Svitto
Svitto città | |
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(DE) Schwyz | |
Svitto, il lago dei Quattro Cantoni, il Rigi ed il lago di Lauerz visti dal Grande Mythen | |
Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Svitto |
Distretto | Svitto |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 47°01′16″N 8°39′13″E |
Altitudine | 516 e 852 m s.l.m. |
Superficie | 53,28 km² |
Abitanti | 15 181 (31-12-2018) |
Densità | 284,93 ab./km² |
Frazioni | Aufiberg, Ibach, Oberschönenbuch, Rickenbach, Ried, Seewen |
Comuni confinanti | Alpthal, Illgau, Ingenbohl, Lauerz, Morschach, Muotathal, Oberiberg, Rothenthurm, Sattel, Steinen |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6423, 6430, 6432, 6438 |
Prefisso | 041 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 1372 |
Targa | SZ |
Nome abitanti | Schwyzer |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Svitto (in tedesco Schwyz, in francese Schwytz, in romancio Sviz[1]) è un comune svizzero di 15 181 abitanti del Canton Svitto, nel distretto di Svitto. Ha lo status di città ed è capitale del cantone e capoluogo del distretto.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Svitto sorge a 516 metri di altitudine (capoluogo) ai piedi dei due Mythen (il Grande Mythen, 1 899 m, e il Piccolo Mythen, 1 811 m), tra il lago di Lauerz e il lago dei Quattro Cantoni.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]La prima attestazione del toponimo risale al 972, quando in un documento si fa riferimento, in latino medioevale, a una certa villa Suittes. Questa attestazione viene preceduta da una serie di attestazioni incerte comprese tra il 924 e il 960 nelle quali il toponimo sarebbe riportato nelle forme di Swites (Suuites) e Switz.[2] Il nome venne in seguito riportato come Schwitz nel XIII secolo e come Schweitz tra il XVII e il XVIII secolo.
L'etimo rimane incerto: sebbene si sia a lungo presentato il toponimo come derivato dal nome dell'omonimo fondatore della Svizzera, un certo Suito o Switer (spiegazione presente nei libri di testo sino alla prima metà del XX secolo), non c'è al momento comun consenso sull'origine del nome.[3]
Un'etimologia germanica venne suggerita dal Gatschet (1867), il quale fece risalire il toponimo da un verbo dell'alto-tedesco antico significante "bruciare" (suedan), in riferimento alla pratica del debbio.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- La piazza centrale, creata dopo l'incendio che nel 1642 distrusse buona parte dell'abitato, è dominata dall'alto fianco meridionale della chiesa barocca di San Martino di Tours (1774)[1], architettura dei fratelli Singer: ha interno con fastosa decorazione di stucchi e affreschi e stazioni della Via Crucis di Sebastiano Ricci (XVIII secolo)[senza fonte].
- La monumentale mole del Dominikanerinnenkloster St. Peter am Bach, monastero delle domenicane[1] ricostruito nel XVIII secolo e oggi adibito a scuola, la cui chiesa è fastosamente decorata[senza fonte].
- Il Kapuzinerkloster, convento dei cappuccini del 1620[1] che all'altare maggiore dell'annessa chiesa mostra una pala (Incoronazione della Vergine, 1620) di Panfilo Nuvolone[senza fonte].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Sulla piazza sorge il Rathaus, municipio del 1642[1] le cui pareti esterne sono rivestite di affreschi (1891) con episodi e personaggi della storia nazionale. A sinistra dell'edificio è la Bannerbrunnen (fontana del gonfalone del 1649), alle spalle del municipio[senza fonte] la Schatzturm, torre del XII-XIII secolo[senza fonte] che funse da archivio cittadino[1].
- La via, che parte alle spalle della parrocchiale, lascia a destra l'Ital Reding Haus, elegante villa patrizia del 1609[1] riconoscibile per le due torrette a cupola. Piegando a sinistra in St. Karligasse, si superano subito a destra le seicentesche Hettlingen Hauser e Haus Ab Yberg; in fondo alla via è lo Schornhaus (1564). Corre dalla parrocchiale verso ovest, lasciando a sinistra, subito all'inizio, la strada che prende nome dallo Zeughaus[senza fonte], arsenale costruito come granaio[1] nel 1711-1717[senza fonte].
- La diga di Schlattli.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Al numero 20 della Bahnhofstrasse[senza fonte] è la sede del Museo dei Patti federali, che custodisce i documenti originali più preziosi della storia della Confederazione: il Patto eterno confederale (1291), il patto di Morgarten del 1315, i patti di alleanza tra i cantoni sovrani, la Convenzione di Stans, le bandiere e i gonfaloni[5].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Nella frazione di Ibach ha sede la Victorinox, azienda produttrice del coltellino svizzero.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Svitto è servito dall'omonima stazione sulla ferrovia del Gottardo.
Tra il 1900 e il 1963 Svitto fu collegato a Seewen e Brunnen da una linea tranviaria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Erwin Horat, Svitto, in Dizionario storico della Svizzera, 1º aprile 2014. URL consultato il 9 agosto 2017.
- ^ Viktor Wiebel, 'Suittes – Schwyz – Schweiz : Geschichte und Deutung des Namens Schwyz' Mitteilungen des historischen Vereins des Kantons Schwyz 65 (1972) (retro.seals.ch Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive.)
- ^ Lexikon der schweizerischen Gemeindenamen, Frauenfeld 2005, 819f.
- ^ Albert S. Gatschet, Ortsetymologische Forschungen als Beiträge zu einer Toponomastik der Schweiz, 1867.
- ^ Josef Wiget, Museo dei Patti federali, in Dizionario storico della Svizzera, 23 febbraio 2009. URL consultato il 9 agosto 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Svitto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Sito ufficiale, su gemeindeschwyz.ch.
- (IT, DE, FR) Svitto, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Schwyz, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138542936 · LCCN (EN) n96095963 · GND (DE) 4118544-4 · J9U (EN, HE) 987007533324105171 |
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