Ho perduto mio marito

Una vedova inventa la scomparsa del suo inesistente secondo marito e chiede ad un suo cugino, di cui è innamorata, di accompagnarla alla ricerca dello scomparso. Lunghi viaggi per l'Italia tra treni e pullman, sino al momento del chiarimento e alle nozze dei due.

Prodotto da Cariddi Oreste Barbieri, con il soggetto tratto da una commedia di Cenzato, la pellicola fu girata negli Stabilimenti CINES di via Vejo a Roma, gli esterni in Valdagno, nell'estate del 1936 per uscire nelle sale il 28 febbraio 1937.

In Bianco e Nero del 31 marzo 1937, « Una mediocrissima sceneggiatura. La vicenda è tirata avanti a fatica, arranca verso l'inevitabile finale non solo facendolo prevedere fin dalle prime battute ma anche e soprattutto facendolo tardare troppo. Né basta la scena del paravento per dare un po' di piccante al film, che solo di un piccante aggraziato poteva reggersi. Quanto alla regia, basterà dire che questo film ha l'aria di essersi fatto da sé, senza che nessuno ne sorvegliasse la lavorazione. Mediocre registrazione e dialoghi piatti »

• Filippo Sacchi, recensione nel Corriere della Sera del 21 febbraio 1937.
• Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno Milano 1975

• HO PERDUTO MIO MARITO, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.  
• Ho perduto mio marito, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.  
• (EN) Ho perduto mio marito, su IMDb, IMDb.com.  
• (EN) Ho perduto mio marito, su Box Office Mojo, IMDb.com.  

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