[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Pegu

Coordinate: 17°19′N 96°29′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pegu
città
Bago
Pegu – Veduta
Pegu – Veduta
Localizzazione
StatoBirmania (bandiera) Birmania
Stato/DivisioneRegione di Bago
DistrettoBago
Territorio
Coordinate17°19′N 96°29′E
Altitudinem s.l.m.
Abitanti254 423 (cens. 2014)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+6:30
Cartografia
Mappa di localizzazione: Birmania
Pegu
Pegu

Pegu (AFI: [peˈɡu]), in italiano Pegù[1], conosciuta anche col nome Bago, è una delle maggiori città della Birmania, con 254.423 abitanti secondo il censimento del 2014. È situata nella Regione di Bago e si trova a 80 chilometri a nord-est di Rangoon. Nel 1364 divenne la capitale del più importante dei regni del popolo mon, che si liberò dell'influenza dei mongoli nel sud dell'odierna Birmania. La città fu importante anche durante il periodo coloniale britannico.

Il viale che conduce alla pagoda Mahazedi, eretta per volere di re Bayinnaung nel 1560

Capitale del Regno mon di Hanthawaddy

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo fonti scarsamente attendibili, la città fu fondata dai mon di Thaton nel 573 d.C. I mon ne mantennero il controllo per lungo tempo e nel 1287 fondarono il Regno Ramanya con capitale a Martaban. Nel 1363 prese il nome Regno di Hanthawaddy, l'antico nome di Pegu, che ne divenne la capitale. A nord si era intanto stabilita una dinastia dei bamar ad Ava, contro la quale Pegu fu coinvolta in una continua lotta.

Capitale del secondo impero birmano

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1539, il re bamar Tabinshwehti del Regno di Toungoo sottomise i mon e spostò la propria capitale a Pegu, dove rimase per 60 anni. Fu in questo periodo che il suo successore, il re birmano Bayinnaung, sottomise gran parte del Sud-est asiatico e Pegu divenne la capitale di quello che fu definito il secondo impero birmano. In questi anni Pegu fu visitata anche dall'orafo veneziano Gasparo Balbi che lasciò una vivace descrizione della capitale e degli usi della corte[2].

Alla morte di Bayinnaung il regno si disgregò e la capitale fu riportata ad Ava nel 1599.

Capitale del breve regno restaurato mon di Hanthawaddy

[modifica | modifica wikitesto]

La dinastia Toungoo riprese il controllo del Paese e Pegu, che per alcuni anni era stata assoggettata da altri regni birmani minori, tornò nuovamente sotto il dominio birmano agli inizi del XVII secolo. Fu nuovamente la capitale birmana dal 1617 al 1634. Il regno Toungoo ebbe fine a seguito di una rivolta dei mon di Pegu sostenuta dai francesi nel XVIII secolo. In tale occasione i mon istituirono il Regno restaurato di Hanthawaddy che ebbe fine nel 1757, quando la città fu saccheggiata dal re birmano Alaungpaya, fondatore della dinastia Konbaung. Ebbe così fine l'ultimo periodo indipendente dei mon.

Storia moderna

[modifica | modifica wikitesto]

In seguito Pegu, ricostruita dal re Bodawpaya di Ava (regno dal 1782 al 1819), seguì le sorti della Birmania, che fu sconfitta dai britannici in tutte e tre le guerre anglo-birmane. La città fu annessa all'India britannica nel 1853, dopo la seconda guerra anglo-birmana. I mon di Pegu subirono grandi persecuzioni dai birmani dopo le dure sconfitte subite, molti furono sterminati ed altri furono costretti ad abbandonare la città o addirittura la regione. Sotto il controllo britannico, i mon furono maggiormente protetti e poterono sopravvivere. Oggi la maggioranza degli abitanti è comunque di etnia birmana, in netta prevalenza sui mon rimasti.

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Pegù", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Gasparo Balbi, Viaggio dell'Indie orientali, Venezia, Borgominieri, 1590. Testo disponibile attraverso Google Libri: https://play.google.com/store/books/details?id=Q-n-n8jHCTgC&rdid=book-Q-n-n8jHCTgC&rdot=1.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN130261285 · LCCN (ENn85334907 · BNE (ESXX6132663 (data) · BNF (FRcb120498568 (data) · J9U (ENHE987007562463705171
  Portale Birmania: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Birmania