[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Tennessee Williams

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tennessee Williams nel 1965
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1948
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1955

Tennessee Williams, pseudonimo di Thomas Lanier Williams (Columbus, 26 marzo 1911New York, 25 febbraio 1983), è stato un drammaturgo, scrittore, sceneggiatore e poeta statunitense.

Il 9 giugno 1980 il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter gli ha conferito la Medaglia presidenziale della libertà[1].

L'infanzia e la famiglia

[modifica | modifica wikitesto]

Williams nacque a Columbus, nel Mississippi, nel 1911, da Cornelius Coffin e Edwina Dakin Williams. La famiglia viveva con i nonni materni, Rosina Otte e il reverendo Walter Edwin Dakin. Deriso dal padre perché non si confaceva alla tipologia standard del maschio dell'epoca,[2] Thomas ebbe un rapporto di profondissimo affetto col nonno, che negli anni a venire portò con sé anche a Key West, l'isola della Florida dove aveva acquistato una casa. Tom aveva una sorella, Rose, e un fratello, Dakin. La sorella molto presto mostrò segni di disturbo mentale, che andavano dall'ansia alla schizofrenia.

Tra il 1929 e il 1938 Williams frequentò vari college senza grande successo e lavorò presso l'International Shoe Company. Nel 1938 si laureò, lo stesso anno in cui la sorella fu chiusa in un ospedale psichiatrico. Poco più tardi, Rose fu operata al cervello con una lobotomia che la trasformò in una specie di vegetale. Williams non perdonò mai la madre per aver acconsentito a questa operazione e per anni ebbe un profondo senso di colpa nei confronti della sorella. Al tempo stesso, soffriva anche lui di attacchi di panico e il timore di fare la stessa fine di Rose era enorme.

L'età adulta

[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni trenta in California e poi durante altri viaggi negli Stati Uniti, Williams cominciò ad avere relazioni con uomini. Contrariamente a quanto si è creduto per anni, egli non ebbe mai difficoltà ad accettare la propria omosessualità, come si deduce dalle sue Memorie, pubblicate nel 1975, e dai suoi diari personali (Notebooks), pubblicati postumi nel 2007. Data l'epoca in cui viveva, la sua discrezione è passata spesso per ipocrisia o paura di accettarsi.

Nel 1938 Williams si laureò all'Università dell'Iowa e l'anno successivo, dopo aver vinto mille dollari della Fondazione Rockefeller per i suoi atti unici American Blues, adottò il nome di Tennessee. Dal 1939 al 1944 visse per brevi periodi in vari luoghi degli Stati Uniti, tra i quali New York, New Orleans, Taos nel Nuovo Messico e Provincetown (nella penisola di Capo Cod), cittadina che raccoglieva una grande e libera comunità di artisti. Nel 1943 firmò un contratto di sei mesi con la Metro-Goldwyn-Mayer per la stesura di una sceneggiatura. Williams non era tagliato per quella professione, anche se in seguito tanti grandi registi avrebbero fornito memorabili versioni cinematografiche dei suoi drammi. Tra questi Elia Kazan, John Huston, Joseph Mankiewicz, Richard Brooks, Irving Rapper, Paul Newman.

La relazione di Williams col segretario, Frank Merlo, durò dal 1947 fino alla morte di Merlo per carcinoma del polmone nel 1963 e garantì a Williams la stabilità per un lungo periodo nel quale egli scrisse i suoi lavori più duraturi.[3] Merlo riuscì infatti a compensare molti dei frequenti accessi di depressione di Williams, e soprattutto la paura che, come la sorella Rose, anch'egli sarebbe diventato pazzo. La morte di Merlo sprofondò Williams in un periodo di acuta depressione che durò un decennio e ne fece un alcolista. Nel 1968 si convertì al cattolicesimo[4].

Lo zoo di vetro

[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene Lo zoo di vetro sia stato il suo primo grande successo, Williams scriveva per il teatro già da un decennio. La sua prima opera rappresentata fu Candles to the Sun, del 1937, mai tradotta in italiano. In precedenza, nel 1935 e nel 1936, erano stati messi in scena dei brevi atti unici da compagnie amatoriali. Recentemente, anni dopo la morte dell'autore, sono stati recuperati alcuni inediti dell'epoca precedente a Lo zoo di vetro: tra questi una storia ambientata in prigione, Not About Nightingales, del 1938, rappresentata per la prima volta sessant'anni più tardi con Vanessa Redgrave nel ruolo principale.

Nel 1939 vinse un premio della Fondazione Rockefeller per la sua raccolta di atti unici American Blues. Battle of Angels, il suo testo successivo, fu portato in scena senza successo, scatenando anzi anche la censura di politici moralisti. Dopo il periodo a Hollywood, dove tentò di lavorare come sceneggiatore, tornò al teatro con Lo zoo di vetro, che ebbe un successo immediato.

Un tram che si chiama Desiderio

[modifica | modifica wikitesto]

Due anni dopo fu portato in scena quello che sarebbe stato il suo successo maggiore e la sua opera più rappresentata nel resto del mondo, A Streetcar named Desire (Un tram che si chiama Desiderio). La grandezza di questo dramma deriva dalla capacità di lavorare con stilemi del melodramma, senza però indulgere nel sentimentalismo[senza fonte]. Una vena sperimentale nell'uso della scenografia fa sì che il dramma personale di Blanche si rifletta espressionisticamente sulle pareti della povera casa della sorella Stella. Jessica Tandy interpretò Blanche nella prima a Broadway nel 1947. Accanto a lei, per la regia di Elia Kazan, Marlon Brando nei panni del rude e virile Stanley Kowalski. In Italia, il dramma fu portato in scena dal regista Luchino Visconti, con scenografia di Franco Zeffirelli e la partecipazione di Rina Morelli, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni.

Le opere successive

[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni immediatamente successivi scrisse Estate e fumo, La rosa tatuata e Camino Real. Questi drammi non ebbero il successo dei precedenti, e Williams cominciò ad accusare un difficile rapporto con la scrittura creativa, con i critici teatrali e con il suo pubblico. Ritroverà la sua potente e originale voce con La gatta sul tetto che scotta (1955) e Improvvisamente l'estate scorsa (1957). Sebbene nei decenni successivi vi fosse ancora molta curiosità nei confronti delle sue nuove opere, con allestimenti in tutto il mondo (si pensi a Il treno del latte non ferma più qui, che ebbe la prima al Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1962), gli ultimi drammi di un certo successo furono La dolce ala della giovinezza e La notte dell'iguana. Le opere scritte negli ultimi due decenni di vita segnarono un graduale declino della sua ispirazione, contribuendo a provocare nell'autore forti stati depressivi dovuti anche alle pessime ricezioni di pubblico e critica.

Hotel Elysée, NYC, NY

Williams fu trovato morto nella stanza dell'Hotel Elysée a New York, ove risiedeva, il 25 febbraio 1983. Il grande drammaturgo aveva un problema agli occhi, ed era solito ogni sera mettersi da solo il collirio seguendo un ordine preciso: dopo aver aperto la bottiglia si sarebbe messo il tappo in bocca per poi infine spruzzare le gocce in ciascun occhio. Quella notte però qualcosa non funzionò nel modo giusto e la relazione del medico legale avrebbe mostrato che egli rimase soffocato a morte dal tappo della bottiglia di collirio che aveva usato.

Ci sono state speculazioni sul fatto che Williams potrebbe aver fatto un uso eccessivo di barbiturici ed alcol: in effetti l'alcolismo riduce i riflessi, tra cui quello della tosse, ma queste ipotesi non sono mai state confermate ufficialmente[5].

Angelique Rockas (Miriam) In the Bar of a Tokyo Hotel
  • Will Mr. Merriweather Return from Memphis? (1969)
  • I Can't Imagine Tomorrow (1970, atto unico)
  • The Frosted Glass Coffin (1970, atto unico)
  • Small Craft Warnings (1972)
  • The Two-Character Play (1973)
  • Out Cry (1973, riscrittura di The Two-Character Play)
  • This Is (An Entertainment) (1976)
  • The Demolition Downtown (1976, atto unico)
  • A Lovely Sunday for Creve Coeur (Una bellissima domenica a Creve Coeur, 1979)
  • Kirche, Kŭche und Kinder (1979, atto unico)
  • Lifeboat Drill (1979, atto unico)
  • The Chalky White Substance (1980, atto unico)
  • This Is Peaceable Kingdom or Good Luck God (1980, atto unico)
  • Steps Must be Gentle (1980, atto unico)
  • The Notebook of Trigorin (1980)
  • Clothes for a Summer Hotel (1980)
  • Something Cloudy, Something Clear (1981)
  • A House Not Meant to Stand (1982)
  • The One Exception (1983, atto unico)
  • In Masks Outrageous and Austere (1983)

Raccolte di racconti

[modifica | modifica wikitesto]
  • One Arm and Other Stories (L'Apollo monco, 1948)
    • One Arm
    • The Malediction
    • The Poet
    • Chronicle of a Demise
    • Desire and the Black Masseur
    • Portrait of a Girl in Glass
    • The Important Thing
    • The Angel in the Alcove
    • The Field of Blue Children
    • The Night of the Iguana
    • The Yellow Bird
  • Hard Candy (Caramelle al croccante, 1955)
    • Three Players of a Summer Game
    • Two on a Party
    • The Resemblance between a Violin Case and a Coffin (1951)
    • Hard Candy
    • Rubio y Morena
    • The Mattress by the Tomato Patch
    • The Coming of Something to the Widow Holly
    • The Vine
    • The Mysteries of the Joy Rio
  • The Knightly Quest and Other Stories (Un ospite indiscreto, 1968)
  • It Happened the day the Sun Rose, and Other Stories (1981)

Racconti non antologizzati

[modifica | modifica wikitesto]
  • The Vengeance of Nitocris (1928)
  • The Field of Blue Children (1939)
  • Eight Mortal Ladies Possessed (1974)
  • Tent Worms (1980)

Sceneggiature

[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte di poesie

[modifica | modifica wikitesto]
  • In the Winter of the Cities (1956)
  • Androgyne, Mon Amour (1977)

Traduzioni italiane

[modifica | modifica wikitesto]
  • Lo zoo di vetro, trad. Alfredo Segre, Garzanti 1948 («Amena» n. 33)
  • Auto-da-fé, «Dramma» n. 63, 1948
  • La dama dell'insetticida Larkspur, «Dramma» n. 63, 1948
  • Ventisette vagoni di cotone, «Dramma» n. 67-69, 1948
  • Saluti da Bertha, «Dramma» n. 77, 1949
  • Una lettera d'amore di Lord Byron, «Dramma» n. 85, 1949
  • Estate e fumo, trad. Gerardo Guerrieri, La fiaccola 1951 («Serie marrone»)
  • Proprietà espropriata «Dramma» n. 161, 1952
  • Un tram che si chiama desiderio, trad. Gerardo Guerrieri, «Sipario» n. 58, 1952
  • La primavera romana della signora Stone, trad. Bruno Tasso, Garzanti 1954 («Romanzi moderni»)
  • I blues, trad. Gerardo Guerrieri, Einaudi 1959 («Collezione di teatro» n. 70) (contiene: La camera buia, Ritratto di Madonna, La lunga permanenza interrotta ovvero Una cena poco soddisfacente, Proibito)
  • Un tram che si chiama desiderio, trad. Gerardo Guerrieri, Einaudi 1963 («Collezione di teatro» n. 170); Marietti 1994 («Teatro di Genova» n. 77)
  • Teatro, trad. Gerardo Guerrieri, Einaudi 1963 («Supercoralli») (contiene: La camera buia, Ritratto di Madonna, La lunga permanenza interrotta, ovvero Una cena poco soddisfacente, Proibito, Lo zoo di vetro, Un tram che si chiama desiderio, Estate e fumo, La gatta sul tetto che scotta, Baby Doll, La calata di Orfeo)
  • La notte dell'iguana, trad. Bruno Fonzi, Einaudi 1965 («Collezione di teatro» n. 77)
  • Tutti i racconti, trad. Giuliana Gadola Beltrami e Nora Finzi, Einaudi 1966 («Supercoralli») (contiene 11 racconti nella sezione L'Apollo monco, titolo originale One Arm, e 9 racconti in Caramelle al croccante, titolo originale Hard Candy)
  • Un ospite indiscreto, trad. Luciano Bianciardi, Rizzoli 1970 («Romanzi italiani e stranieri»)
  • Una donna chiamata Moise, Garzanti 1976 («Narratori moderni»)
  • Lo zoo di vetro, trad. Gerardo Guerrieri, Einaudi 1987 («Collezione di teatro» n. 293)
  • La maledizione, trad. Gioia Re Bernardinis, Felinamente 1995
  • La rosa tatuata, trad. Masolino D'Amico, Einaudi 1996 («Collezione di teatro» n. 360)
  • La primavera romana della signora Stone, trad. C. Ranchetti, Bookever 2004
  • L'innocenza delle caramelle, trad. Nora Finzi, Giuliana Gadola Beltrami, E/O 2014
  • Una lettera d'amore di Lord Byron e altri drammi brevi, trad. Alessandro Tesauro, Ripostes 2018
  • Improvvisamente l'estate scorsa, trad. Monica Capuani, Scalpendi 2021
Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 dicembre 1979
  1. ^ (EN) http://www.medaloffreedom.com/TennesseeWilliams.htm
  2. ^ (EN) Harold Bloom, Tennessee Williams, Facts On File, Incorporated, 2009, ISBN 978-1-4381-1545-0. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  3. ^ “The Final Day of Your Life”: Tennessee Williams Explores the Death of His Partner in a Previously Unpublished Poem, su www.hnoc.org. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  4. ^ Carlo Laurenzi, Mao sì, Manzoni no, 18 gennaio 1969; Antonio Altomonte, Tra violenza e sensualità nel segno del profondo Sud, Il Tempo, 26 febbraio 1983.
  5. ^ Simona Vitale, Le 5 morti più bizzarre di sempre di persone importanti - 4. Tennessee Williams: quando il tappo di una bottiglia di collirio diventa un'arma micidiale, su Attualissimo.it, 2 agosto 2013. URL consultato il 1º gennaio 2018.
  6. ^ Presidency
  • Freddy Longo, A colazione con Tennessee Williams, Milano, Dalai, 2006
  • (EN) Alessandro Clericuzio, Tennessee William's Ladies Speak Italian. Voice Transculturation on Stage and in Dubbing, in Tennessee Williams and Europe, ed by. John S. Bak, Amsterdam & New York, Rodopi, 2014
  • (EN) John Lahr, Tennessee Williams: Mad Pilgrimage of the Flesh, W.W. Norton & Company, 2014
  • (EN) Annette J.Saddik, Tennessee Williams and the Theatre of Excess: the Strange, the Crazed, the Queer, Cambridge University Press, 2015
  • (EN) Alessandro Clericuzio, Tennessee Williams and Italy. A Transcultural Perspective, Basingstoke e New York, Palgrave MacMillan, 2016.
  • (EN) Alessandro Clericuzio, One Hundred Years of Desire. Tennessee Williams 1911-2011, Perugia, Guerra, 2012
  • (EN) Francis Donahue, The Dramatic World of Tennessee Williams, New York: Ungar, 1964
  • Alessandro Clericuzio, Il teatro americano del Novecento, Roma, Carocci, 2008 e 2018
  • (EN) Maurice Yacowar, Tennessee Williams and film, New York: Ungar, 1977
  • (EN) Richard F. Leavitt (a cura di), The world of Tennessee Williams, New York: Putnam, 1978
  • Maria Teresa Giuliani, Tennessee Williams, in Elémire Zolla (a cura di), Letteratura americana. I contemporanei, Roma: Lucarini, 1983
  • (EN) Donald Spoto, The Kindness of Strangers: the Life of Tennessee Williams, Boston: Little, Brown, 1985
  • (EN) Albert J. Devlin (a cura di), Conversations with Tennessee Williams, London: Jackson, 1986
  • (EN) Dennis Vannatta, Tennessee Williams: a Study of the Short Fiction, Boston: Twayne publishers, 1988
  • (EN) Brenda Murphy, Tennessee Williams and Elia Kazan: a Collaboration in the Theatre, Cambridge University Press, 1992
  • (EN) Lyle Leverich, Tom: the Unknown Tennessee Williams, New York: Norton, 1995
  • (EN) Ralph F. Voss (a cura di), Magical Muse: Millennial Essays on Tennessee Williams, University of Alabama Press, 2002
  • (EN) Philip C. Kolin (a cura di), The Tennessee Williams Encyclopedia, London: Greenwood, 2004
  • (EN) Harold Bloom (a cura di), Tennessee Williams, New York: Bloom's Literary Criticism, 2007
  • (EN) R. Barton Palmer, Hollywood's Tennessee. The Williams Films and PostWar America, University of Texas Press, 2009
  • (FR) Severine Danflous, Tennessee Williams. L'ecran sauvage, Marest editions, 2020
  • (EN) Henry I. Schvey, Blue Song: St Louis in the Life and the Work of Tennessee Williams, University of Missouri, 2021
  • (EN) S.E. Gontarski, Tennessee Williams, T-Shirt Modernism and the Refashioning of Theater, Anthem Press, 2021
  • (EN) Dirk Gindt, Tennessee Williams in Sweden and France 1945-1965: Cultural Translation, Sexual Anxieties, and Racial Fantasies, Methuen Drama, 2019
  • Muhammad Choukri, Jean Genet e Tennessee Williams a Tangeri, Il Saggiatore, 1995
  • (EN) Michael S.D. Hooper, Sexual Politics in the Work of Tennessee Williams:Desire over Protest, Cambridge University Press, 2012
  • (EN) David Kaplan Tenn Years: Tennessee Williams on Stage, Hansen Publishing Group, 2015
  • (EN) Roger Boxill Tennessee Williams, Red Globe Press, 1987
  • (EN) Dotson Reader, Tennessee: Cry of the heart.An intimate memoir of Tennessee Williams, Doubleday & Company, 1985
  • (EN) Paul Ibell, Tennessee Williams. Critical lives, Reaktion Books, 2016
  • (EN) Gene D. Phillips, The Films of Tennessee Williams, Art Alliance Press, 1981
  • (EN) John DiLeo, Tennessee Williams and Company:His Essential Screen Actors, Hansen Publishing Group, 2010

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN51697407 · ISNI (EN0000 0001 2132 6729 · SBN CFIV088291 · BAV 495/336412 · ULAN (EN500474046 · LCCN (ENn79090096 · GND (DE118633333 · BNE (ESXX1136114 (data) · BNF (FRcb11929241k (data) · J9U (ENHE987007270057105171 · NSK (HR000065421 · NDL (ENJA00461042 · CONOR.SI (SL5310563