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Vittorio Filippo Ferrero-Fieschi

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Vittorio Filippo Ferrero-Fieschi
Il principe e ambasciatore Vittorio Filippo ritratto da Giuseppe Bonito
Principe di Masserano
Marchese di Crevacuore
Stemma
Stemma
In carica1 ottobre 1743 –
20 marzo 1767
PredecessoreVittorio Amedeo
SuccessoreCarlo Sebastiano[1]
Nome completoVittorio Filippo Amedeo Luigi Ferrero-Fieschi
TrattamentoSua Altezza
Altri titoliConte di Lavagna
NascitaMadrid, 20 ottobre 1713
MorteBarcellona, 26 ottobre 1777 (64 anni)
DinastiaFerrero-Fieschi
PadreVittorio Amedeo Ferrero-Fieschi
MadreGiovanna Irene Caracciolo
ConiugeCharlotte Louise de Rohan
FigliCarlo Sebastiano
ReligioneCattolicesimo
MottoNon nobis Domine sed nomini tuo da gloriam.
Charlotte Louise de Rohan, moglie di Vittorio Filippo, ritratta da Nattier, 1738.

Vittorio Filippo Amedeo Luigi Ferrero-Fieschi di Masserano (anche noto come (ES) Felipe Víctor Amadeo Ferrero Fieschi y Caracciolo oppure (FR) Victor Philippe Amédée; Madrid, 20 ottobre 1713[2]Barcellona, 26 ottobre 1777[3]) è stato un nobile, militare e diplomatico italiano naturalizzato spagnolo al servizio del Regno di Spagna. Fu l'ultimo effettivo principe di Masserano e marchese di Crevacuore.

Vittorio Filippo nacque a Madrid, il 20 ottobre 1713, dove suo padre Vittorio Amedeo (nipote materno di Carlo Emanuele II) si era trasferito (probabilmente con l'aiuto di Guido Giacinto Besso, tenente generale e ambasciatore in Russia[4]), allontanandosi dalle tensioni politiche del suo principato. Come il padre (che fu ambasciatore di Spagna a Torino), ben presto divenne un personaggio rilevante nella corte spagnola.

La carriera diplomatica

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Intraprese la carriera diplomatica, dopo una lunga parentesi da militare come capitano generale, e fu inviato ambasciatore a Londra, nel Regno Unito dal 1763 al 1777.[5] Fu anche capitano della Guardia Real e consigliere di stato e di guerra del re.

In viaggio in Francia con la moglie, da tempo aveva infatti espresso il desiderio di ricevere l'incarico di ambasciatore: fu accontentato dall'amico Girolamo Grimaldi (diventato segretario di stato) che fece curare i delicati rapporti della Spagna col Regno Unito. Importante fu il contributo del principe nella risoluzione della crisi delle Isole Falkland (1770), che come ambasciatore straordinario di Carlo III, intrattenne un carteggio col conte di Rochford, Guglielmo Enrico, segretario di stato e diplomatico inglese: il documento passò alla storia come la Dichiarazione Masserano, un compromesso che in parte soddisfaceva le richieste del Regno Unito, e stemperò le tensioni diplomatiche. Stanco e già malato, ottenne una lunga aspettativa e, lasciando l'incarico di affari al suo segretario Francisco de Escarano, fu assente dal 21 agosto 1772 al 26 maggio 1775.[6]

Le dimissioni di Grimaldi (9 novembre 1776) furono per lui un duro colpo. Sempre più malato, chiese e ottenne una nuova licenza temporanea per tornare in Spagna e riprendersi. Lasciò Londra il 16 settembre 1777 e arrivò a Barcellona il 19 ottobre, dove morì il 26 dello stesso mese e fu sepolto il 28 nella chiesa di San Miguel.[6]

La cessione del principato

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Alla morte del padre, Vittorio Filippo ne ereditò tutti i possedimenti e titoli annessi, nonché le onorificenze[7], concessi ius sanguinis[8] dal re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia, con lettere patenti e con l'investitura del papa (essendo il principato sotto il controllo della Santa Sede). Probabilmente durante il periodo di successione famigliare, tornò in Piemonte, alloggiando nei suoi possedimenti.[8]

Vittorio Filippo, nonostante il declino della autorità e l'inquietudine dei sottoposti, tentò sulla carta delle riforme, seppure tardive, ma il pontefice Benedetto XIV, desideroso di liberarsi dell'ormai scomodo feudo nominò il re diretto vicario del possedimento.

Il 20 marzo 1767 Vittorio Filippo alienò il principato e il marchesato al re sabaudo per 400.000 lire,[5] conservando i titoli ereditari e il potere di bassa giurisdizione. Il figlio e successore Carlo Sebastiano dovette subire l'occupazione napoleonica, il 13 dicembre 1798, e l'unione di Masserano e Crevacuore alla municipalità di Vercelli. Le decisioni del Congresso di Vienna, infine, sancirono la definitiva perdita dell'indipendenza dell'ex feudo pontificio e l'annessione al regno di Sardegna.

Matrimonio e discendenza

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Il 26 ottobre 1737 sposò Charlotte Louise de Rohan[9] (Parigi, 12 marzo 1722 – Madrid, 3 ottobre 1786), figlia di Hercule Mériadec de Rohan-Guéméné e di Louise de Rohan, da cui ebbe due figli e probabilmente una figlia:[4]

Onorificenze e titoli

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Regno di Spagna

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Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 22 settembre 1752

Regno di Napoli

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Regno di Sardegna

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Francesco Ludovico Ferrero-Fieschi, III principe di Masserano Paolo Besso Ferrero-Fieschi, II principe di Masserano  
 
Margherita del Carretto  
Carlo Besso Ferrero-Fieschi, IV principe di Masserano  
Francesca Maria Cristina Simiana di Pianezza Carlo Emanuele Giacinto di Simiana, III marchese di Pianezza  
 
Giovanna Arborio di Gattinara  
Vittorio Amedeo Ferrero-Fieschi, V principe di Masserano  
Carlo Emanuele II di Savoia, XIV duca di Savoia Vittorio Amedeo I di Savoia  
 
Maria Cristina di Borbone-Francia  
Cristina Ippolita di Savoia  
Jeanne Marie de Trécesson, marchesa di Cavour Paul de Trécesson, conte  
 
Jeanne de Bruc de la Rabaliere  
Vittorio Filippo Ferrero-Fieschi, VI principe di Masserano  
Marino V Caracciolo, IV principe di Santobuono Ferrante Caracciolo, III principe di Santobuono  
 
Chiara Loffredo  
Carmine Nicolao Caracciolo, V principe di Santobuono  
Giovanna Caracciolo di Torella Giuseppe Caracciolo, I principe di Torella  
 
Costanza di Capua  
Giovanna Irene Caracciolo  
Francesco Ruffo, IV duca di Bagnara Carlo Ruffo, III duca di Bagnara  
 
Costanza Boncompagni  
Costanza Ruffo Lanza  
Giovanna Lanza Lorenzo II Lanza, conte di Mussomeli  
 
Luisa Moncada  
 
  1. ^ Titolo onorifico
  2. ^ G. De Gregory, Istoria della vercellese letteratura ed arti, Volume 4, p. 179, Torino, 1820.
  3. ^ p. 179, ibidem.
  4. ^ a b Giuseppe Bonito (1707-1789) - Ritratto di don Filippo Vittorio Amedeo Ferrero Fieschi - Fine Art Selection - Cambi Casa d'Aste, su cambiaste.com. URL consultato il 27 aprile 2021.
  5. ^ a b Istoria della vercellese letteratura ed arti di G. De-Gregory. Parte prima [-quarta]: 4, 1824. URL consultato il 27 aprile 2021.
  6. ^ a b DBE.
  7. ^ vedi Onorificenze e titoli
  8. ^ a b c d e f Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia narrazioni fregiate de' rispettivi stemmi incisi da Giovanni Monneret ed accompagnate dalle vedute de' castelli feudali disegnati dal vero da Enrico Gonin [Vittorio Angius]: 2, Fontana e Isnardi, 1847, pp. 857-859. URL consultato il 27 aprile 2021.
  9. ^ Conosciuta anche come Carlotta Luisa (o Luigia).
  10. ^ Nome completo: Ferdinando Antonio Francesco Sales Pietro di Alcantara.
  11. ^ Nome completo: Carlo Sebastiano Antonio Canuto Pasquale Pietro di Alcantara Ferrero-Fieschi.
  12. ^ a b I Grandi di Spagna (PDF), su web.archive.org, 8 luglio 2007, p. 20. URL consultato il 27 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2007).

Altri progetti

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Predecessore Principe di Masserano Successore
Vittorio Amedeo 1º ottobre 1743 – 20 marzo 1767 Carlo Sebastiano

Predecessore Marchese di Crevacuore Successore
Vittorio Amedeo 1º ottobre 1743 – 20 marzo 1767 Carlo Sebastiano

Predecessore Ambasciatore di Spagna a Londra Successore
Francisco Javier de Carrión y Ribas
(sostituto temporaneo di Girolamo Grimaldi)
26 novembre 1763 – 14 ottobre 1777 Francisco de Escarano y Torres
Controllo di autoritàVIAF (EN315089950 · BNE (ESXX5474146 (data)