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Valentino Persenda

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Valentino Persenda
Persenda con la maglia del Savona (1966)
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1994 - allenatore
Carriera
Giovanili
195?-1955Savona
Squadre di club1
1955-1967Savona317 (4)
1967-1971Tharros101 (?)
Carriera da allenatore
196?-1972[1]Tharros
1972-1974Nuorese
1974-1975Rieti
1975-1977Viterbese
1977-1979Savona
1980-1981Civitavecchia
1981-1982Grosseto
1982-1983Civitavecchia
1983-1984Derthona
1984-1985Chieti
1985-1986Olbia
1986-1987Canicattì
1988-1989Siderno
1989Vogherese
1990-1991Viterbese
1992-1994Licata
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 26 dicembre 2013

Valentino Persenda (Savona, 8 luglio 1936Savona, 6 novembre 2019) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.

È ricordato per la lunga militanza da giocatore nel Savona, club del quale è primatista assoluto per numero di presenze[2].

Da scolaro fu allievo della scrittrice Gina Lagorio, come testimoniò lei stessa in un articolo: «partito tra i ragazzi del Savona, ne divenne un pilastro – era detto "la roccia" – anche quando la squadra fu promossa in Serie B»[3].

Calciatore come il fratello maggiore Giacomo (nato nel 1934, giocò con Savona, Vado, Casale, Carrarese e Lucchese ed allenò varie formazioni tra i dilettanti)[4], è indicato talvolta da almanacchi e repertori come Persenda II. Passò gran parte della sua carriera nel Savona, con cui salì dalla Promozione ligure alla Serie B e del quale è ancora oggi il calciatore più presente. Si trasferì poi in Sardegna, dove cominciò ad allenare[5].

Anche i due figli Fabrizio e Stefano militarono nelle giovanili Savona, il primo debuttando peraltro in prima squadra[6].

Caratteristiche tecniche

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Arcigno terzino sinistro[7], per la «grinta» e la «verve»[2] era soprannominato Roccia dai tifosi del Savona: «banalmente, non faceva avvicinare nessun centravanti all'area di rigore»[6].

Il suo debutto da calciatore avvenne nel piccolo club cittadino dello Stella Rossa a cui seguì il passaggio al Savona[7]. Militò nel club biancoblù per la maggior parte della sua carriera e ne divenne anche capitano e primatista assoluto in termini di presenze con 317 presenze[2]; mise a segno un totale di quattro reti[8]. Il quotidiano Il Secolo XIX lo ha descritto come «un grande capitano, che ha preso per mano la squadra nella buona e nella cattiva sorte, conducendola dall'inferno dei campionati regionali fino alla cadetteria, nel giro di pochissimi anni»[2].

Debuttò nella prima squadra del Savona nel 1955 ed ottenne ben tre promozioni (dalla Promozione 1956-1957, dall'Interregionale 1958-1959 e dalla Serie C 1965-1966) contribuendo all'avanzata del club biancoblù dalla quinta alla seconda categoria nazionale[8]. Persenda disputò in Serie B 22 gare, mettendo a segno una rete; il club ligure ritornò in C al termine del campionato e il difensore, svincolato, firmò per la Tharros, compagine dilettantistica con cui ebbe anche la prima esperienza da allenatore[5].

Dopo aver allenato la Tharros passò alla Nuorese, lanciando in prima squadra il sedicenne Pietro Paolo Virdis[5]. Ottenne i primi successi alla guida della Viterbese, conquistando una promozione in Serie C nel 1975-1976; nel campionato successivo i gialloblù retrocessero per differenza reti.

Nel 1977-1978 Persenda venne chiamato dal Savona, con cui conquistò una nuova promozione tra i professionisti[5]. Inizialmente non confermato per il campionato di Serie C2 e sostituito da Giulio Bonafin, venne richiamato prima dell'inizio della stagione 1978-1979, con il club in piena crisi societaria, e ottenne la salvezza al termine del torneo[9].

Allenò poi in C2 il Civitavecchia (a più riprese)[10][11], il Grosseto nel campionato 1981-1982 (dopo una buona partenza venne esonerato e sostituito da Nilo Palazzoli[12][13]) e il Derthona nel 1983-1984[5][14]. Passò poi tra i dilettanti e, dopo una breve esperienza al Chieti (subentato a Vincenzo Zucchini a campionato iniziato, fu poi a sua volta esonerato e sostituito da Vasco Tagliavini)[15][16][17], visse una positiva stagione con l'Olbia, promosso in C2 al termine del campionato 1985-1986; fu tuttavia sollevato dall'incarico e rimpiazzato da Guido Mammi prima dell'inizio del successivo campionato[18].

Sempre tra i dilettanti, allenò il Siderno[19], la Vogherese[20] e nuovamente la Viterbese[5]. Seguì infine, in Serie C2, il Licata (sostituito nel girone d'andata del campionato 1992-1993 da Ferdinando Rossi[21][22], lo rimpiazzò poi a sua volta nel corso della stagione successiva)[23].

  1. ^ Almanacco Illustrato del calcio 1972, edizioni Panini, pag. 314
  2. ^ a b c d Si veda l'inserto Il Savona ritorna in Serie C, da Il Secolo XIX del 28 aprile 2010, leggibile sul sito Savonaclub.it Archiviato il 27 dicembre 2013 in Internet Archive.
  3. ^ Gina Lagorio, Il calcio a Cherasco, in Ioli, p. 295
  4. ^ Alessandro Foffi, L'ala che usava le ali: Persenda, fiuto del gol e rovesciate da capogiro, su ilsegnonews.it, 7 giugno 2013. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  5. ^ a b c d e f Claudio Nucci, Calcio amarcord, Valentino Persenda: Savona, il primo amore non si scorda mai, su ivg.it, 7 marzo 2012. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  6. ^ a b Savona Calcio, la famiglia Persenda: tre generazioni in maglia biancoblù, su ivg.it, 25 settembre 2012. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  7. ^ a b Franco Astengo, Savona-Spezia: una storia difficile (PDF), su ilsavona.com, 12 settembre 2008. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  8. ^ a b Serie B 1966-67, su savonaclub.it. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
  9. ^ Sandro Chiaramonti, Valentino e i suoi problemi, da La Stampa della Liguria, 12 settembre 1978, p. 2
  10. ^ Licio Esposito, Campionato di serie C2-girone B 1980-81, su tifochieti.com, 8 ottobre 2013. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  11. ^ Arrigo Beltrami (a cura di). Almanacco illustrato del calcio 1984. Modena, Panini, 1983, p. 299
  12. ^ Una partenza sprint, come 20 anni fa, su ricerca.gelocal.it, Iltirreno.gelocal.it, 20 settembre 2002. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013).
  13. ^ Arrigo Beltrami (a cura di). Almanacco illustrato del calcio 1983. Modena, Panini, 1982, p. 297
  14. ^ Arrigo Beltrami (a cura di). Almanacco illustrato del calcio 1985. Modena, Panini, 1984, p. 297
  15. ^ Valentino Persenda è passato al Chieti, da La Stampa della Liguria, 13 novembre 1984, p. 19
  16. ^ I bei ricordi di Valentino, da La Stampa della Liguria, 16 aprile 1985, p. 20
  17. ^ Licio Esposito, Gli anni dal 1980 al 1985, su tifochieti.com, 3 ottobre 2011. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  18. ^ Bruno Monticone. Allenatori in castigo, a Sanremo è record, da La Stampa della Liguria, 12 febbraio 1987, p. 22
  19. ^ Angelo Letizia, Amarcord, su larivieraonline.com, 14 aprile 2008. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  20. ^ La presidentessa: Mister Valentino Persenda è stato la sua prima vittima, da La Stampa di Alessandria e provincia, 22 dicembre 1989, p. 6
  21. ^ Valentino Persenda a Licata, da La Stampa di Savona e provincia, 25 giugno 1992, p. 47
  22. ^ Arrigo Beltrami (a cura di). Almanacco illustrato del calcio 1993. Modena, Panini, 1992, p. 360
  23. ^ Arrigo Beltrami (a cura di). Almanacco illustrato del calcio 1995. Modena, Panini, 1994, p. 333
  • Giovanni Ioli (a cura di), Letteratura e sport: per una storia delle Olimpiadi. Atti del convegno internazionale, Alessandria-San Salvatore Monferrato, 18-20 maggio 2005, Novara, Interlinea, 2006.

Collegamenti esterni

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