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Nicolas Jenson

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Nicolas Jenson

Nicolas Jenson (Sommevoire, circa 1430Venezia, 1480) è stato un tipografo e incisore di caratteri francese che lavorò a Venezia, dove fu il più importante stampatore dopo Giovanni e Vindelino da Spira e prima di Aldo Manuzio.

La croce di Lorena sul cerchio, marca tipografica di Jenson

Maestro della zecca di Tours, nel 1458 il re di Francia lo inviò a Magonza a studiare l'invenzione di Johannes Gutenberg, che aveva realizzato i primi caratteri tipografici mobili utilizzando una lega metallica composta da piombo, stagno e antimonio. Rimase in Germania fino al 1468, anno della morte di Gutenberg. Apprese così l'arte della stampa a caratteri mobili.

Non è noto dove visse Jenson tra il 1462 e il 1469. Se approdò a Venezia prima del 1470, è molto probabile che abbia lavorato per Giovanni da Spira, che per primo aveva installato una tipografia nella città lagunare. Il tipografo tedesco godeva di un privilegio che gli assicurava il monopolio di tale attività per cinque anni; la sua morte, avvenuta tra il 1469 e il 1470, fece decadere il privilegio scatenando un'accesa concorrenza. Jenson decise allora di aprire una propria stamperia, la prima di un maestro non tedesco nella città lagunare[1].

Tra il 1470 e il 1480 lavorò a Venezia, dove fu tra i protagonisti dell'affermazione della città lagunare come centro propulsore dell'arte della stampa in età moderna[2]. Si deve alla sua padronanza dell'arte dell'intaglio e del disegno, acquisita prima ancora di dedicarsi alla stampa, la precisione della veste tipografica delle sue prime edizioni[3]. Alla sua morte Andrea Torresano acquistò i materiali della società del grande editore francese.[4]

Jenson è ritenuto l'inventore dell'«Antiqua», uno dei più raffinati caratteri tipografici tondi[5][6] del Quattro-Cinquecento.
Sui suoi caratteri romani forse si modellò poi l'elzeviro.

Per i suoi meriti papa Sisto IV lo nominò nel 1475 conte palatino.

Il 29 maggio 1480, dopo anni di rivalità industriale e commerciale, fu stipulato un contratto di società con la stamperia di Giovanni da Colonia (appena morto)[7] e almeno ancora per tutto il 1481 (quando anche Jenson era già morto) furono pubblicati libri con la sottoscrizione "charactere impensaque optimorum Iohannis de Colonia Nicolai Jenson sociorumque".

Il 7 settembre 1480 Nicolas Jenson, "sano di mente, ma infermo di corpo", fece testamento davanti al notaio Hyeronimo Bonycardi[8]. La sua morte è da collocarsi poco dopo.

Principali opere stampate

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  1. ^ Lowry, p. 87.
  2. ^ Lowry, p.
  3. ^ Lowry, p. 89.
  4. ^ Martin Davies e Neil Harris, Aldo Manuzio. L'uomo, l'editore, il mito, traduzione di Maurizio Ginocchi, Carocci, 2019, p. 91, ISBN 978-8843095018.
  5. ^ «Avendo tolto ad esempio le più belle scritture dei manoscritti italiani, forma quel carattere romano rotondo, detto l'antico, così bello e così armonico in ogni sua parte, che anche oggidì è tenuto il vero tipo da imitare» (Castellani, p. 183).
  6. ^ «[Il carattere romano] che lo Jenson incise nel 1470, nella chiarezza e semplicità del disegno, fu forse il suo maggiore contributo alla tipografia» (Veneziani).
  7. ^ Veneziani.
  8. ^ The Last Will and Testament of the Late Nicolas Jenson, 1928, p. 3, cit. in bibliografia.

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Collegamenti esterni

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