R.D. 30
R.D. 30 | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Dragamine |
Classe | Classe R.D. 27 |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | cantiere navale Franco Tosi |
Impostazione | 16 maggio 1918 |
Varo | 22 ottobre 1918 |
Entrata in servizio | 21 febbraio 1919 |
Destino finale | affondata il 26 dicembre 1942 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 201 |
Lunghezza | 36,5 m |
Larghezza | 5,8 m |
Pescaggio | 2,1 m |
Propulsione | 1 caldaia a carbone, 1 macchina alternativa a triplice espansione potenza 950 CV 1 elica |
Velocità | 14 nodi (25,93 km/h) |
Autonomia | 650 mn (a 11 nodi) |
Equipaggio | 21 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
dati riferiti all’entrata in servizio | |
dati presi da Tranto in Cina[1] | |
voci di navi presenti su Wikipedia |
Lo R.D. 30 è stata una nave dragamine della Regia Marina rimasta in servizio dal 1919 al 1942.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costruito nel cantiere navale Franco Tosi, la Regia Nave R.D. 30 fu impostata il 16 marzo 1918, varata il 22 ottobre dello stesso anno ed entrò in servizio nella Regia Marina il 21 febbraio 1919, a prima guerra mondiale terminata.[2] L'unità era lunga 36,5 metri, larga 5,8 m, aveva un pescaggio di 2 m e un dislocamento di 200 tonnellate.[1] Dotato di una velocità di 13-14 nodi, era armata con un cannone da 76/40 mm e due mitragliatrici da 6,5 mm.[3] L’equipaggio era composto da 21 uomini.[2][1] Lo R.D. 30 si trovava nella base navale di Taranto nella notte tra l'11 e il 12 novembre 1940 (ormeggiata in Mar Piccolo), quando avvenne l'attacco degli aerosiluranti Fairey Swordfish britannici che affondarono la nave da battaglia Conte di Cavour e danneggiarono gravemente le navi da battaglia Littorio e Caio Duilio; non fu però coinvolta nell'attacco.[2] Sul finire del 1942 lo R.D. 30, fu dislocato in Tunisia durante la riorganizzazione delle forze italo-tedesche in Africa Settentrionale, conseguente alla ritirata dalla Libia oramai in procinto di essere conquistata dagli inglesi.[2]
Il 26 dicembre 1942 il dragamine R.D .30 fu colpito da schegge di una bomba durante un bombardamento aereo angloamericano sul porto di Biserta.[2] Le schegge perforarono lo scafo rendendo inutilizzabile la caldaia.[2] Nel tentativo di salvare la nave essa fu portata su bassi fondali, ma affondò nelle acque del porto, capovolgendosi, alle 13:30 mentre era in corso il tentativo.[1][3] Non vi furono perdite tra il gli uomini del suo equipaggio.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, A. Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, Milan, Mondadori, 1987, ISBN 978-88-04-43392-7.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lorenzo Colombo, RD 30, su Con la pelle appesa a un chiodo. URL consultato il 13 agosto 2024.
- RD 30, su Trento in Cina. URL consultato il 13 agosto 2024.
- Тральщики и минные заградители Италии, su Navyworld. URL consultato il 13 agosto 2024.