Livio Paladin
Livio Paladin (Trieste, 30 novembre 1933 – Padova, 2 aprile 2000) è stato un giurista e politico italiano.
Livio Paladin | |
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Presidente della Corte costituzionale | |
Durata mandato | 3 luglio 1985 – 1º luglio 1986 |
Predecessore | Leopoldo Elia |
Successore | Antonio La Pergola |
Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali | |
Durata mandato | 5 maggio 1993 – 11 maggio 1994 |
Capo del governo | Carlo Azeglio Ciampi |
Predecessore | Valdo Spini |
Successore | Domenico Comino[1] Giuliano Urbani[2] |
Ministro per l'organizzazione della pubblica amministrazione e le Regioni | |
Durata mandato | 18 aprile 1987 – 29 luglio 1987 |
Capo del governo | Amintore Fanfani |
Predecessore | Remo Gaspari |
Successore | Giorgio Santuz |
Ministro per gli affari regionali | |
Durata mandato | 18 aprile 1987 – 29 luglio 1987 |
Capo del governo | Amintore Fanfani |
Predecessore | Carlo Vizzini |
Successore | Aristide Gunnella |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Trieste |
Professione | Professore universitario |
Biografia
modificaProfessore di diritto costituzionale nell'Università di Trieste e in quella di Padova, nella quale è stato anche preside di facoltà; ministro per gli affari regionali (VI Governo Fanfani) e ministro per il Coordinamento delle politiche comunitarie nel Governo Ciampi.
Laureatosi in giurisprudenza con il massimo dei voti, fu allievo all'università di Trieste del costituzionalista Vezio Crisafulli, nonché a Roma di Carlo Esposito. Nel 1958 pubblica una delle sue prime monografie: La potestà legislativa regionale, che gli varrà a soli 26 anni l'abilitazione all'insegnamento universitario.
Nei suoi primi anni di insegnamento segue in particolare l'elaborazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia, con ben due edizioni di un noto e molto apprezzato commento allo stesso.[3]
Nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Italiana il 23 giugno 1977, giura il 1º luglio 1977. È eletto presidente della Corte costituzionale il 3 luglio 1985 e cessa dalla carica il 1º luglio 1986.[4]
Nel 1985 gli è stato conferito il premio San Giusto d'Oro dai cronisti del Friuli Venezia Giulia.
È stato socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei dal 1999.
Opere principali
modifica- Diritto regionale (1973)
- Commentario breve della Costituzione (coordinato con Vezio Crisafulli) (1990)
- Diritto costituzionale (1991)
- Le fonti del diritto italiano (1996).
- Per una storia costituzionale dell'Italia Repubblicana (2004)
- Saggi di storia costituzionale (2008)
Onorificenze
modifica— 8 luglio 1977[5]
Note
modifica- ^ Politiche comunitarie
- ^ Affari regionali
- ^ LIVIO PALADIN, su consiglio.regione.fvg.it, CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. URL consultato il 18 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2016).
- ^ Copia archiviata, su cortecostituzionale.it. URL consultato il 26 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).
- ^ PALADIN Prof. Livio, su quirinale.it, Presidente della Repubblica Italiana, 8 luglio 1977. URL consultato il 18 ottobre 2019 (archiviato l'11 febbraio 2019).
- ^ Paladin Prof. Livio, su quirinale.it, Presidente della Repubblica Italiana, 2 giugno 1976. URL consultato il 18 ottobre 2019 (archiviato l'11 febbraio 2019).«Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
- ^ PALADIN Prof. Livio, su quirinale.it, Presidente della Repubblica Italiana, 2 giugno 1986. URL consultato il 18 ottobre 2019 (archiviato l'11 febbraio 2019).«Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte»
Bibliografia
modifica- Sergio Bartole, Introduzione a Livio Paladin, Saggi di storia costituzionale, Il Mulino, Bologna, 2008.
- Lorenza Carlassare, Livio Paladin, in Dizionario biografico degli italiani, Ed.Treccani, Roma, 2014, vol.80.
- Enzo Cheli, introduzione a Livio Paladin, Per una storia costituzionale dell'Italia Repubblicana, Il Mulino, Bologna, 2004.
- Corte costituzionale e principio di eguaglianza. Atti del Convegno in ricordo di Livio Paladin, Padova, 2 aprile 2001, CEDAM, Padova 2002.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Livio Paladin
Collegamenti esterni
modifica- Paladìn, Livio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Sergio Bartole, PALADIN, Livio, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- Lorenza Carlassare, PALADIN, Livio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
- (EN) Opere di Livio Paladin, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66537382 · ISNI (EN) 0000 0000 8145 9606 · SBN CFIV019475 · LCCN (EN) n79084309 · GND (DE) 136603998 · BNF (FR) cb123319725 (data) |
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