Pirateria cinematografica
Per pirateria cinematografica si intende il fenomeno di diffusione di copie di un film in violazione del diritto d'autore. Generalmente quest'operazione viene compiuta attraverso software di file sharing e reti peer-to-peer, mentre i contenuti vengono spesso filmati direttamente nelle sale cinematografiche mediante una procedura definita camcording[1].
Incidenza e danno economico in Italia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una ricerca effettuata dall'istituto statistico Ipsos per conto della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV), l'incidenza della pirateria cinematografica in Italia si attesta nel 2018 al 38%, mentre i mancati incassi per l'industria audiovisiva ammontano a 600 milioni di Euro, e il fatturato perso globalmente dai vari settori economici a causa della pirateria ammonta a 1,08 miliardi di Euro[2].
Riferimenti normativi
[modifica | modifica wikitesto]- Art. 85-bis del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 - Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Luciano Daffarra, IL CAMCORDING: la fonte della pirateria cinematografica trova nuove regole in Italia [collegamento interrotto], su diritto24.ilsole24ore.com, 5 dicembre 2019. URL consultato il 4 agosto 2020.
- ^ PIRATERIA AUDIOVISIVA IN ITALIA: PRESENTATA LA NUOVA RICERCA FAPAV – IPSOS, su anica.it. URL consultato il 4 agosto 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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