Mannosio
Il D-mannosio è un monosaccaride aldeidico/aldoso esoso destrogiro, si trova in certi batteri, funghi e piante e quasi mai è presente in natura come monosaccaride libero. È un epimero della molecola D-glucosio, presentando il gruppo ossidrilico in C2 in posizione "α".
Mannosio | |
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Nomi alternativi | |
D-(+)-mannosio | |
Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | 180,16 g/mol |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,54 (20 °C) |
Solubilità in acqua | (20 °C) completamente solubile |
Temperatura di fusione | 133 °C (406 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
Il mannosio è costituente, invece, di numerosi polisaccaridi semplici e complessi. Costituisce, ad esempio, la molecola base dei mannani, polisaccaridi di riserva di alcune specie di vegetali (esempio la palma) oppure, associato a galattosio (mannogalattani), per formare mucillagini gommose che proteggono i semi di alcune piante (esempio carruba), queste ultime trovano un larghissimo uso come stabilizzanti di prodotti alimentari quali i gelati, la maionese.
Metabolismo del mannosio
modificaIl mannosio introdotto con la dieta tramite polisaccaridi subisce l'azione di due enzimi per essere convertito in un intermedio della glicolisi:
- esochinasi: permette la sua fosforilazione, tramite utilizzo di ATP, al livello del C6 ottenendo mannosio-6-fosfato;
- fosfomannosio isomerasi: isomerizza il mannosio-6-fosfato in fruttosio-6-fosfato, che prende parte nella glicolisi.
Note
modifica- ^ Sigma Aldrich; rev. del 27.01.2011
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) mannose, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.