HD 66342
HD 66342 (V460 Car) è una stella gigante brillante rossa di magnitudine 5,18 situata nella costellazione della Carena. Dista 1045 anni luce dal sistema solare.
HD 66342 | |
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Classificazione | gigante brillante rossa |
Classe spettrale | M1.5IIa |
Distanza dal Sole | 1045 anni luce |
Costellazione | Carena |
Redshift | 23,00 ± 0,90 |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 07h 59m 37,5421s |
Declinazione | -60° 35′ 13,420″ |
Lat. galattica | -15,6094° |
Long. galattica | 273,7553° |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 5,18 |
Magnitudine ass. | -2,35 |
Parallasse | 3,12 ± 0,48 mas |
Moto proprio | AR: -3,52 ± 0,53 mas/anno Dec: 11,27 ± 0,45 mas/anno |
Velocità radiale | 23,0 ± 0,9 km/s |
Nomenclature alternative | |
Osservazione
modificaSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe. La sua posizione è fortemente australe e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero sud, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero nord la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine pari a 5,2 fa sì che possa essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero sud è visibile anche all'inizio dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate boreale.
Caratteristiche fisiche
modificaLa stella è una gigante brillante rossa di tipo spettrale M1.5IIa; è classificata come variabile semiregolare in quanto la sua magnitudine oscilla tra la +3,15 e +3,30[1]. Possiede una magnitudine assoluta di -2,35 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.
Note
modificaVoci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Dati della stella dall'archivio Simbad, su simbad.u-strasbg.fr.