Rete Haqqani
Rete Haqqani è il nome con il quale viene indicato un gruppo di insurrezionalisti islamici attivo in Afghanistan e Pakistan molto vicino ai talebani.[2] Prende il nome dal suo fondatore, tale Jalaluddin Haqqani, che lo guidava prima della sua morte nel 2018 insieme al figlio Sirajuddin.
Secondo documenti riservati diffusi da WikiLeaks nel luglio 2010, Sirajuddin figurava nella "Joint Prioritized Effects List" dell'International Security Assistance Force come elemento da "uccidere o catturare".[3] A dimostrare la pericolosità rappresentata dalla rete Haqqani, il fatto d'essere considerata da NATO e forze armate statunitensi una delle minacce più consistenti nella guerra dell'Afghanistan.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Psychological Operations in Afghanistan By Herbert A. Friedman
- ^ (EN) Anand Gopal. The most deadly US foe in Afghanistan. Christian Science Monitor, 31-05-2009.
- ^
(EN) Matthias Gebauer, John Goetz, Hans Hoyng, Susanne Koelbl, Marcel Rosenbach, Gregor Peter Schmitz, The Helpless Germans: War Logs Illustrate Lack of Progress in Bundeswehr Deployment, Der Spiegel, 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2010).
«Sirajuddin Haqqani is also associated with the foreign jihadists. Haqqani, known as 'Siraj,' is the son of the legendary Afghan mujahedeen leader Jalaluddin Haqqani. Together with the Taliban and Hekmatyar, the Haqqani clan of warlords are among the three greatest opponents of Western forces in Afghanistan. In the digital war logs, his name appeared in 'Tier 1' on a list of targets to be killed or taken captive, which qualified him as one of the Western alliance's most wanted terrorists.»
- ^ (EN) Carlotta Gall, Old-Line Taliban Commander Is Face of Rising Afghan Threat, New York Times, 17 giugno 2008.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rete Haqqani, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- La rete Haqqani, in Atlante Geopolitico, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2016.
- (EN) Haqqani network, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2152199256614282919 |
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