Rione Cattedrale
Rione Cattedrale | |
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Descrizione stemma | partito, d’argento e d’azzurro, all’aquila di nero, membrata, rostrata, linguata e coronata d’oro, attraversante sul tutto. |
Colori | Azzurro e bianco |
Motto | Nec potest nobilior |
Appellativo | Aquilotti |
Rettore | Giuseppe Monticone |
Indirizzo della sede | Corso Vittorio Alfieri 381 |
Intitolazione della chiesa e ubicazione | Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo Piazza Cattedrale, 1 |
Santo Patrono | Santa Maria Assunta in Cielo |
Data della festa | 15 agosto |
Numero di vittorie |
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Simbolo rappresentativo | Aquila |
Rioni, borghi o comuni avversari | Nessuno |
Sito ufficiale | www.rionecattedrale.it |
Il rione Cattedrale, chiamato a volte anche rione Duomo, è uno dei rioni che partecipano al palio di Asti. Prende il nome dalla cattedrale di Santa Maria Assunta.
L'origine
[modifica | modifica wikitesto]Al rione Cattedrale, con il rione San Silvestro, appartiene il primo nucleo d'insediamento della città, quello che è definito la Rocca Ligure.
In questa zona della città, la più alta nel periodo Medievale, sorse e si sviluppò il possente Castel Vecchio, innalzato dai primi conti di Asti, ampliato dai marchesi di sangue Anscarico nel X secolo, ed infine sede dei vescovi di Asti.
Anche il primo nucleo cristiano della città nacque nel rione Cattedrale, ne sono testimonianza le cripte di San Giovanni e di Sant'Anastasio, risalenti all'VIII secolo e gli antichi chiostri della cattedrale, prima sede nota dei vescovi e dei canonici.
Nei chiostri venne aperta la prima scuola per l'educazione e l'istruzione clericale, ed il primo ospedale cittadino.
Il medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Per molti secoli, l'area intorno alla cattedrale divenne motore e polo di attrazione per tutta la città: infatti le riunioni della giunta comunale e le adunanze ecclesiastiche si tenevano nei locali attigui la fabbrica, il mercato cittadino si svolgeva sulla piazza antistante la chiesa e la giustizia veniva amministrata nella sacrestia della chiesa di San Sisto, che sorgeva sull'attuale piazza del Seminario a poche centinaia di metri dalla cattedrale.
Intorno a questa area sorsero le proprietà delle più influenti famiglie mercatali astigiane: i Solaro, gli Asinari, i Turco, gli Alfieri, i Pelletta, i Malabayla, i Lajolo.
La "Societas Mercatorum de Ast" nacque all'ombra della cattedrale, e fu una delle più invidiate organizzazioni del medioevo astigiano.
Declino dell'area della cattedrale
[modifica | modifica wikitesto]Tra il VI e VII secolo, vi fu un notevole sviluppo della zona occidentale della città per i nuovi insediamenti longobardi (non dimentichiamo che in quell'area sorse la Corte Longobarda), e la presenza della chiesa eretta sul luogo del martirio del patrono san Secondo.
Quando il vescovo Bruningo costruì una nuova chiesa per il culto del patrono all'interno della cinta muraria, diede, inevitabilmente, un notevole sviluppo all'area occidentale della città, trasformando la chiesa di San Secondo nella chiesa di riferimento della nuova borghesia mercatale.
Ben presto anche lo svolgimento della giustizia si spostò nell'area del Santo (nella Canonica Causarum), così come il mercato, e con la costruzione del palazzo comunale, divenne evidente la contrapposizione della chiesa di San Secondo, quale espressione "laica" del Comune, con il polo patrizio-vescovile della cattedrale.
Tra la fine del quattrocento ed il seicento, il rione aveva una popolazione non superiore ai 600 abitanti ed era suddiviso in almeno sei contrade, tutte racchiuse nelle mura cittadine:
- contrada di San Sisto, intorno alla piazzetta del Seminario vescovile, in cui risiedeva la Confraternita della Misericordia, la piazzetta era sede di attività giuridico amministrative in età consolare
- contrada di Monteriolo, dietro il Duomo, tra via San Giovanni e via Giobert
- contrada di Sant'Ilario, tra piazza Catena e via Cattedrale
- contrada di San Giuliano, attorno alla chiesa parrocchiale omonima, un tempo sul sedime dell'attuale piazzetta Montafia
- contrada Malabaila, nei pressi dell'antica chiesa di Sant'Adriano. All'interno della contrada i Malabaila costruirono il più importante palazzo signorile rinascimentale della città.
- contrada Asinari, tra i Varroni e via Carducci (un tempo contrada del Gesù).
Ma la vera decadenza del nucleo antico del Rione avvenne sul finire del XIX secolo e per tutto il XX secolo, con l'abbandono delle vecchie case del centro per i quartieri residenziali della città.
Ora, finalmente il ripopolamento è in controtendenza, con il recupero e la rivalorizzazione della maggior parte dei palazzi medievali del rione che hanno fatto la storia della città.
Principali palazzi ed edifici storici del rione Cattedrale
[modifica | modifica wikitesto]- Cripta e museo di Sant'Anastasio
- Palazzo Alfieri
- Palazzo Malabaila
- Palazzo Mazzola
- Domus romana
- Palazzo Mazzetti
- Palazzo Verasis-Asinari
- Palazzo Zoya
- Torre Asinari
- Torre e Palazzi Natta
- Torre Solaro
La Confraternita della Misericordia
[modifica | modifica wikitesto]La confraternita della Misericordia era un'associazione laica di volontariato sorta nel rione Cattedrale nel XVI secolo.
I confratelli della Misericordia, o "battuti neri", assistevano i condannati a morte, aiutavano i carcerati e le partorienti povere.
Alla confraternita maschile si aggiunse, in epoca non precisata, quella femminile delle Umiliate.
In principio la sede della confraternita fu la chiesa di San Sisto, fondata intorno al 1572, ma in seguito venne costruita la chiesa di San Giovanni decollato o della Misericordia come sede definitiva. La chiesa ubicata tra via U. Rossi e via Carducci era ancora presente nel 1914.
L'edificio è ancora esistente, ma ha subito notevoli trasformazioni diventando casa abitativa.
La confraternita, che a buon diritto può essere considerata l'antenata del rione Cattedrale, ha partecipato spesso nel Settecento alla corsa del palio, vincendone cinque edizioni.
Lo stemma ed i colori
[modifica | modifica wikitesto]I colori del rione si rifanno al bianco-azzurro del capitolo della cattedrale.
Negli anni Trenta del XIX secolo il rione si presentò in piazza con uno stemma trilobato bianco con al centro una stella d'oro.
Dal 1967 alla ripresa del palio, lo stemma del rione è partito d'argento e d'azzurro all'aquila di nero membrata, beccata, linguata e coronata d'oro, attraversante sul tutto.
Il simbolo dell'aquila si rifà allo stemma della famiglia Alfieri che nel rione ha il palazzo patronale, luogo di nascita del poeta Vittorio Alfieri.
Vittorie al palio di Asti
[modifica | modifica wikitesto]- 1656 Confraternita della Misericordia
- 1726 Confraternita della Misericordia
- 21 aprile 1746, Confraternita della Misericordia, paggio Antonio Ranco, detto Tognino con cavallo Sardo
- 18 aprile 1776, Confraternita delle umiliate, paggio Antonio Ranco, con giubbetto bianco guarnito d'oro e berretto nero, cavallo berbero di pelo baio
- 4 maggio 1790, Confraternita della misericordia, paggio Bodone Paolo o Balinetto.
Il rione si accredita anche i palii del 1835, 1836 e 1837 vinti dai cavalli di proprietà di Francesco Massola di Grana anche se secondo Lodovico Vergano il primo fu corso sotto gli auspici di san Secondo, ed il secondo sotto gli auspici della santissima Annunziata.
- Nel periodo moderno il rione Cattedrale ha vinto nel 1977 con il fantino Marco Grattarola sul cavallo Larson, e nel 2019 con Dino Pes su Ribelle da Clodia, aggiudicandosi il Palio straordinario dei 1900 anni dal martirio di San Secondo, patrono della città.[1]
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Il rione Cattedrale è uno dei due soli partecipanti ad aver annoverato una donna come fantino: nell'edizione del 1990 corse con i colori bianco-azzurri l'inglese Gay Preston che partecipò alla finale, ma si classificò all'ultimo posto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Palio di Asti 2019, vince la Cattedrale. Il rione non trionfava da 42 anni, in torino.corriere.it, RCS MediaGroup, 1º settembre 2018. URL consultato il 2 settembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Confraternite, archivi, edifici, arredi nell'astigiano dal XVII al XX secolo, A.Torre 1999 Torino
- AA.VV., Il Palio di Asti, a cura di Angelo Timò, Asti 1935
- Angelo Timò, Il Palio di Asti, un'antica tradizione, in "Alexandria, rivista mensile della provincia", anno 1, nº1, Alessandria, 1931
- Pier Luigi Bassignana (a cura di). Il palio di Asti. Torino, Ed. Umberto Allemandi, 2004, ISBN 88-422-1227-X
- Luigi Baudolin. Il Palio di Asti. Torino, Ed. AEDA, 1970
- Gian Luigi Bera, Asti edifici e palazzi nel medioevo., Gribaudo e Lorenzo Fornaca Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
- don Alfredo Bianco. Asti Medievale. Asti, Ed. Cassa di Risparmio di Asti, 1960
- Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960
- Cipolla Carlo, Appunti per la storia di Asti, 1891
- AA.VV. a cura del Comitato Palio Rione S. Martino / S. Rocco. Il Borgo San Martino San Rocco nella storia di Asti. Ed. Comitato Palio SMSR, Asti, 1995
- Giuseppe Crosa, Asti nel sette-ottocento, Gribaudo- Lorenzo Fornaca Editore. 1993 Asti Cavallermaggiore
- Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
- Niccola Gabiani. Il Palio di Asti. allegato ad "Alexandria, rivista mensile della provincia", Asti, 1931
- Giovanni Giraudi. Con gli sbandieratori il Palio di Asti nel mondo. Asti, Tipografia Arti Grafiche, 1988
- Venanzio Malfatto. Il Palio di Asti: storia, vita, costume. Madonna dell'Olmetto, Ed. Agami, 1989
- Asti itinerari della memoria ,ed. Agami 1993
- Gianfranco Monaca. Asti: San Secondo dei mercanti - Un contributo per la mitologia della città. Cavallermaggiore, Asti Gribaudo-Lorenzo Fornaca editore, 1997
- Anna Peyrot, Asti e l'Astigiano ,tip. Torinese Ed. 1983
- Quintino Sella, Codex Astensis, Roma tip. dei Lincei 1887
- Paolo Raviola, Lacrime e sorrisi, Asti, Promo Pubblicità Lorenzo Fornaca Editore, 2007
- Asti, la sua storia, il suo Palio, Promo Pubblicità Editore, 2006
- Stefano Robino. Rievocazioni e attualità di Santa Maria Nuova in Asti: cenni storici, artistici, liturgici. Asti, Ed. Tipografia moderna, 1936
- Lodovico Vergano. Il palio di Asti: cronache e documenti. Asti, Scuola Tipografica S. Giuseppe, 1969
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul rione Cattedrale
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale del rione, su rionecattedrale.it. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2011).