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Ugo Ricci

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Ugo Ricci
NascitaGenova, 21 luglio 1913
MorteLenno, 3 ottobre 1944
Cause della morteconflitto a fuoco
Dati militari
Paese servitoItalia
Forza armataCVL
CorpoCVL
Unità52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici"
RepartoDistaccamento "Sozzi"
Gradocapitano
GuerreGuerra civile in Italia (1943-1945)
Comandante diXIV Compagnia - 3º Reggimento Autieri - MIlano
DecorazioniMedaglia di Bronzo al Valor Militare
Altre caricheAutiere
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Ugo Ricci (Genova, 21 luglio 1913Lenno, 3 ottobre 1944) è stato un partigiano italiano, già ufficiale capitano della XIV compagnia del 3º reparto autocentro. Fu comandante del distaccamento "Sozzi" della 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici" in Val d'Intelvi.

Il Capitano Ricci è una figura leggendaria nella storia del movimento della resistenza comasca[1]. Nato da una ricca famiglia borghese, entra nel Regio Esercito e diviene Capitano degli Autieri. Partecipa quindi alla seconda guerra mondiale, dapprima sul fronte occidentale e poi in Africa settentrionale.

L'8 settembre viene sorpreso a Cantù e, mentre molti commilitoni fuggono nella vicina Svizzera, il capitano con pochi amici si reca in Val d'Intelvi e organizza una delle prime esperienze partigiane del comasco. Di profonda fede religiosa cattolica, Ricci era di orientamento politico moderato e monarchico.

Con l'aiuto di don Carlo Sacchi riesce a radunare intorno a sé 19 partigiani che solennemente giurano e sottoscrivono nella chiesa di san Pancrazio a Ramponio il 14 dicembre 1943:

«Giuro di impegnare tutte le mie energie morali e materiali per il raggiungimento di uno stato di libertà e di giustizia in Italia e di eseguire tutti gli ordini che a tale scopo mi verranno dati contro i nemici fascisti e tedeschi.»

Ricci aveva vissuto questi momenti con sentimenti di autentico patriottismo: il suo obiettivo era quello di formare un gruppo attingendo dall'esperienza militare rispetto alle manovre politiche. Un prudente isolamento in attesa dell'azione. In pochi mesi diviene il promotore del movimento partigiano nell'area tra il lago di Como ed il lago di Lugano, costituendo e coordinando alcune unità combattenti tra la Val Menaggio e la Val d'Intelvi.

Tra le azioni più significative compiute dal gruppo partigiano di Ricci, si segnala l'attacco al collegio "sant'Ambrogio" di Tavordo di Porlezza, sede di un presidio del battaglione Vega della Xª Flottiglia MAS, effettuato il 28 settembre 1944. La trattativa per la restituzione delle armi sottratte sarà promossa da Osvaldo Valenti, ufficiale della Decima, che si trovava in zona.

Il celebre attore cinematografico era alloggiato a Lanzo d'Intelvi, incaricato per un'operazione di vitale importanza: organizzare un traffico di contrabbando con la vicina Svizzera e con il ricavato finanziare la Xª Mas.

Ricci morì insieme al suo commissario politico Alfonso Lissi e ad altri due compagni a Lenno nel tentativo di rapire il Ministro dell'Interno RSI Guido Buffarini Guidi. Secondo altre fonti, Ricci, nettamente anticomunista e che rifiutò di entrare nella Brigata Garibaldi, sarebbe stato dapprima minacciato per aver criticato il CLN di Campione d'Italia e infine tradito in occasione dello scontro che gli fu fatale [2]

Il corpo venne sepolto in una fossa comune del cimitero di Lenno. Due mesi dopo, a dicembre, venne esumato e traslato nel cimitero di Cantù, e dopo la Liberazione venne portato al cimitero di Agliano Terme, accanto alla madre[3].

  1. ^ ANPI Como, su anpicomo.it. URL consultato il 5 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ L. Garibaldi, A. Rivali, I Giusti del 25 Aprile. Chi uccise i partigiani eroi?, Milano, Edizioni Ares, 2005
  3. ^ Franco Giannantoni, L'ombra degli americani sulla Resistenza al confine tra Italia e Svizzera: le bande autonome e garibaldine, il ruolo dell'OSS, la scuola d'addestramento partigiana a Villa Mimosa di Campione d'Italia, la morte di Ricci nella "trappola" di Lenno, Mario Chiarotto Editore, 2007, ISBN 9788889666166. URL consultato il 1º novembre 2017.
  • Arturo Pagani, La battaglia di Lenno Storia e leggenda del capitano Ugo Ricci tra i monti della Tremezzina, valle d'Intelvi, Porlezzino e il principato della val Carvagna, Edizioni Edlin, 1996.
  • Franco Giannantoni, L'ombra degli americani sulla resistenza al confine tra Italia e Svizzera, Edizioni Arterigere, 2007.
  • G. Cavalleri, Ombre sul lago. I drammatici eventi del Lario nella primavera-estate 1945, Edizioni Arterigere, 2007.
  • V. Roncacci, La calma apparente del lago: Como e il Comasco tra guerra e guerra civile 1940-1945, Macchione, 2003.
  • L. Garibaldi, A. Rivali, I Giusti del 25 Aprile. Chi uccise i partigiani eroi?, Milano, Edizioni Ares, 2005.

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