Se vincessi cento milioni

Se vincessi cento milioni
Ugo Tognazzi e Alberto Sorrentino nell'episodio Il principale
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia
Anno	1953
Durata	100 min
Dati tecnici	B/N
Genere	commedia
Regia	Carlo Moscovini, Carlo Campogalliani
Sceneggiatura	Sandro Continenza (segmento "L'indossatrice"), Marcello Marchesi e Vittorio Metz (segmento "Il principale"), Dino Verde segmento ("Il tifoso")
Produttore	Luigi E. De Angelis
Casa di produzione	Filminter
Distribuzione in italiano	Regionale
Fotografia	Fernando Risi
Montaggio	Mario Bonotti
Musiche	Armando Fragna
Scenografia	Salvatore Prinzi
Interpreti e personaggi
Il tifoso Tino Scotti: Ambrogio Nerio Bernardi: commendator Galloni Anna Carena: moglie di Ambrogio Enzo Maggio: Beniamino Adriana Gallandt: Marietta L'indossatrice Milly Vitale: Anna Armando Francioli: Mario Fabbri Silvana Stefanini: moglie di Mario Margherita Bagni: marchesa cliente dell'atelier Elsa Martinelli: una indossatrice Rosanna Galli: una indossatrice Riccardo Ferri: portiere Il principale Ugo Tognazzi: Ugo Alberto Sorrentino: Alberto, il contabile Lucia Banti: Luisa, la dattilografa Carlo Rizzo: il principale Il pensionato Carlo Campanini: Ventura Andrea Checchi: cugino di Greppi Renato Chiantoni: Roberto Greppi Gabriella Cioli: moglie del cugino di Greppi Amina Pirani Maggi: signora Anastasi Pina Piovani: portinaia Aristide Baghetti: vecchietto al bar Il promesso... sposato Mario Carotenuto[1]: Angelo Natarello Checco Durante: Giovanni Anita Durante: sora Pasqua Isa Querio: sora Margherita, madre di Stella Enzo Liberti: Pierino Marcella Mariani: Stella, fidanzata di Pierino Franco Pesce: Peppe, cameriere della trattoria Armando Annuale: anziano cliente della trattoria

Se vincessi cento milioni è un film del 1953 diretto da Carlo Campogalliani e Carlo Moscovini strutturato in cinque episodi.

Il cavalier Ambrogio vorrebbe seguire una partita della Roma, ma a causa di un impegno di lavoro è costretto a rimanere a casa e farsi comunicare le notizie sui risultati dal vicino. Avendo vinto al Totocalcio si trasferirà alle Hawaii.

Un'indossatrice, innamorata di un piazzista, vince al Totocalcio. Si reca a casa dell'uomo per comunicargli la notizia, ma scopre che è già sposato e ha un figlio.

Il proprietario tedesco di una fabbrica di birra è mal sopportato da due dipendenti, Ugo e Alberto, che si accordano per fargli una pernacchia. Però il proprietario vince al totocalcio e decide di chiudere la fabbrica, licenziare il personale e tornare in Germania dopo aver fatto lui la pernacchia.

Il signor Ventura ricerca il cavalier Greppi (che è senza soldi e senza un luogo dove dormire) per comunicargli la vincita al Totocalcio di cento milioni. Alla fine Ventura scopre che Greppi si è suicidato ma trova la ricevuta della giocata nel cappello lasciato dall'uomo.

I proprietari di una trattoria, che giocano ripetutamente al Totocalcio, scoprono nello stesso giorno che il figlio deve sposarsi con una ragazza e, con l'arrivo di un giornalista, che hanno anche vinto cento milioni.

• Se vincessi cento milioni, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
• Se vincessi cento milioni, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
• (EN) Se vincessi cento milioni, su IMDb, IMDb.com.
• (EN, ES) Se vincessi cento milioni, su FilmAffinity.
• (EN) Se vincessi cento milioni, su Box Office Mojo, IMDb.com.
• Scheda su Cinema-tv.corriere.it, su cinema-tv.corriere.it.

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