2012, pp. 9–46, DOI:10.1162/ISEC_a_00075, ISSN 0162-2889 (WC · ACNP).
  21. ^ Ronen Bergman, Uccidi per primo: La storia segreta degli omicidi mirati di Israele, 2018, Trad. Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori

Bibliografia

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  • (EN) Claire Finkelstein, Jens David Ohlin, Andrew Altman, Targeted Killings: Law and Morality in an Asymmetrical World, Oxford University Press, 2012, ISBN 978-0199646470
  • (EN) Nils Melzer, Targeted Killing in International Law, Oxford University Press, 2008, ISBN 978-0-19-953316-9

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