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Moto proprio

moto apparente di una stella sulla volta celeste
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Motu proprio.

Il moto proprio è il moto apparente di una stella sulla volta celeste causato dall'effettivo movimento della stella rispetto al centro di massa del sistema solare[1].

Relazione tra il moto proprio e le componenti della velocità di un corpo celeste rispetto al Sole.
La posizione del corpo celeste, ad una distanza iniziale dal Sole, in un anno è variata dell'angolo , che, in assenza di distorsioni indotte da lenti gravitazionali o altro, risulta pari a dove è la distanza percorsa, in un anno, in direzione trasversale rispetto alla congiunte Sole-corpo celeste.
Il moto del corpo celeste può avere anche una componente radiale rispetto al Sole, che lo può portare ad avvicinarsi o allontanarsi da noi.

A prima vista le stelle sembrano essere in una posizione fissa rispetto alle altre e le costellazioni sembrano sempre uguali. Un'osservazione più accurata mostra però che la forma delle costellazioni cambia molto lentamente e che ogni stella si muove indipendentemente dalle altre. Il moto è teoricamente visibile anche allo sguardo umano, ma solo prendendo in considerazione periodi di tempo di centinaia o migliaia di anni.

Questo movimento apparente, causato dalla differente velocità di rotazione della stella rispetto al Sole nel loro moto attorno al centro della galassia, è chiamato moto proprio. Si distingue dai moti impropri della stella, che influenzano le sue esatte coordinate ma non dipendono dal moto reale della stella. I moti impropri sono causati da una varietà di fattori, tra cui il moto di rotazione della Terra su sé stessa, la precessione degli equinozi, la nutazione e la rotazione della Terra attorno al Sole che modificando la parallasse causa l'aberrazione astronomica.

Il moto proprio delle stelle è misurato in secondi d'arco per anno (il secondo d'arco è un'unità molto piccola per misurare gli angoli, corrispondente a 1/3600 di grado). La stella con il moto proprio più veloce è la Stella di Barnard, invisibile a occhio nudo: si muove a 10,3 secondi d'arco all'anno. Per dare un'idea, significa che questa stella impiega 180 anni per spostarsi in cielo di una distanza pari al diametro del disco lunare. Quasi tutte le altre stelle si spostano molto più lentamente.

Il moto proprio deriva dal moto reale della stella rispetto al Sole, del quale rappresenta la componente proiettata sul piano tangente alla volta celeste in quel punto. L'eventuale componente di avvicinamento o allontanamento al Sole non può essere osservata in questo modo, perché non causa alcuno spostamento della posizione apparente della stella. Per osservare quest'ultima componente, si usano le tecniche della spettroscopia.

L'estrema lentezza del moto proprio deriva dall'enorme distanza a cui si trovano le altre stelle. Queste si muovono rispetto al Sole con velocità piuttosto elevate secondo gli usuali metri di riferimento: a volte decine di chilometri al secondo, corrispondenti a migliaia di chilometri all'ora. Questi moti veloci appaiono lentissimi a causa della distanza, come accade per una montagna che, in lontananza, appare in lento movimento a lato di un'automobile in corsa a forte velocità su un'autostrada.

Stelle con moto proprio superiore ai 3 arcosecondi per anno

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Il moto proprio della Stella di Barnard, ripreso tra il 1985 e il 2005.
 
Il moto proprio del sistema stellare di 61 Cygni, ripreso tra il 2012 e il 2020.
Ord. Nome Classe spettrale Magnitudine apparente Magnitudine assoluta Ascensione retta Declinazione Parallasse
(arcsec)
Distanza
(anni luce)
Moto proprio
(arcsec/anno)[2]
Sistema Stella
1 Stella di Barnard M4.0Ve 9,53 13,22 17h 55m 23s +4° 33′ 18″ 0,547" 5,96 10,31
2 Stella di Kapteyn sdM0VI 8,84 10,87 5h 11m 41s −45° 1′ 6″ 0,255" 12,77 8,706
5 Groombridge 1830 Gliese 451 A G8 VIp 6,42 6,62 11h 52m 58,8s +37° 43′ 7″ 0,109" 29,7 7,053
Gliese 451 B M5.5V - -
3 Lacaille 9352 M1.5Ve 7,34 9,75 23h 5m 42s −35° 51′ 11″ 0,304" 10,74 6,896
4 Gliese 1 M3.0V 8,55 10,35 0h 5m 24s −37° 21′ 27″ 0,229" 14,22 6,097
5 61 Cygni 61 Cygni A K3.5Ve 5,21 7,49 21h 8m 52s +38° 56′ 51″ 0,286" 11,40 5,220
61 Cygni B K4.7Ve 6,03 8,31
6 Gliese 299 M4V 12,82 13,65 8h 11m 57s +8° 46′ 22,95″ 0,143" 22,31 5,211
7 Lalande 21185 M5.5e 7,47 10,44 11h 0m 37s +36° 18′ 20″ 0,393" 8,29 4,807
8 Epsilon Indi K5Ve 4,69 6,89 22h 3m 22s −56° 47′ 10″ 0,276" 11,82 4,700
9 Wolf 359 M6.0V 13,44 16,55 10h 56m 28s +7° 0′ 42″ 0,419" 7,78 4,696
10 Gliese 412 WX Ursae Majoris M5.5V 14,48 16,05 11h 5m 30s +43° 31′ 18″ 0,206" 15,83 4,531
Gliese 412 A M1.0V 8,77 10,34 11h 5m 29s +43° 31′ 36″ 4,528
11 40 Eridani 40 Eridani A K1V 4,43 5,92 4h 15m 16s −7° 39′ 10″ 0,198" 16,5 4,083
40 Eridani B DA4 9,52 11,01 4h 15m 21s −7° 39′ 29″ 4,073
40 Eridani C M4,5eV 11,17 12,66 4h 15m 21s −7° 39′ 22″
12 Gliese 518 DZ9 14,68 15,10 13h 36m 32s +3° 40′ 46″ 0,121" 26,87 3,870
13 Alfa Centauri Proxima Centauri M5.5Ve 11,01 15,53 14h 29m 43s −62° 40′ 46″ 0,772" 4,22 3,809
14 Mu Cassiopeiae Mu Cas. A G5VI 5,17 5,80 1h 08m 17s +54° 55′ 13″ 0,134" 24,36 3,770
Mu Cas. B M5V 10 11
15 Stella di Luyten M3.5Vn 9,86 11,97 7h 27m 25s +5° 13′ 33″ 0,264" 12,36 3,761
16 Alfa Centauri Alfa Centauri A G2V −0,01 4,38 14h 39m 37s −60° 50′ 2″ 0,747" 4,36 3,689
Alfa Centauri B K0V 1,35 5,71 14h 39m 35s −60° 50′ 14″
17 Gliese 579.2 Gliese 579.2 B K2VI 9,44 7,07 15h 10m 13s −16° 22′ 46″ 0,033" 97,19 3,677
Gliese 579.2 A K0VI 9,07 6,70 15h 10m 12s −16° 27′ 46″ 3,674
18 Gliese 699.1 DA7 14,31 13,34 17h 49m 50s +82° 46′ 26″ 0,064" 51,04 3,587
19 Lacaille 8760 M2Ve 6,67 8,69 21h 17m 15s −38° 52′ 3″ 0,253" 12,86 3,453
20 Luyten 726-8 BL Ceti M6.0e 12,99 15,85 1h 39m 1s +17° 57′ 0″ 0,374" 8,72 3,368
UV Ceti M5.5e 12,54 15,40
21 EZ Aquarii EZ Aquarii A M5.0Ve 13,33 15,64 22h 38m 34s −15° 18′ 2″ 0,290" 11,26 3,254
EZ Aquarii B M? 13,27 15,58
EZ Aquarii C M? 14,03 16,34
22 82 Eridani G5V 4,26 5,28 3h 19m 56s −43° 4′ 11″ 0,160" 20,41 3,127
23 GJ 1062 M1 13,02 12,00 3h 38m 15s −11° 29′ 10″ 0,033" 52,28 3,033
  1. ^ Theo Koupelis, Karl F. Kuhn, In Quest of the Universe, Jones & Bartlett Publishers, 2007, p. 369, ISBN 0-7637-4387-9.
  2. ^ Valori ottenuti il 6 settembre 2011 interrogando Vizier con "pm > 3"

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