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L'intrusa (film 1956)

film del 1956 diretto da Raffaello Matarazzo

L'intrusa è un film del 1956 diretto da Raffaello Matarazzo.

L'intrusa
Lea Padovani e Amedeo Nazzari in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1956
Durata108 minuti
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale
RegiaRaffaello Matarazzo
SoggettoSilvio Zambaldi
SceneggiaturaRaffaello Matarazzo, Piero Pierotti, Giovanna Soria
ProduttoreArrigo Colombo
Casa di produzioneJolly Film
Distribuzione in italianoJolly Film
FotografiaTonino Delli Colli
MontaggioMario Serandrei
MusicheLuigi Malatesta
ScenografiaArrigo Equini
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il film è tratto dal dramma La moglie del dottore (e questo è stato il titolo provvisorio di lavorazione del film) di Silvio Zambaldi rappresentato in teatro da diverse compagnie.

Il medico Carlo Conti, provato dal fatto che la sua fidanzata è appena morta, si trasferisce per lavoro in un piccolo centro sul mare. Qui salva una ragazza che ha tentato il suicidio avvelenandosi: la giovane si chiama Luisa Marcelli e fa l'insegnante. La profonda depressione di Luisa è stata causata dalla storia d'amore con il giovane ingegnere Alberto Serpieri, che l'ha abbandonata dopo averla "disonorata". La ragazza è rimasta incinta ma la gravidanza ha avuto un esito sfortunato con un aborto spontaneo: la ragazza non potrà più avere figli. Carlo decide di sposare la giovane più per tenerezza che per vero amore. Un giorno il medico deve prestare soccorso a una giovane signora incinta che ha subito un incidente d'auto. Il marito della donna accorre: è l'ingegner Serpieri ma Carlo, che non ha mai voluto conoscere il nome di chi ha fatto tanto soffrire la sua compagna, non lo sa. Luisa vorrebbe cacciare l'uomo che le ha rovinato la vita, abbandonandola e impedendole di avere figli, ma non lo fa per l'intercessione di don Peppino, il parroco, e per le dichiarazioni di sincero pentimento del Serpieri. Nascono dissapori tra Luisa e Carlo ma il tutto si risolve con la riconciliazione, la scoperta di un'intesa più profonda e la partenza per un lungo viaggio.

Produzione

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La pellicola è ascrivibile al filone, molto popolare tra il pubblico italiano in quegli anni, dei melodrammi sentimentali, comunemente detto strappalacrime, di cui Matarazzo fu il regista più rappresentativo, in seguito ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice.

Critica

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«[...] è uno dei tre film di R. Matarazzo del 1955, e il meno significativo. [...] è un'opera di passaggio, tutto sommato modesta, verso quello che è forse il film più anomalo di Matarazzo, La risaia»

Distribuzione

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Il film venne distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 18 maggio del 1956.

Altri titoli

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  • The Intruder (titolo inglese internazionale)
  • Syghoro to parelthon sou (Grecia)
  • Desesperada (Spagna)

Manifesti e locandine

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La realizzazione dei manifesti per l'Italia fu affidata al pittore cartellonista Anselmo Ballester.[2]

  1. ^ Angela Prudenzi, Raffaello Matarazzo, Collana: Il castoro cinema (149), Firenze, La Nuova Italia, 1990.
  2. ^ Il bozzetto, su picasaweb.google.com.

Bibliografia

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Il soggetto del film è stato tratto dal dramma di Zambaldi pubblicato dall'editore Treves:

  • Silvio Zambaldi, La moglie del dottore, Commedia in tre atti, Milano, Treves, 1915 [1908].[1]

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  1. ^ Il titolo non è univoco. Un'edizione Treves del 1928 riporta: "La moglie del Dottore: commedia in tre atti; La voragine: dramma in tre atti; con una prefazione di Renato Simoni"