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Round-robin

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La locuzione inglese round-robin[1] indica, in più contesti, la modalità di organizzazione di un'attività i cui partecipanti (umani o no) si alternano a ciclo continuo nello svolgere un compito o nell'accedere ad una risorsa.

L'espressione deriva dalla locuzione francese «ruban rond» ("nastro rotondo")[2], che in inglese assunse all'inizio del XVII secolo il significato metaforico di "serie di firme disposte circolarmente intorno al testo firmato", indicando l'usanza di disporre in cerchio le firme di un documento o una petizione inviata a un'autorità, così da rendere impossibile l'identificazione di un capo o di un ordine gerarchico tra i firmatari.

Era un'usanza comune anche tra i marinai della Royal Navy, che firmavano così le lettere di reclamo indirizzate agli ufficiali (il primo esempio certo è del 1731).

Lo stesso argomento in dettaglio: Girone all'italiana.

Una competizione di sport di squadra con il formato del round-robin prevede che ogni squadra affronti tutte le altre; l'organizzazione è basata su un apposito programma e su un'apposita classifica.

Nella narrativa

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In narrativa, una storia "round-robin" nasce dalla collaborazione degli autori che si alternano nella stesura di brani e capitoli: è una caratteristica tipica dei romanzi di fantascienza, nati intorno al XIX secolo. L'accezione attuale indica invece le fan fiction in collaborazione, proprie di Internet.[3]

Altre accezioni

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  1. ^ Scritto anche senza il trattino.
  2. ^ Brewer, p. 1078.
  3. ^ Giorgio Dell'Arti, Il nuovo torneo di Natale Robinson, in la Repubblica, 28 novembre 2020, p. 47.
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